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mercoledì 27 gennaio 2016

Lettere al direttore. Caterina Conti: "Ci portano a nascere e a morire fuori dalle nostre isole"

Gentile direttore,
alcuni mesi fa attraverso il suo giornale on line feci un piccolissimo intervento in ordine alle nascite ed ai decessi nelle nostre Isole.
Puntualmente, purtroppo, mi sono ritrovata ad ascoltare le mie più nere previsioni e cioè la notizia - pubblicata sui vari quotidiani siciliani - della protesta di altri Comuni della nostra Regione che hanno subìto o stanno subendo la chiusura del "Punto Nascite". Niente da eccepire in tutto questo anche se ho il dovere di sottolineare, con riferimento al numero delle nascite registrate sempre in quei paesi o Comuni, che la statistica riportata dagli organi di stampa non è veritiera se si afferma, per come è stato affermato, che in quei paesi erano nati cento bambini mentre a Lipari solo sette. Si sono forse dimenticati di tutte le donne che sono state costrette a partire da Lipari in elicottero o con altri mezzi di collegamento per raggiungere la terraferma?
Ricordo a me stessa che solo tra gennaio e febbraio dell'appena trascorso anno, almeno una ventina di future mamme hanno partorito da Milazzo a Patti per citare i centri più vicini rispetto alle Eolie. Tutto ciò pur avendo su Lipari uno staff in grado di affrontare i lieti eventi
Mi sembra di capire che manca il neonatologo anche se non può non evidenziarsi che gli ordini di corridoio impediscono di intervenire per non dovere affrontare poi, minacce di vario genere. Io ho avuto il mio primogenito a Messina all'Ospedale Margherita e vi assicuro che esperienza peggiore di questa, nella mia vita, non poteva esserci. Erik è nato alla presenza del medico e dell'ostetrica ma ricordo come fosse ieri l'avventura di una povera donna di corsia che precedendomi dava alla luce il proprio figlio/a nel letto e senza la minima assistenza per la poltroneria del personale dell'Ospedale Margherita.L'episodio mi ha lasciato tanto amaro in bocca al punto da spingermi a giurare che se per caso avessi avuto un altro figlio, avrei preferito partorire in barca anziché in terraferma. Edoardo, invece, a cui per lungo tempo ho detto di essere nato in barca, è venuto al mondo, felicemente in dieci minuti, all'Ospedale di Lipari tra le braccia dell'indimenticabile Onorina Revello, straordinaria donna che ha fatto nascere numerosissime generazioni di eoliani con l'aiuto del dott. Giovanni Spadaro. Non meno importante è il dato di fatto che alcune neo mamme - causa condizioni meteo- marine avverse - ed ahimè, per mancanza di soldi, siano state costrette a rimanere a bordo della macchina anche con la prole di uno o due giorni! Questo per quanto concerne le nascite.
E che dire dei decessi? Ci portano a morire in terraferma e poi non si ha la disponibilità economica per riportare le salme a Lipari....!
Caterina Conti

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