La videointervista al Presidente Crocetta, che per certi aspetti ha lasciato quasi tutti sconcertati, credo che, nel bene e nel male, almeno sia servita a chiarire il punto di vista del Presidente della Regione Siciliana su due dei tanti problemi nodali del nostro Comune, a cominciare dall’Ospedale e dal Punto Nascite.
Nel pieno rispetto che richiede il ruolo di Presidente della Regione, lo sforzo di chiarire a me stesso il senso della tesi esposta dall’On. Crocetta permette di articolare due temi: uno centrale e l’altro conseguente.
Il tema centrale è il seguente. «Quando il Ministro, tre anni fa, intervenne per chiudere il Punto Nascite di Lipari come di altri paesi della Sicilia, perché la quota di 100 parti l’anno o poco più era nettamente inferiore ai 500 previsti affinché un Ospedale potesse operare in sicurezza, io (Presidente della Regione) sono subito intervenuto e sono riuscito ad ottenere una deroga».
Non ricorda però il signor Presidente che il Comune di Lipari aveva vinto un ricorso al TAR e la Regione, purtroppo, si è appellata al CGA.
Continua, il Presidente, sostenendo che è venuto a sapere qualche mese fa che questa deroga non è stata operativa per Lipari, e che nessuno l’ha informato.
Non l’hanno informato immediatamente e nemmeno nei mesi seguenti, facendo capire che si riferiva al Sindaco, ai Consiglieri comunali, ai parlamentari della deputazione regionale immagino della provincia di Messina.
Si è aspettato che passassero tre anni, quando le nascite si erano intanto ridotte solo a dieci o poco più.
«Come si vuole che io ora possa intervenire sul Ministro con qualche possibilità di successo?» continua Crocetta.
Se è stato ostico ottenere la deroga sulla base di 100 parti l’anno, sarà praticamente impossibile sulla base di dieci parti.
Il tema conseguente pone dunque un quesito. «Che cosa ci chiedono i cittadini? Di potere nascere in sicurezza per le madri e per i nascituri. La rivendicazione municipalistica di potere scrivere sulla carta d’identità “nato a Lipari” è del tutto secondaria (sic) ». Forse lo è per lui.
Replicando al primo tema c’è da osservare che non è del tutto chiaro al Presidente come la caduta da 100 parti a 10 non sia un atto di volontà delle mamme di Lipari, ma una determinazione della Direzione ASP la quale, probabilmente, ha ignorato completamente la deroga ministeriale non attrezzando per come dovuto il Punto Nascite, mantenuto aperto per effetto della suddetta deroga.
Pertanto, le puerpere quando erano in buona salute venivano indirizzate verso gli ospedali della terraferma, mentre invece si chiamava l’elicottero se giungevano già in difficoltà e impossibilitate a utilizzare aliscafi o navi; infine, solo quando la situazione si presentava in emergenza e grave, s’interveniva a Lipari stesso, appunto “in emergenza”. E sono quindi i 10-12 parti annui anziché 120-130.
Sul secondo problema forse sfugge al Presidente della Regione che il voler nascere a Lipari non riguarda solo l’orgoglio municipalistico (noi eoliani lo abbiamo forte dentro di noi, ed è inutile irriderlo), ma è molto spesso un’esigenza sociale (questo vale ricordarlo pure per il ministro Lorenzin).
Sembrerebbe anche inutile ripetere le stesse considerazioni (che almeno il sottoscritto ribadisce dal 2010), per cui ci si domanda: ma il Presidente Crocetta ha presente quanto costa a una famiglia doversi trasferire sulla terraferma per un periodo variabile da una a più settimane, qualora dovessero intervenire complicazioni, quando non si può contare sull’aiuto e la solidarietà della parentela e dei vicini, o quando si hanno in famiglia persone non autosufficienti?
Qui non essendo sulla terraferma, non si può raggiungere l’ospedale ogni giorno con una corriera in mezz’ora di tragitto. Andare a Messina o a Patti o Milazzo non può essere un percorso quotidiano. In questi casi una gravidanza diventa un grosso problema sociale che discrimina i più, sconsigliando loro di mettere al mondo figli. E sono certo che il Presidente questo lo sappia, tanto che ci sembra di ricordare che avesse fatto capire, qualche anno addietro, che il Governo regionale sarebbe intervenuto con un contributo per chi affrontava il parto fuori Lipari.
Al di fuori dei contenuti dell’intervista sull’argomento Punto Nascite, condivisibili o non condivisibili, desidero anche evidenziare come sia stato sgradevole il commento che il Presidente della Regione ha riservato al Presidente della Commissione Sanità, On. Giuseppe Digiacomo, che era stato qui a Lipari lo scorso 15 marzo.
Ebbene, ritengo quel commento “stonato” per il modo in cui il nome del Digiacomo è stato pronunciato da Crocetta. Stonato e fuori luogo, anche principalmente per il ruolo istituzionale di chi l’ha espresso durante la videointervista.
Più informato, invece, è risultato il Presidente sul tema del dissalatore che dovrebbe fornire giornalmente, con i tre moduli, circa 9 mila metri cubi di acqua potabile e invece spesso non riesce a superare i 3 mila, ovvero produce meno di quanto ne produceva il vecchio dissalatore (…almeno per questo problema sembrerebbe che qualche carta sia pervenuta alla Regione, sperando di non essere arrivati fuori tempo massimo anche in questo!).
Bisogna capire, quindi, al più presto, se tale problema dipenda dal nuovo dissalatore, dalla gestione o dalla rete che è fatiscente.
Bene fa il Presidente a convocare a Palermo tutti i responsabili per cercare di conoscere che cosa non funziona. Noi cittadini vorremmo sapere principalmente perché, sino ad ora, il dissalatore non ha funzionato come dovuto e di chi è la responsabilità dei disagi sin qui provocati agli eoliani, se c’è responsabilità ulteriore.
Sicuramente, a gran voce, lo chiede anche il sottoscritto come tutti i cittadini di Lipari che giornalmente vivono “l’incubo” di restare senz’acqua nelle proprie abitazioni.
Aspettiamo con grande interesse le risposte, augurandoci che siano rassicuranti, perché l’estate si avvicina.
Ci auguriamo altresì che con i nuovi partner nei trasporti marittimi anche noi possiamo usufruire di mezzi tecnologicamente avanzati ed efficienti, come quelli inaugurati in questi giorni, capaci di coprire le distanze in tempi nettamente inferiori a quelli consueti.
Per concludere, coglierei lo spunto che il Presidente delle Regione lancia alle Eolie di non fargli mancare con tempestività l’elenco di tutti i problemi di cui soffre il Comune di Lipari auspicando, come siamo convinti, un suo pronto e “autorevole” intervento per portarli a soluzione.
E mi riferisco a Piazza Mazzini, alla questione rifiuti, ai depuratori, al ripascimento delle spiagge, alla protezione dei centri abitati come Canneto e Acquacalda, alla sicurezza dei porti, alla messa in sicurezza delle ex cave di pomice e dei torrenti, alle scuole e al trasporto degli studenti, alle strade, agli anziani e ai disabili, all’energia alternativa, al sito Unesco, alla pesca, all’Area Marina Protetta.
Fino ad una legge speciale per le isole minori e ad altri argomenti che di sicuro qui dimentico.
Lipari, 30 Marzo 2016
Saverio Merlino (Segretario Partito Democratico Lipari-Eolie)
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