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lunedì 25 aprile 2016

Unioni civili e omosessualità. La controreplica del prof. Armeli

Riceviamo e pubblichiamo:
Rispondo alla replica nei miei confronti da parte del dott. Giacomantonio in merito a unioni civili e omosessualità. 
Capisco che la Chiesa si si sforzi di comprendere meglio alcuni fenomeni che ultimamente stanno assumendo proporzioni allarmanti in quanto certe lobby vorrebbero imporre le loro ideologie mediante una massiccia propaganda attraverso mass media, manifestazioni, convegni,distribuzione di opuscoli e incontri nelle scuole a volte persino materne!
 Però, anche se alcuni teologi autorevoli si mostrano aperti ad un certo cambiamento, penso che non si potrà mai stravolgere un orientamento costante e millenario e dire l'opposto di quanto è stato insegnato finora perché la verità è una: se si dicesse il contrario, vorrebbe dire che sinora sono state insegnate dottrine errate e ciò non è possibile. 
Si potrà invece, ad es., cercare di accogliere, nel modo migliore possibile, le persone che sino adesso erano state lasciate ai margini della vita ecclesiale per poterle meglio aiutare nei loro drammi. Infatti non bisogna mai condannare i peccatori, ma stigmatizzare i loro peccati affinché essi si possano redimere. 
Concordo comunque sul fatto che la materia è complessa e che bisogna essere prudenti. Quanto poi alla teoria gender, essa può favorire l'omosessualità perché nega la differenza di genere tra uomini e donne, cioè nega l'evidenza (assurdità totale!). 
Cordiali saluti 
Prof. Gianfranco Armeli (da Messina)

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