di Gianluca Giuffrè (consigliere comunale)
In questi giorni discutiamo su cosa sia più giusto per il futuro delle nostre splendide isole. Si parla A.M.P. (Area marina Protetta), vincoli, trasporti ecc. ecc.
Parliamo di tutto ciò senza renderci conto che sulle nostre teste e sul nostro futuro pende una decisione che per forza di cose influirà negativamente sulla nostra salute e sull’economia turistica del nostro arcipelago.
In Sicilia sorgeranno alcuni inceneritori per i rifiuti. E’ stato confermato anche nell’ordinanza di Giugno, con la quale il Governo nazionale ha concesso nuove deroghe sui rifiuti alla Sicilia a patto di rispettare alcuni paletti, tra cui , appunto, gli inceneritori. Che dovranno smaltire, secondo il calcolo dei burocrati, circa 750 mila tonnellate l’anno di rifiuti.
Da tempo, a Roma, è pronto un mega-progetto per la conversione in termovalorizzatore di una centrale Edipower nel messinese e per la precisione parliamo di quella di San Filippo del Mela. Per il Presidente Crocetta, il Governo regionale non ha nei suoi piani il progetto ma l’impianto è di competenza del Governo nazionale in quanto ricade su uno dei quattro siti di interesse nazionale della Sicilia che hanno bisogno di essere bonificati. L’inceneritore, nonostante il no di Crocetta, si farà ugualmente, stando alle intenzioni del Governo Renzi e dovrebbe smaltire circa 550 mila tonnellate di rifiuti sulle 750 mila di tutta la Sicilia.
Provate ad immaginare cosa significhi tutto ciò per il comprensorio del milazzese e per le isole Eolie.
Tonnellate e tonnellate di rifiuti verranno inceneriti ad un passo da noi ed i fumi, con appena un po’ di vento, arriveranno fino alle nostre case, per non parlare della pubblicità negativa per le nostre isole che vivono, ormai, quasi esclusivamente di turismo.
Una decisione che per forza di cose, anche se non riguarderà direttamente il nostro territorio, finirà per condizionarne l’economia e la salute.
Come smaltire tutti questi rifiuti? Sicuramente quella dell’inceneritore non è la soluzione più giusta.
Cominciamo con una differenziata seria e nel controllare come vengono spesi i soldi per la raccolta in Sicilia e poi possiamo cominciare a parlare di tutto il resto.
Spero che la politica rifletta bene prima di condannare questi territori meravigliosi.
Abbiamo già la raffineria di Milazzo che ci accompagna nel nostro percorso e credo che sia più che sufficiente. Non abbiamo bisogno di un termovalorizzatore di rifiuti che supplisca all’incapacità ed all’inefficienza delle pubbliche amministrazioni che nel tempo ci hanno portato all’emergenza rifiuti in tutta la Sicilia.
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