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martedì 6 dicembre 2016

Mariano Bruno si dimette da consigliere comunale e non lesina attacco a Sabatini e Giorgianni ed ancora . "Continui attacchi con lettere anonime minano serenità della mia famiglia"


L'ex sindaco di Lipari, Mariano Bruno ha ufficializzato le sue dimissioni da consigliere comunale. 
Lo ha fatto nella seduta di oggi del Consiglio comunale, spiegando all'aula cosa lo ha portato a questa decisione. 
"Una decisione maturata - ha detto - per tutta una serie di situazioni che mettono in pericolo la mia serenità e principalmente quella della mia famiglia e perché non ci sono più le condizioni per condividere, con una parte dei componenti il civico consesso, un percorso nell’interesse di questa comunità. Ho voluto- ha continuato- scuotere l’animo e la coscienza di molti perché questo paese rischia di cadere nell’ambito del governo della paura da parte di chi non intende accettare un dibattito democratico”. 
Ha parlato, a tal proposito, di lettere anonime, indirizzate ad organismi istituzionali, forze dell'ordine, alla sua persona, così come alla figlia che abita e lavora a Roma. 
Non ha lesinato un forte, doppio, attacco al presidente del Consiglio comunale Adolfo Sabatini il quale "dopo che io in consiglio avevo evidenziato di essere oggetto di una lettera con firma apocrifa (Orazio Barile) ha inviato quella lettera agli uffici chiedendo di sapere se, in base ad essa, non ero più nelle condizioni di poter ricoprire l'incarico di consigliere comunale. Evitando però d’informare, in seguito, il consiglio comunale quando gli uffici hanno comunicato che non vi erano le condizioni affinchè mi dovessi dimettere”. 
Sempre rivolgendosi a Sabatini ha affermato “Lei, invece, in quanto condannato, anche se non per l'attività amministrativa, dovrebbe dimettersi. La sua permanenza non è buon segnale per i giovani". Una "stoccata" è arrivata anche per il sindaco Giorgianni che - secondo Bruno - "in questa situazione ha fatto il Ponzio Pilato e si è lavato le mani”. 
Sabatini ha replicato alle accuse mossegli. "Per quanto riguarda la lettera era una nota protocollata ed era mio obbligo trasferirla agli uffici. Per quanto concerne la vicenda giudiziaria, che riguarda, comunque, il mio settore professionale, ho scritto al prefetto, attraverso il segretario generale, raccontando tutto nei dettagli. Ho anche richiesto se potevo continuare a rimanere in consiglio. Sino ad oggi non ho avuto risposte”. 
Solidarietà a Bruno – che ha ribadito di non ritirarsi dalla politica e di restare al servizio dei cittadini- è stata espressa da diversi consiglieri. 
Bruno, che nelle scorse amministrative aveva riportato 153 voti, risultando il secondo degli eletti nella lista "Il popolo della libertà" sarà surrogato in consiglio comunale dall'avvocato Claudio Mandarano (80 voti). 
La delibera per la nomina dei revisori dei conti - all'oggetto dell'odierna seduta del civico consesso - non è passata. Dovrà essere riproposta.   

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