Un drammatico arresto con sequestro di droga – cocaina e marijuana – agli imbarcaderi Tourist & Caronte, un profondo dolore per l’Arma dei Carabinieri di Messina, un’indagine che è forse destinata a produrre altri risultati di rilievo.
Paolo Brigandì, 42 anni, residente a Falcone, militare in servizio alla compagnia di Patti è stato arrestato con l’accusa di coltivazione, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Con lui è stato tratta in arresto la sua compagna Romina La Mazza, 33 anni, di origini calabresi. I due stavano per imbarcarsi su una nave traghetto della Caronte, alla rada San Francesco di viale della Libertà, quando sono stati avvicinati dai carabinieri del nucleo investigativo del Comando provinciale che da tempo indagavano sui comportamenti del militare e che li hanno sottoposti a perquisizione. Nell’auto su cui viaggiavano sono stati trovati circa cinquecento grammi di marijuana e trentasei grammi di cocaina, 20 di sostanza “tagliata” e 16 allo stato puro. Successivamente all’arresto è scattata la perquisizione a tappeto nella casa di residenza di Falcone dove sarebbero state trovate alcune piantine di droga. Su questo rinvenimento, e le relative indagini, la competenza è della Procura della Repubblica di Patti.
Non si conoscono ancora gli elementi dell’indagine che ha condotto agli arresti: a quanto pare Brigandì si era messo da tempo in malattia ma su di lui erano stati disposti approfonditi accertamenti dal Comando provinciale dei carabinieri. Qualcosa di anomalo e sospetto era stato notato sul conto del militare in servizio nel centro nebroideo, pare nel corso di una più ampia attività d’indagine. Alla fine, atteso il momento giusto per intercettare la droga, gli investigatori hanno deciso di uscire allo scoperto e bloccare il collega.
Già nella giornata di ieri, al Tribunale di Messina, Paolo Brigandì e Romina La Mazza sono stati sottoposti al procedimento per direttissima. Il giudice monocratico Misale ha convalidato gli arresti eseguiti in flagranza di reato, accogliendo al contempo l’istanza dei termini a difesa presentata dal difensore, l’avvocato Antonietta Privitera: l’udienza di merito si terrà il 13 dicembre. Il pubblico ministero aveva richiesto la misura della custodia cautelare nel carcere di Gazzi ma il giudice monocratico ha invece accordato, a Brigandì e La Mazza, il beneficio delle detenzione domiciliare.
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