Si torna a partorire a Pantelleria. E’ questo l’esito del tavolo tecnico presieduto dal commissario dell’Azienda sanitaria provinciale di Trapani Giovanni Bavetta, cui hanno preso parte il direttore del dipartimento materno infantile Pietro Di Stefano, il direttore medico di presidio Maria Carmela Riggio, il responsabile del punto nascita di Pantelleria Pippo Turco, e i primari dei reparti di pediatria e di ostetricia e ginecologia degli ospedali della provincia di Trapani.
Da ieri è ufficialmente attivo il punto nascita nell’ospedale Nagar dell’isola.
”Il tavolo tecnico – spiega Bavetta – ha trovato le soluzioni organizzative per la piena fruibilità, in collegamento con il punto nascita di secondo livello del presidio ospedaliero di Trapani e quelli della provincia, nell’ottica dell’unico grande ospedale per intensità di cure. La partoriente di Pantelleria ha così finalmente la possibilità di scelta se partorire nell’isola, o scegliere l’opzione prevista dal decreto assessoriale di farlo sulla terraferma usufruendo del sussidio”.
Il personale del punto nascita è stato integrato tramite i contratti libero professionali della durata di un anno per pediatri e neonatologi, mentre è stata appena pubblicata la graduatoria, con analoga procedura, per ginecologi, i cui contratti verranno stipulati nei prossimi giorni.
Questo personale viene integrato a rotazione dagli specialisti provenienti dai quattro punti nascita della provincia, mentre il personale in servizio nell’isola opererà periodicamente una settimana sulla terraferma.
“Questa permetterà – continua Bavetta – da un lato la massima sicurezza e tutela per le partorienti e i nascituri, dall’altro il continuo aggiornamento di questo personale, che praticando solo 40 o 50 parti l’anno, come accade a Pantelleria, correrebbe il rischio di perdere la propria professionalità”.
Una notizia per la quale, confrontandola con quella che è la realtà eoliana, dove le nostre donne sono costrette a partorire fuori, ogni commento e considerazione è davvero superfluo. Evidentemente è questo che ci meritiamo.
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