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venerdì 17 novembre 2017

SCUOLA, CASO EOLIE ALL’ATTENZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA

L’eurodeputato M5S Corrao chiama in causa Bruxelles: “Ad Alicudi inizia la scuola ma senza insegnanti. L’unione Europea stanzia oltre 2 miliardi di euro, ma non si trovano 50 mila euro per garantire una maestra nella scuola più piccola d’Europa”.

“Inizia la scuola ma ad Alicudi, nelle Eolie mancano gli insegnanti. Un vero e proprio paradosso se si considera che una decina di maestre e docenti eoliani lavorano lontano dalle isole e da tempo hanno richiesto di poter rientrare in queste aree dove i docenti non vogliono andare. Dal Ministero però nessuna risposta. La Commissione Europea intervenga per garantire il diritto allo studio anche nella scuola più piccola d’Europa”.
A dichiararlo è l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao che ha accolto l’appello degli abitanti di Alicudi (Messina) dove, dal mese di novembre sebbene la scuola sia cominciata già più di due mesi, continua la caccia alle supplenze, dato che i docenti non si trovano. La situazione è la medesima anche in altri piccoli comuni d’Italia.
“Singolare è il caso di Alicudi (Messina) – spiega Corrao – in Sicilia, dove si trova la scuola più piccola d’Europa che non ha un insegnante. Gli alunni sono tre in tutto. Simili disagi anche nella vicina isola di Filicudi. Nel periodo 2014-2020 circa 2,197 miliardi di euro di fondi UE cofinanziano azioni nelle scuole italiane, compresi progetti infrastrutturali nell’ambito dell’istruzione e della cura della prima infanzia. A tal proposito, la Commissione Europea riveste un ruolo di sostegno per aiutare gli Stati membri a far fronte alle sfide comuni, sebbene la responsabilità per quanto riguarda il contenuto dell’insegnamento e l’organizzazione del sistema di istruzione ricada tuttavia unicamente sugli Stati membri.
A questo punto – conclude Corrao – ho chiesto se la Commissione Europea è a conoscenza di tale incresciosa situazione nelle scuole primarie e come intenda sostenere il diritto allo studio anche nelle scuole più piccole”.

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