Mentre sulle grandi opere una linea comune del governo resta per il momento introvabile, sui piccoli investimenti la macchina si avvia, con la firma di Salvini al decreto del Viminale che distribuisce 400 milioni ai Comuni fino a 20mila abitanti per le mini-opere. Il provvedimento, preparato in tempi record dagli uffici del Viminale, è il primo dei 161 decreti attuativi previsti dalla legge di bilancio, e serve a finanziare gli interventi di messa in sicurezza di scuole, strade, edifici pubblici e patrimonio culturale.
Gli importi per ogni municipio, differenziati per fasce di popolazione, non sono da capogiro: si tratta di 40mila euro per ogni ente fino a 2mila abitanti, 50mila fino a 5mila abitanti, 70mila fino a 10mila abitanti e 100mila fino a 20mila abitanti. Ma il meccanismo gioca soprattutto sui tempi, con l'obiettivo di avviare in fretta piccoli lavori diffusi sul territorio. Per non perdere il contributo, i Comuni dovranno infatti avviare i lavori entro il 15 maggio: i sindaci dovranno certificare il tutto alla banca dati della Pa, e il Viminale effettuerà controlli a campione insieme al ministero delle Infrastrutture.
Il via libera ai fondi, rimarca Salvini, arriva «mentre pochi sindaci fanno polemiche» sull'applicazione del decreto sicurezza. La spaccatura emersa con la lettera dei 400 sindaci a difesa del decreto è stata per il momento sopita dal direttivo Anci di ieri, dove però sono state rilanciate le critiche delle città (anche queste a guida Pd, dalla Milano di Sala alla Firenze di Nardella) per tagli e mancate compensazioni della manovra. Di sicurezza e bilanci i sindaci parleranno lunedì prossimo a Conte a Palazzo Chigi.
Gli importi per ogni municipio, differenziati per fasce di popolazione, non sono da capogiro: si tratta di 40mila euro per ogni ente fino a 2mila abitanti, 50mila fino a 5mila abitanti, 70mila fino a 10mila abitanti e 100mila fino a 20mila abitanti. Ma il meccanismo gioca soprattutto sui tempi, con l'obiettivo di avviare in fretta piccoli lavori diffusi sul territorio. Per non perdere il contributo, i Comuni dovranno infatti avviare i lavori entro il 15 maggio: i sindaci dovranno certificare il tutto alla banca dati della Pa, e il Viminale effettuerà controlli a campione insieme al ministero delle Infrastrutture.
Il via libera ai fondi, rimarca Salvini, arriva «mentre pochi sindaci fanno polemiche» sull'applicazione del decreto sicurezza. La spaccatura emersa con la lettera dei 400 sindaci a difesa del decreto è stata per il momento sopita dal direttivo Anci di ieri, dove però sono state rilanciate le critiche delle città (anche queste a guida Pd, dalla Milano di Sala alla Firenze di Nardella) per tagli e mancate compensazioni della manovra. Di sicurezza e bilanci i sindaci parleranno lunedì prossimo a Conte a Palazzo Chigi.
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