Comunicato Stampa
Alla
fine sarà sciopero ed i lavoratori della raffineria di Milazzo incroceranno le
braccia il prossimo 8 marzo per chiedere l’aumento dell’organico ed il
riconoscimento di professionalità da tempo consolidate dentro l’azienda e fino
ad ora mai riconosciute. Dopo settimane
di confronto ed i due tentativi di raffreddamento della vertenza – così come
prescrive la legge sugli scioperi a nulla sono valsi gli sforzi di rsu e segreterie sindacali nella
ricerca di una mediazione.
Anzi
– sostengono rsu e sindacati - è
stata proprio la RAM con il suo atteggiamento di chiusura verso le
rivendicazioni dei lavoratori a ricercare fin dal primo momento lo scontro ed a
spingerli verso il ricorso alla protesta. Scelta obbligata quindi che non è stata
presa a cuor leggero, visto anche il concomitante ripetersi di attacchi
mediatici di stampa e televisione, che amplificano le strumentalizzazioni da
campagna elettorale di politici e ambientalisti. E, proprio in quest’ottica –
sottolineano le rsu filctem cgil femca
cisl uiltec uil – lo sciopero assume il duplice significato di
rivendicazione per nuove assunzioni, per il miglioramento delle relazioni
industriali e per la difesa del posto di lavoro.
I
lavoratori della RAM sono stanchi di vedere chi, per tornaconto elettorale, mette
a repentaglio migliaia di posti di lavoro, e come cittadini coscienti e
responsabili non accettano di essere additati come attentatori alla salute
pubblica:
“Ambiente, salute e sicurezza delle persone e
del territorio rappresentano e continueranno a rappresentare una priorità”.
Anche
per questo i dipendenti ram manifesteranno giorno 8 fuori dai
cancelli della RAM. Lo faranno per rivendicare nuovi posti di lavoro e per il
rispetto degli accordi sottoscritti. Ma anche per dire – una volta per tutte
“Giù le mani dalla raffineria e dall’industria
del territorio”!!
F.to RSU e Segreterie territoriali
filctem cgil femca cisl uiltec
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