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giovedì 28 febbraio 2019

Restituire i siciliani alle scuole di Sicilia. Incontro al Senato. L'appello - invito di Graziella Bonica

(di Maria Grazia Bonica) Invito tutti gli interessati, in particolare i docenti fuori sede, a presenziare all'incontro fissato con il Senatore Pittoni, Presidente della 7° Commissione Istruzione Pubblica, in data 7 Marzo ore 14 presso il Senato della Repubblica, per un confronto e sollecito del Ddl 497 a tutela dello sviluppo delle Isole Minori già votato al Senato e ridiscusso in data 13 Febbraio.
Sarebbe importante la presenza dei politici locali e amministratori.

Mi sembra veramente paradossale che si parli ancora di Ponte, un’ opera tanto faraonica, quando le strade crollano come alle Eolie, da dove provengo, oppure mentre sulla A18 si muore. Quando i treni fanno diventare siderale la distanza dalla Sicilia e i giovani sono costretti a scappare. Mentre circa 10. 000 docenti siculi, a 50 anni sono stati mandati a servire il Nord togliendo risorse valide ai nostri alunni e impoverendo le famiglie che di quei redditi non vedono nulla. Stiamo difendendoci con la penna, perché non importa a nessuno se le famiglie siciliane dei docenti sono allo sbando affettivo ed economico. Il Sud è Sud e i politici del Sud restano a Palermo a farsi pagare 1000 euro l’ora per occuparsi dei nostri problemi. Noi docenti con 1.300 al mese dobbiamo pagare 400, 500 euro di canoni di locazione al Nord. 300 euro circa per gli spostamenti con i mezzi di trasporto. Più spese di luce e gas, vitto e farmaci. Molti hanno un mutuo, altri prestiti fatti per affrontare tutto questo, bambini affidati ai parenti e genitori anziani malati lasciati a terze persone affinché se ne prendano cura. Si libereranno 70 mila cattedre. Con quota 100. Così scrivono oggi i giornali online. Quale miglior momento per restituire i siciliani alla Scuola della Sicilia e alla loro terra? Siamo tanti, ma senza voce. Ci sono 23 mila colleghi meridionali che attendono anche loro di capire cosa ne sarà di loro e delle loro vite. Conosco il pianto dei bambini delle mie colleghe un po’ più giovani, che da Licata arrivano a Novi Ligure o da Agrigento a Lucca o da Messina a Milano.

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