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domenica 27 ottobre 2019

LA PESCA COME LOCOMOTIVA DEL MEDITERRANEO (fonte: opinione.it)

Ufficialmente conclusasi l’ottava edizione di Blue Sea Land che ha visto la partecipazione di autorità locali, nazionali e internazionali, con ministri e ambasciatori provenienti da numerosi stati di tutto il Mediterraneo.
La Città di Mazara del Vallo ha accolto per l’ottavo anno consecutivo​ l’Expo dei Cluster del Mediterraneo e dell’Africa. Un’importante occasione di promozione internazionale​ del territorio della Sicilia, di crescita culturale ed economica attraverso la valorizzazione della blue economy e la diffusione dei valori di pace e collaborazione tra i Paesi rivieraschi che si affacciano sul Mediterraneo.
La rassegna è stata organizzata dal Distretto della Pesca ​e Crescita Blu, presieduto da Nino Carlino, e si avvalsa dei patrocini dell’Unione Europea, del Ministero della Pesca, dell’Assessorato regionale all’Agricoltura e della Pesca, delle Attività Produttive, nonché del Comune di Mazara del Vallo. Si è avuta anche l’autorevole partecipazione del Commissario italiano dell’Expo di Dubai 2020. Al centro dell’iniziativa, il modello nel Mediterraneo della Blue Economy, che attraverso i principi dell’Economia Circolare è diventato un esempio concreto di sviluppo economico, sociale, ambientale e culturale. A partire dalla cooperazione tra i pescatori del bacino del Mediterraneo.
Inoltre, Blue Sea Land si è candidata a rappresentare la pesca siciliana all’Expo Dubai 2020.
La sostenibilità, gli scambi internazionali, le partnership con altri paesi nel settore della pesca sono tra le priorità emerse durante la manifestazione. Il Distretto Produttivo della Pesca, grazie al ruolo dell’Osservatorio della Pesca del Mediterraneo ha messo al centro del suo operato il metodo della Blue Economy, intuita dal 2007, costituendo una nuova rotta della pesca siciliana. Una visione che ricalca il ruolo centrale del mare nei processi sostenibili economici, ambientali e sociali del Mediterraneo.
Innalzare la competitività del sistema pesca, attraverso azioni che favoriscano la qualità del prodotto e dei servizi alle imprese, sfruttando in maniera sistemica e pianificata la tecnologia e dotando l’ente delle necessarie infrastrutture, senza dimenticare la creazione di un network internazionale nel Mediterraneo che ponga attenzione alla pesca e al monitoraggio di tali flussi nel nostro bacino comune.
Puntare alla qualità del pescato e alla sua tracciabilità, coinvolgendo i numerosi protagonisti del Mediterraneo è un’opportunità efficace di promozione di progetti legati alla pesca. Tra i progetti più interessanti, oggetto di attenzione durante i lavori di Mazara del Vallo, possiamo menzionare quello a cui partecipa la Gi.&Me. Association che insieme all’associazione Slow Food Tebourba sta creando un network tra operatori italiani, spagnoli, tunisini, egiziani e libanesi intenzionati ad intraprendere iniziative tese alla valorizzazione del patrimonio ittico nel Mediterraneo, al monitoraggio, all’analisi della tracciabilità e della sostenibilità del prodotto.
Un hub internazionale che osservi e proponga idee comuni per la sostenibilità e la valorizzazione alimentare della pesca nel Mediterraneo. La Sicilia con tale evento torna davvero ad essere protagonista centrale del Mediterraneo e della sostenibilità del patrimonio liquido.

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