Sono cinque i morti, trovati dopo ore di estenuanti ricerche tra i detriti, vittime dell'esplosione che si è sentita nei quattro comuni del circondario, Barcellona, Merì, Milazzo e Terme Vigliatore, mentre le fiamme distruggevano il vecchio casolare che ospitava l'industria di articoli pirotecnici.
Dopo l'allarme polizia, carabinieri, vigili del fuoco e operatori delle ambulanze sono andati al casolare isolato nella campagna soccorrendo i feriti, recuperando cadaveri e cercando informazioni per sapere con esattezza quante persone vi fossero: si conta ancora un disperso. Al momento dell'esplosione quattro operai di una ditta d'infissi stavano montando delle porte in ferro: quattro di loro - non sono stati resi noti i nomi - sono morti assieme alla moglie di Costa, Venera Mazzeo, 71 anni. All'ospedale di Milazzo sono stati ricoverati con ustioni e in gravi condizioni, Bartolomeo Costa, 37 anni, figlio del proprietario della fabbrica e della vittima e Antonio Bagnato, anche lui lavora nella ditta. I due sono stati poi portati nei centri grandi ustionati degli ospedali di Catania e di Palermo. Il balletto delle cifre sulle vittime e sui dispersi è durato fino a sera. Poi un uomo è stato trovato vivo sotto le macerie. Una gioia durata poco tempo perché l'uomo è poi morto in ospedale. La Procura di Barcellona ha aperto un'inchiesta per capire le cause di questo dramma che ha sconvolto la vita di diverse famiglie.
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