Rafforzare l’uguaglianza di genere e favorire il rispetto delle differenze, promuovendo cambiamenti culturali finalizzati a contrastare le discriminazioni e gli stereotipi di genere. E’ con questo spirito che la Camera di commercio, su input della consigliera di parità Mariella Crisafulli, ha deciso di adottare il “Linguaggio di genere” nei documenti e nella comunicazione dell’Ente camerale.
«La comunicazione pubblica può e deve svolgere un ruolo molto importante - afferma il presidente della Camera di commercio, Ivo Blandina – nell’opera di sensibilizzazione al cambiamento di una mentalità spesso troppo ancorata a pregiudizi e discriminazioni. Fino a qualche anno fa, alcuni ambiti lavorativi erano letteralmente preclusi alle donne, come d’altronde era raro vederle ricoprire incarichi di vertice. Ma, anche se tanti passi in avanti sono stati compiuti, è necessario proseguire lungo questa strada, valorizzando le differenze e smantellando sterili precocenti, convinti come siamo che le donne rappresentino un valore aggiunto, in qualunque campo lavorativo».
«L’utilizzo del linguaggio di genere nella pubblica amministrazione non ha solo un valore formale – aggiunge la segretaria generale, Paola Sabella, ma anche e soprattutto sostanziale. Ancora oggi, assistiamo increduli a episodi di discriminazione e di violenza di genere, che, nella loro connotazione più grave, culminano nel femminicidio. Anche per questo è importante diffondere una cultura che valorizzi le differenze e contribuisca alla diffusione di modelli sociali, lavorativi e culturali in cui riconoscersi e verso i quali tendere. Oggi, le donne sono impegnate in ogni ambito lavorativo. Dal sondaggio effettuato da “Eurochambres Women Network”, il coordinamento permanente presso l’associazione delle Camere di commercio europee dedicato all’imprenditoria femminile, emerge che, in Italia come nel resto di Europa, le imprenditrici chiedono, tra l’altro, formazione e sostegno per cogliere la sfida del digitale, misure di supporto mirate alle loro esigenze, maggiore attenzione all’occupazione femminile e adozione di misure che non rendano vani gli sforzi compiuti durante la pandemia ma assicurino una trasformazione duratura del business».
La consigliera provinciale di Parità, Mariella Crisafulli, ha ringraziato il presidente Blandina «per aver accolto immediatamente la proposta di promuovere un linguaggio non discriminatorio nella comunicazione istituzionale, nei documenti, negli atti amministrativi, ma anche negli eventi pubblici della Camera di commercio, dimostrando attenzione e sensibilità sui temi della parità di genere».
«Declinare al maschile e femminile, oltre che lo prevede la lingua italiana, è necessario per dare la giusta visibilità anche a quei ruoli che tradizionalmente sono declinati al maschile e che altrimenti verrebbero “oscurati” – prosegue Mariella Crisafulli - così com’è altrettanto importante sensibilizzare il personale dipendente verso una cultura attenta alle diversità e alle differenze. Il linguaggio, infatti, non è mai uno strumento neutro, perché dà forma e voce al modo in cui pensiamo e interpretiamo la realtà e non vi è dubbio che le istituzioni giochino un ruolo importante per scardinare antiche consuetudini e promuovere un vero cambiamento che passa anche attraverso le parole che usiamo».
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