Riceviamo e pubblichiamo:
E così, mentre il piano del governo pare quello di riaprire le scuole in presenza anche in zona rossa, mentre la Merkel revoca il lockdown pasquale e chiede scusa, alle Eolie c’è chi chiede chiusura delle scuole, dei porti, zona rossa,lockdown e qualsiasi altra restrizione immaginabile.
Non entriamo nel merito dell’insensatezza di tali misure dal punto di vista epidemiologico in senso stretto, ma non possiamo esimerci dal fare un paio di semplici considerazioni di carattere generale, necessarie secondo Noi se vogliamo capire qual’é il fondo del problema e perchè secondo Noi tali atteggiamenti sono sbagliati e addirittura controproducenti. Forse non si è pienamente compreso lo stato di collasso sociale ed economico che tali restrizioni hanno creato.
Attaccare i propri concittadini, lanciare accuse, allarmi e criticare pubblicamente
comportamenti altrui, riflette una costante “sfiducia” negli altri che va placata al fine di recuperare un senso di comunità che ci faccia sentire uniti di fronte alla situazione difficile che tutti stiamo vivendo. Ne abbiamo urgente bisogno.
Pensare sempre che sia “colpa” dell’altro non porta a nulla. L’atteggiamento “social” rivolto ai malcapitati “positivi”, a cui vanno i nostri auguri di una pronta guarigione, la dicono lunga sulla nostra incapacità di gestire l’emotività.
Lo stesso accade quando si criticano costantemente gli amministratori o li si incalza a prendere certi provvedimenti, con modi e toni del tutto fuori luogo.
Non è possibile pensare sempre a restrizioni e chiusure, ogni scelta ha l'obbligo di soppesare esigenze diverse e fare valutazioni rischio/beneficio.
Chi ci amministra deve solo essere messo nelle condizioni di agire liberamente senza condizionamenti di alcun tipo. Solo così le decisioni potranno essere frutto di analisi di dati e di ragionamenti razionali, ed essere dunque equilibrate.
Un’ultima considerazione.
Mobilità, istruzione, lavoro, rientrano in tematiche costituzionalmente garantite e chi ne chiede la cessazione o il blocco non può pensare di disporre dei diritti degli altri. Per essere più chiari, se si ritiene che la scuola o i trasporti siano pericolosi si può decidere di non utilizzare quei servizi che lo Stato garantisce ai cittadini, ma chiedendo ad un amministratore di sospenderli ci si arroga la facoltà di disporre dei diritti degli altri.
Nè è sostenibile l’idea che tali misure siano richieste a “maggioranza”, poichè i diritti costituzionali rappresentano le “basi”su cui democraticamente si costruiscono le leggi e
non sono in alcun modo derogabili.
COMICOST Eolie
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