Intanto a margine del bollettino settimanale emesso ieri l’INGV rimarca, “il perdurare della pericolosità
legata alla diffusione di CO2 dai suoli ed al conseguente accumulo in
prossimità delle zone di emissione a mare, in zone sottovento, topograficamente
ribassate, e soprattutto in luoghi chiusi, seppure i dati di monitoraggio
abbiano mostrato che accumuli di CO2 con concentrazioni potenzialmente letali
siano possibili anche in aree aperte.
Il raggiungimento di tali livelli di CO2
appare, comunque, fortemente dipendente dall’intensità delle esalazioni dal
suolo e dalle condizioni meteorologiche, entrambe fortemente variabili nello
spazio e nel tempo, rendendo così estremamente difficile la prevedibilità di condizioni
localmente pericolose.
I gas vulcanici continuano, quindi, a rappresentare un
pericolo per la popolazione residente nell’abitato di Vulcano Porto”.
Sicuramente non un buon viatico in vista della decisione di Giorgianni
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