LE NON SOLUZIONI DEI RESPONSABILI DELLA SANITÀ PER L' OSPEDALE DI LIPARI - La politica dei tappabuchi e nessuna pianificazione strategica
Facciamo riferimento all'articolo pubblicato da "La Sicilia" il 27 gennaio scorso, a firma di Giuseppe Bonaccorsi*, che riporta un'intervista al Commissario straordinario dell'ASP di Messina Bernardo Alagna per esprimere alcune considerazioni.
Prendiamo atto innanzi tutto della volontà di ricorrere all' istituto della mobilità, che sicuramente condividiamo in quanto mezzo più veloce e agevole delle procedure concorsuali. Tuttavia notiamo che nelle parole del Dirigente il tema ricorrente riguarda gli "innumerevoli sforzi" che si sarebbero attuati per il riadeguamento degli organici dell'ospedale, a carattere parziale, e ancora in corso di predisposizione dei concorsi, per nefrologia, ortopedici, pediatri e altro...
È passato più di un anno dalle promesse e dagli impegni che la Regione aveva preso con la comunità eoliana e ancora sentiamo parlare di BUONE INTENZIONI E DI LAVORI IN CORSO, ma la realtà è che oggi, con l'aggravante dell'emergenza pandemica, l'immobilismo e le prese in giro dei referenti regionali, i reparti sono sempre più sguarniti, i voli dell'elisoccorso si moltiplicano (con i costi che ben si conoscono) e il personale sanitario lavora in condizioni drammatiche, con rischi e ripercussioni sulla propria stessa salute.
Con più voci e in svariati modi abbiamo chiarito che l'unica soluzione per il nostro ospedale, data la specificità del territorio, è incentivare economicamente medici, infermieri, oss, tecnici di laboratorio e tutto il personale sanitario.
Le strade per ottenere tutto questo passano prima di tutto dall'approvazione del disegno di legge sulle isole minori, promessa dal sottosegretario Costa, insieme a quella di un suo intervento sulla Regione, mai chiesto e quindi non mantenuta, ma anche dalle possibili determinazioni della stessa Regione Siciliana.
Lavorare infatti nel nostro ospedale, visti i disagi del territorio, è una missione che va retribuita.
Troppo denaro, troppi fondi destinati alla sanità vengono bruciati per progetti e infrastrutture, quando invece tutti ben sappiamo che per far funzionare l' ospedale a Lipari serve il personale.
Non basta mandare un professionista per settore, sappiamo bene che se non si è in due, non avendo dunque cambi turno e possibilità di sostituzioni, non si può lavorare, per non parlare degli anestesisti, che devono essere almeno tre.
Allora BASTA con il continuo parlare di soluzioni presentate come risolutive, quando è ormai evidente l' assoluta mancanza di volontà da parte dei responsabili della sanità siciliana di attuare un progetto per l'ospedale di Lipari, che affronti il problema in maniera strategica, senza questo stillicidio che seve solo a tappare i buchi.
Un quadro desolante, che colpisce le aspettative e i diritti di tutta una comunità, confermato anche in un altro articolo, pubblicato sul portale INSANITAS.IT nella stessa data del 27 gennaio u.s., in cui l'assessore Razza presenta come ''MISURA INNOVATIVA, SENZA PRECEDENTI IN ITALIA'' un protocollo sperimentale (prorogabile fino al 31 marzo e rinnovabile) firmato con i rappresentanti dei medici di famiglia e degli specializzandi di medicina generale. L'accordo prevederebbe turni straordinari su base volontaria, retribuiti con extra economici per alleggerire l'USCA e le guardie mediche.
IL comitato "L'ospedale di Lipari non si tocca" da 2 anni ormai, anche attraverso l'esposto inviato in Procura e Prefettura e le varie iniziative di sensibilizzazione messe in atto negli ultimi mesi, attende che venga fatta luce sulle responsabilità che hanno portato alla negazione di pubblici servizi.
In un momento in cui le Regioni tutte, compresa la regione siciliana, sono impegnate nell'attuazione e nella progettazione dei fondi del PNRR, non abbiamo alcuna TRASPARENZA e non registriamo NESSUN coinvolgimento del territorio eoliano riguardo alle azioni previste dalla missione 6- SANITÀ.
Proprio stamattina abbiamo appreso dell'iniziativa lodevole di Sandro Biviano, Sara Garofalo e Danilo Conti. Anche loro, in questo momento, per l'ennesima volta, sono portavoci dello sconforto, della rabbia e della delusione della popolazione eoliana.
Siamo al loro fianco, solidali, chiedendo con forza che, almeno la politica locale, non abbandoni un cittadino fragile e indifeso. Condividiamo la loro stanchezza per le ripetute prese in giro dei politicanti e della direzione ASP.
QUESTO COMITATO CONTINUERÀ A RESISTERE E A LOTTARE A FIANCO DEI CITTADINI EOLIANI.
Il comitato spontaneo di cittadini
“L’OSPEDALE DI LIPARI NON SI TOCCA”.
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