COMUNICATO
Il comitato spontaneo di cittadini “L'ospedale di Lipari non si tocca”, torna a ribadire con forza la difesa della SANITÀ PUBBLICA.
Siamo in campagna elettorale e sui giornali si legge di tutto.
L'ultima idea geniale l'ha avuta il politico messinese Merlino, candidato alle regionali per la nuova Dc, che senza mezzi termini e neanche un po’ di vergogna, dice di voler rivedere tutta la rete sanitaria Regionale e risolvere finalmente e facilmente il problema sanitario a Lipari e alle Eolie, creando un POLIAMBULATORIO con servizi essenziali e di eccellenza, grazie al connubio tra pubblico e privato, attirando così persone anche fuori dall'isola, dando spazio a un nuovo tipo di turismo, quello ''sanitario.''
UN'IDEA GRANDIOSA che il nostro comitato RIFIUTA con forza e determinazione.
A 2 anni dalla pandemia, se c'è stato un cambiamento, è stato in peggio.
Operatori sanitari stanchi, umiliati e malpagati; cittadini costretti a rinunciare a interventi chirurgici e rivolgersi alla sanità privata, pagando fior di euro, chi ha potuto, per gli altri invece, tempi biblici per visite ed esami diagnostici, mentre gongolano la libera professione e le strutture private.
È arrivato il momento di dire BASTA e CAMBIARE ROTTA.
Non si può più aspettare, è necessario ridare dignità al nostro S.S.N, che è stato uno dei migliori al mondo per civiltà e democrazia.
Non si può lucrare sulla sanità e fare profitto dall'erogazione di un servizio essenziale.
Veniamo da 10 anni di un lento ed inesorabile indebolimento della nostra SANITÀ PUBBLICA, con tagli di posti letto, riduzione del personale, impoverimento della medicina territoriale e della prevenzione.
Il sistema sanitario Lombardo è la prova lampante di questo fallimento con i suoi tragici risultati.
Bisogna invertire subito la tendenza alla privatizzazione.
Non ci devono essere malati di serie A e di serie B, nessuno deve essere escluso dalle cure.
Questo sistema diabolico ha sottratto negli ultimi 10 anni, 37 miliardi alla sanità pubblica. Ecco cosa è successo: sono stati ampliati i LEA, ma solo sulla carta, poiché in realtà questi servizi non vengono erogati. Quindi, come sostiene il Gimbe, nei LEA si inseriscono più prestazioni possibili fingendo di non sapere che poi per le scarse risorse, non sarà possibile ai cittadini accedere con i tempi giusti e con le adeguate qualità. È un meccanismo micidiale, infatti i pazienti saranno costretti a rivolgersi al PRIVATO. Una sanità quindi di valore per POCHI e quasi nulla per TANTI.
Siamo così giunti alle lunghe liste d'attesa, alla chiusura dei piccoli ospedali, anche in zone disagiate, ed alla carenza di personale.
Tutto studiato alla perfezione.
Proliferano le attività intra-moenia e pezzi di sanità vanno al PRIVATO. La sanità pubblica è stata SACCHEGGIATA , hanno lasciato solo pronto soccorso , terapia intensiva, reparti di malattie infettive, insomma tutto quello che non produce guadagno, hanno preso tutto il resto, facendo proliferare tangenti e corruzione. SCANDALOSO E IMMORALE, NON SI LUCRA SULLA SALUTE DELLA GENTE.
È un DOVERE civico difendere dunque la SANITÀ PUBBLICA con le unghie e con i denti , questo è quello che intendiamo fare per le nostre isole.
Confidiamo ora nelle prese di posizione dei nostri sindaci , che si mettano in prima fila per difendere le loro comunità da tali ingiustizie e si battano con il sostegno di tutta la popolazione eoliana per il nostro ospedale e per una sanità territoriale PUBBLICA, la sola che potrà diventare un baluardo a difesa delle nostre vite.
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