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sabato 2 luglio 2022

Ex teatro in Fiera. Franza (Gruppo Caronte & Tourist): "“Demolire e non ricostruire beni del demanio regionale dopo anni impiegati a non fare e a impedire di fare: ecco il salto di qualità dell’AdSP dello Stretto”.

COMUNICATO STAMPA

 

Vincenzo Franza (AD del Gruppo Caronte & Tourist) sulla vicenda dell’ex Teatro in Fiera.

 

“Demolire e non ricostruire beni del demanio regionale dopo anni impiegati a non fare e a impedire di fare: ecco il salto di qualità dell’AdSP dello Stretto”.

 

“C’è un enorme problema di metodo e una enorme carenza di democrazia. E’ tempo di dire basta a questa mistica dell’uomo solo al comando; è tempo che il pallino torni in mano a quelle Istituzioni espressione del volere popolare”.

Messina - 2/7/2022 - C’è un bel dibattito in corso in città sulle sorti dell’area dove sorgeva il Teatro in Fiera, un dibattito polarizzato ma anche trasversale, con interessanti riflessioni e singolari prese di posizione individuali. Un dibattito, tuttavia, come spesso capita a Messina, concentrato esclusivamente sul merito, mentre c’è all’orizzonte l’ennesimo, enorme problema di metodo.

Da membro del Tavolo del Partenariato del mare, che non è stato in alcun modo coinvolto in questa decisione dell’AdSP, non posso non rilevarlo.

Accade infatti che un Ente statale chiamato a gestire anche terreni del demanio regionale (come quello in parola), nell’ambito di un importante processo di riqualificazione di un’area pregiatissima della nostra città proceda a demolire un manufatto ivi contenuto nell’ambito di un progetto di manutenzione tramite demolizione/ricostruzione, e poi però decida di non procedere alla ricostruzione (o anche alla ricollocazione in altro sito, magari più pregiato) prendendo a pretesto la rescissione ordinata dal Consiglio di Giustizia Amministrativo -e la successiva rinuncia delle altre ditte- nonché una presunta consultazione della quale non è dato conoscere i dettagli quali-quantitativi.

Al di là del contenuto, l’intollerabile retorica dell’uomo solo al comando, che ha caratterizzato le più recenti governance dell’AdSP dello Stretto – naturalmente indotta dalla cancellazione del Comitato Portuale, nel quale trovavano rappresentanza tutte le categorie di stakeholders pubblici e privati - trova ancora una volta plastica rappresentazione in un evento che avrebbe potuto davvero segnare una svolta in direzione di democrazia e partecipazione nella gestione della cosa pubblica e dei beni comuni.

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