Questa forma di turismo, pone dei quesiti per la soluzione ad un fenomeno sempre più diffuso, si chiama <turismo di massa distruttivo> e rappresenta la nuova forma di viaggiare spendendo poco, visitando con mordi e fuggi, quanti più luoghi possibili.-
Questo, definiamolo turismo di massa 4.0, un fenomeno che desta preoccupazione, in molte località turistiche e che, invece, viene quasi invocato in altre, poiché vede una graduale ma sistematica distruzione di luoghi più belli del mondo, senza comprenderne minimamente l'essenza. Ed in questa corsa, a mettere la propria bandierina, c'è una vera e propria spersonalizzazione del viaggio, che vede turisti, o presenti tali, irresponsabili invadere luoghi, paradisi incontaminati, o quasi, senza avere il ben che minimo rispetto del territorio e di chi, quel territorio, lo vive quotidianamente. Questa forma di turismo è stata favorita dalle compagnie aree low cost, che hanno permesso di raggiungere a fasce di turisti, con una bassa capacità di spesa, luoghi mai visti prima, e poco importa se l'aereo farà scomodi scali in aeroporti secondari: l'importante è arrivare all'agognata meta; poco importa se barconi stracolmi di gente, ammassata alla bene o meglio ti portano nelle Eolie, vomitando carne umana su tutti i moli delle isole, a discapito di ogni buon senso e di rispetto, verso coloro che debbono sorbirsi una così crudele piaga.
Vogliamo analizzare le problematiche che genera questo nuovo tipo di turismo ?;
Inciviltà: questo genere di turista non ha, un mero e concreto, interesse storico del territorio dove viene sbarcato, tende a parlare ad alta voce anche nelle chiese e nei musei, se ha la volontà di visitarli, non si veste adeguatamente nei luoghi di culto, non rispetta l'ambiente, lasciando dietro di se una scia di cartacce e di immondizia, cammina come un gregge, sempre e comunque in mezzo alla strada;
Perdita di identità: per rispondere alle richieste di un turismo, sempre più dequalificante, sempre più caotico e disordinato, si è disposti ad assistere alla perdita di identità delle località stesse, alla perdita della propria storia, della propria cultura, basti guardare Lipari, ridotta sul corso principale, tra l'altro, ad un unico ristorante per tutto il suo tragitto, con bar e ristoranti a iosa; rimane un via pittoresca dal unto di vista turistico ? credo proprio di no, rimane invece un corso sempre meno pittoresco e lontano anni luce da quello che ospitò i primi increduli ed estasiati visitatori;
Guerra dei prezzi: la smodata apertura di nuove strutture ricettive (alberghiere e non) ha scatenato una guerra al ribasso sui pressi (anche per via di affitti in nero) dove a farne la spesa non sono solo le singole strutture, ma l'intera destinazione: offrire a prezzi stracciati, insieme a voli e barconi, attira un turismo che non spende e che in genere non ha alcun rispetto per i posti dove si è recato.-
Questa critica, se tale si vuole intendere, non deve essere fine a se stessa ma, come sempre, deve portare a idee, soluzioni che potranno essere non condivise, ma l'importante che vengano prospettate; quali soluzioni si possono attuare per conservare il patrimonio culturale, storico, ambientale del comune eoliano ?
Molte località si stanno muovendo per limitare l'impatto che l'elevato numero di finti turisti ha sul proprio patrimonio, ma non nel solo mese di agosto; Integrazione tra pubblico e privato, esempio parcheggio di Canneto, per questo connubio è determinante una maggiore integrazione per agevolare lo sviluppo di iniziative che valorizzino e promuovano, non solo il patrimonio materiale ma anche quello immateriale; tale patrimonio risiede, specialmente per gli eoliani nella storia e nell'interesse della cultura popolare e in un maggior consumo di beni intangibili (eventi sociali propri dei nostri luoghi, artigianato tradizionale, sagre e manifestazioni) che valorizzino l' essere eoliano, l'essere liparoto, che facciano da contraltare a chi non gradisce tanto musei, chiese e monumenti; Educare per crescere, una delle chiavi per defluire questi flussi turistici anomali e, favorire la crescita del comune, è un processo di valorizzazione che tenga conto delle realtà minori e non soltanto l'isola di Lipari, ma allo stesso tempo bisogna, generare, nuovamente quella cultura del viaggio che porti nelle nostre isole, un turista responsabile, che nutra un interesse per i nostri luoghi, che vorrà visitare.-
Visitare le Eolie, non può essere un viaggio di un paio d'ore o di un fine settimana, non si potrà mai incontrare frettolosamente o superficialmente ciò che è famoso, tipico, storico, il quantitativo piuttosto che il qualitativo sono i risultati più frequenti di un turismo di massa, becero, disordinato e irrispettoso che rappresenta una faticosa e spesso inutile processione verso i luoghi comuni.-
Riuscire a capire le Eolie, significa immedesimarsi nei significati più veri, ma anche piacevoli e perché no vacanzieri, questo giustifica il viaggio, giustifica la vacanza, non ad orario o giornaliera, e invoglia ad una scelta verso un itinerario che possiamo definire <unico al mondo> .-
Fare una scelta, finché c'è ancora una briciola di tempo, è una richiesta impossibile ?
Al ritorno da un viaggio, non a tappe forzate, che ti ha arricchito, ti domandi se è la terra che s'è rimpicciolita o se sei tu che ti sei ingrandito. (Paul Morand )
Bartolino Ferlazzo
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