Il 12 dicembre 1969 una bomba esplose all’interno della Banca Nazionale dell’Agricoltura in piazza Fontana, a Milano. L’attentato provocò la morte immediata di quattordici persone, un numero destinato a salire a diciassette nei giorni successivi, e il ferimento di oltre un centinaio di cittadini, molti dei quali in condizioni gravissime.
Nelle stesse ore, un secondo ordigno – rimasto inesploso – venne ritrovato nella Banca Commerciale Italiana in piazza della Scala, sempre a Milano, evitando per puro caso un’altra tragedia.
A Roma, altre tre bombe esplosero causando sedici feriti, segnando una giornata di violenza coordinata che scosse profondamente il Paese. La strage di piazza Fontana è considerata da molti come l’evento che aprì definitivamente la stagione degli “anni di piombo”, un periodo segnato da terrorismo, tensioni politiche e profonde lacerazioni sociali.

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