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martedì 28 ottobre 2025

Consiglio dei Ministri approva lo schema del disegno di legge sulle isole minori. FdI isole Eolie ringrazia

Comunicato stampa – Fratelli d’Italia Isole Eolie

Fratelli d’Italia – Coordinamento Isole Eolie esprime profonda gratitudine al Governo e in particolare al Ministro Nello Musumeci per l’approvazione, nel Consiglio dei Ministri di oggi, dello schema del disegno di legge sulle isole minori.

Questo provvedimento rappresenta una svolta storica per i nostri territori, troppo spesso dimenticati e penalizzati da una condizione di insularità che limita l’accesso ai servizi essenziali e ostacola lo sviluppo.

Il DDL, frutto di un confronto costruttivo avvenuto anche durante gli Stati Generali di Lipari, dimostra l’attenzione concreta del Governo Meloni verso le esigenze delle comunità insulari.

Fratelli d’Italia Isole Eolie seguirà con attenzione l’iter parlamentare, auspicando una rapida approvazione che consenta finalmente alle nostre isole di godere di una strategia unitaria, di investimenti mirati e di una programmazione integrata.

Grazie al Ministro Musumeci per aver mantenuto l’impegno assunto con i cittadini delle Eolie.

Gianluca Giuffrè

Coordinatore Comunale

ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge sulle Isole Minori.
“Esprimo soddisfazione per il DDL Isole Minori approvato oggi in Consiglio dei ministri. Ancora una volta, il Governo Meloni dimostra di non lasciare indietro nessuno, riconoscendo in questi territori dei tesori preziosi che vanno valorizzati e messi nelle condizioni di esprimere al meglio il loro potenziale. Il Ministero del Turismo, in particolare, sarà in prima linea per organizzare corsi di formazione mirati e specifici, replicabili e adattabili territorio per territorio, per i Comuni interessati. Un investimento dal valore complessivo di 6 milioni di euro (nel triennio 2026/2028) improntato a potenziare la capacità amministrativa e gestionale. Affiancheremo così i comuni nel rafforzamento delle competenze e capacità per progettare iniziative turistiche, partecipare a bandi e mettere a terra progettualità turistiche”. Queste le parole del ministro del Turismo Daniela Santanchè. “Questo, inoltre, si accompagnerà all’ulteriore impegno del dicastero per promuovere le isole minori a partire da una campagna che realizzeremo con grandi stazioni – aggiunge -. Un altro passo importante per l’integrazione, la diversificazione e l’arricchimento della nostra offerta turistica nazionale”.

Accadde oggi...nel 1886


 

E' conto alla rovescia per "La strada di mezzo" l'ultimo lavoro degli Alcool Etilico

Gli ALCOOL ETILICO ritornano con un nuovo disco. LA STRADA DI MEZZO.

15 canzoni di matrice rock, (di cui i primi 4 singoli sono già usciti) ma all’interno del disco potrete trovare anche delle splendide ballate “struggenti”.

Un disco maturo che segna un percorso di vita che dura da ben 29 anni.

Quindi dal 30 ottobre in poi, l’intero album sarà disponibile su YouTube, su Spotify e su altre 30 piattaforme.

I ragazzi sono soddisfatti per questo nuovo lavoro faticoso e non vedono l’ora di suonarlo interamente dal vivo.

Simo sicuri che “La strada di mezzo”, darà la giusta consacrazione a questa storica band.

Il colonscopio è guasto da settimane. Tornano i disagi per la sanità eoliana, L'articolo del direttore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 28 ottobre 2025


 

Sostituzione della Laurana con la Novelli. L'intervento dei consiglieri d'opposizione

 COMUNICATO

OGGETTO: Sostituzione della nave “Laurana” con la vetusta “Novelli” e riduzione delle corse invernali da due a una settimanale – ennesimo colpo ai collegamenti Eolie–Napoli e silenzio dell’Amministrazione Gullo.

Con crescente preoccupazione intendiamo denunciare pubblicamente la situazione ormai insostenibile dei trasporti marittimi nell’arcipelago eoliano con la notizia della sostituzione della nave Laurana con la nave Pietro Novelli. Il Comune di Lipari, sotto la guida del sindaco Riccardo Gullo e con l’assessore ai trasporti Saverio Merlino, si dimostra inerte, assente e privo di qualunque iniziativa politica.

Il collegamento Eolie–Napoli, fondamentale per garantire la continuità territoriale e il diritto alla mobilità dei cittadini, è stato progressivamente smantellato. Già dallo scorso anno – nell’indifferenza generale e nel silenzio totale dell’amministrazione Gullo e del suo assessore Merlino – si è passati da due a una sola corsa settimanale. Una riduzione che ha colpito duramente residenti, lavoratori, studenti e malati costretti a spostarsi per cure o esigenze urgenti. Il Ministero dei Trasporti prima e la Regione Siciliana ora, invece di intervenire per adeguare la convenzione e incrementare le risorse necessarie, ha scelto la strada più comoda e più dannosa: tagliare. Una decisione improvvida e codarda, che riduce le opportunità e aumenta l’isolamento delle Eolie.

A completare questo quadro desolante, arriva la decisione di sostituire la nave “Laurana” – un mezzo capace di affrontare anche condizioni meteo marine difficili – con la “Novelli”, una nave più piccola, vetusta e inadeguata per la tratta Napoli–Eolie, soprattutto durante i mesi invernali. È evidente che, con il primo mare grosso, molte corse verranno annullate, aggravando ulteriormente l’isolamento delle nostre isole. E mentre questo accade, l’assessore Merlino cosa fa? Nulla. Sta a guardare. Nessuna nota ufficiale, nessuna presa di posizione, nessuna richiesta di confronto con la Regione. Un silenzio assordante che rappresenta la misura dell’incapacità politica e amministrativa di chi oggi governa il Comune di Lipari.

A rendere la situazione ancora più grave, si aggiunge la segnalazione del Comitato 2030 secondo cui, dal 1° novembre, con la scadenza della convenzione che regola i collegamenti marittimi regionali, rischiano di essere sospese la nave delle 21.00 da Milazzo per le Isole Eolie e tutte le corse collegate, compresa quella delle 6:30 del mattino. Una decisione che, se confermata, avrebbe effetti gravissimi sulla vita quotidiana e sull’economia delle nostre isole. Non si tratta solo di un orario perso, ma di una linea essenziale per la mobilità serale, per il rientro di pendolari, studenti e lavoratori, e per il regolare flusso dei rifornimenti. In passato, quando questa tratta è stata interrotta, le conseguenze si sono viste subito: ritardi e difficoltà negli approvvigionamenti di beni primari, problemi nella fornitura di carburante e gas, disagi per chi deve muoversi tra le isole o raggiungere la terraferma per motivi di salute, lavoro o studio. Le Eolie non possono continuare a vivere nell’incertezza e nella precarietà dei collegamenti per colpa delle Istituzioni e di chi, oggi al governo locale, non riesce a difendere i diritti dei cittadini eoliani. La continuità territoriale non è un privilegio: è un diritto. E a farne le spese, oltre ai cittadini, è anche il personale di bordo che vede improvvisamente a rischio il proprio posto di lavoro e che non può essere trattato come merce di scambio. 

Nonostante le continue segnalazioni di cittadini e operatori economici, non si registra alcuna iniziativa concreta. L’assessore Merlino continua a gestire “trasporti, turismo e attività produttive” come se nulla stesse accadendo. Mentre altri territori difendono con forza i propri collegamenti, l’amministrazione Gullo si limita a inseguire slogan e promesse. Non un documento, non una proposta, non una conferenza di servizi. Solo silenzio. La nave “Laurana” sparisce dalle rotte e il Comune non alza la voce. Le Eolie vengono trattate come territorio marginale, e chi dovrebbe difenderle si rifugia nel disinteresse e nell’inerzia.

Chiediamo pertanto al sindaco Gullo e all’assessore Merlino un immediato incontro pubblico con cittadini, categorie produttive e operatori, in cui siano esposti tempi e azioni che si intendono portare avanti, comprese eventuali proteste civile e quant’altro si ritenga utile alla causa. Alla Regione Siciliana chiediamo di rivedere immediatamente le convenzioni sui collegamenti Eolie–Napoli, ripristinando almeno due corse settimanali e la permanenza della nave Laurana nell’arcipelago eoliano, e di destinare fondi adeguati per garantire un servizio dignitoso, stabile e sicuro. Invitiamo la comunità eoliana a non rassegnarsi, ma a pretendere dal Comune e dalla Regione rispetto e tutela, perché la continuità territoriale non è un privilegio: è un diritto costituzionale.

Le Eolie non chiedono favori, ma pari dignità. Il mare che ci unisce non può diventare un muro di isolamento. Se l’amministrazione Gullo continuerà a restare inerme e l’assessore Merlino latitante, dovranno assumersi la responsabilità politica e morale di un isolamento che pesa ogni giorno su famiglie, imprese, studenti e pazienti. I cittadini meritano rispetto, non silenzi. Le Eolie meritano collegamenti certi, non tagli e disservizi.

Gaetano Orto, Raffaele Rifici, Giorgia Santamaria, Adolfo Sabatini, Cristina Dante

Lo storico Pino La Greca in videoconferenza con Melbourne per commentare film "La cava bianca" e per parlare del futuro della pomice di Lipari

 



Il cordoglio del consigliere Orto e del gruppo "Siamo Eolie" per la scomparsa di Agostino Giorgianni

 Voglio esprimere, anche a nome del gruppo politico “Siamo Eolie” che rappresento, il mio profondo cordoglio per la scomparsa di Agostino Giorgianni.

Durante la sua lunga attività all’interno dell’ASP di Messina e della prima USL 44, Agostino ha sempre difeso con passione e determinazione l’Ospedale di Lipari, consapevole della sua importanza vitale per la nostra comunità, mostrando attenzione e dedizione costante verso la sanità delle isole minori.

Ricorderò sempre il suo impegno, la capacità e la volontà di tutelare la salute dei cittadini eoliani e non solo, valori che resteranno un esempio per tutti noi. In un momento in cui l’Ospedale di Lipari vive una fase difficile e di progressivi ridimensionamenti, la sua scomparsa rappresenta una perdita ancora più significativa.

Alla moglie Nunziatina, alle figlie Chiara e Alessia e a tutti i familiari giungano le mie più sentite condoglianze.

Gaetano Orto e il gruppo politico “Siamo Eolie”

Federalberghi Isole Eolie: pressing sull'assessorato mobilità per il pieno rispetto della continuità territoriale

 

Federalberghi Isole Eolie torna a denunciare l'insufficiente qualità dei servizi di trasporto marittimo, essenziali per la continuità territoriale dell'Arcipelago, chiedendo alla Regione Siciliana di rispettare gli impegni contrattuali e costituzionali.

La preoccupazione maggiore in questo momento riguarda la linea strategica Eolie – Napoli. Anche per la stagione invernale in corso, la motonave "Laurana", dotata di adeguate capacità (158 cabine e 272 auto), è stata sostituita dalla "Pietro Novelli", un mezzo del 1979 che offre solo 18 cabine e circa 93 posti auto. Tale imbarcazione è del tutto inadeguata, anche per confort, velocità e tenuta del mare, a coprire una rotta statale che richiede oltre 15 ore di viaggio. Questo costituisce un arretramento dei servizi, aggravando una situazione già precaria. Si ricorda che un disagio analogo si era verificato lo scorso anno, quando per coprire questa tratta si era ricorsi all'impiego della "Nerea". Tale scelta aveva comportato la sottrazione del mezzo più importante dalla rotta Milazzo-Eolie per posizionarlo su una tratta (Eolie-Napoli) per la quale non è comunque adeguato, disponendo di sole 20 cabine. La conseguenza diretta di tali scelte è l'ulteriore penalizzazione della tratta Eolie – Napoli, che ha già subito un dimezzamento del numero di corse nel periodo invernale a causa dei tagli sulle tratte statali degli ultimi anni.

Persiste, inoltre, una mancanza cronica di posti auto e per mezzi commerciali sulla rotta interna Eolie – Milazzo. Il problema si manifesta in particolare sulla prima corsa mattutina in partenza dalle Eolie alle 07:00 e sul rientro pomeridiano delle 17:15. L'utilizzo di navi come la "Filippo Lippi" e la "Antonello da Messina", con una capacità di carico di sole 76 auto, risulta del tutto insufficiente a soddisfare le necessità della comunità residente e del tessuto economico.

Si chiede infine il ripristino immediato del taglio inopinato della corsa statale di rientro alle Eolie il martedì alle 17:15 e della ripartenza del mercoledì mattina alle 7:00. Questi tagli rappresentano l'ennesimo disagio e una chiara regressione dei servizi vitali per la comunità.

Federalberghi Isole Eolie, che di recente ha trasmesso assieme alle altre consociate una nota dettagliata al Dipartimento e all'Assessorato Infrastrutture e Trasporti della Regione Siciliana in vista dei prossimi bandi, ribadisce la necessità di un'azione concreta per assicurare il rispetto degli oneri di trasporto pubblico stabiliti dai contratti.

Tanti auguri di...

Buon compleanno a Simona Benenati, Enza Puglisi, Martina Stanzione, Federica Savoni, Clelia Raffaele


Come eravamo: Luoghi, cose e personaggi delle Eolie di un tempo (Puntata 25°) Isole di cenere (video)

Il restauro di questo film è stato reso possibile dal produttore Francesco Alliata di Villafranca, che ha messo a disposizione della Cineteca del Comune di Bologna e del CRICD - Filmoteca Regionale Siciliana un interpositivo di sua proprietà, il negativo scena e il negativo suono originali conservati presso la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale

Accadde oggi... il 28 ottobre 1940: Si inaugura l'ospedale di Lipari (2 foto)

 

Oggi, 28 ottobre: Santi Simone e Giuda

S. Simone fu soprannominato Cananeo o Zelote per distinguerlo da S. Pietro e da S. Simone, che succedette a S. Giacomo il Minore nella sede vescovile di Gerusalemme. Dopo la sua chiamata fu zelantissimo per la gloria del Maestro. Egli mostrò una santa indignazioné contro quelli che disonoravano colla loro condotta la fede che professavano. Il Vangelo parla poco di questo santo Apostolo; tutto quello che riferisce di lui è che il Divin Maestro lo ammise nel numero dei suoi Apostoli. 

Egli ricevette insieme agli altri lo Spirito Santo nel gran giorno della Pentecoste e fu sempre fedelissimo alla sua vocazione. Predicò la divina parola ai popoli dell'Egitto e della Mauritania. Recatosi nella Persia fu assalito da sacerdoti idolatri e da quelli crocifisso dopo aver sofferto i più atroci tormenti per il santo nome di Gesù Cristo. Si ritiene che gran parte delle sue reliquie si trovino nella chiesa di S. Pietro a Roma e nella cattedrale di Tolosa. 

S. Giuda, soprannominato Taddeo per non confonderlo col traditore del Signore, era figlio di Cleofa e di Maria, cugina della Beatissima Vergine; parente quindi del Divin Redentore, al quale fu caro non tanto per i vincoli del sangue, quanto piuttosto per il disprezzo del mondo e per l'ardore del suo zelo. Dopo la discesa dello Spirito Santo, predicò nelle Indie, nella Samaria, nella Siria; ma soprattutto nella Mesopotamia. Nell'anno 62, il santo Apostolo fece ritorno a Gerusalemme. 

Passato nella Persia, operò gran bene colla sua parola ispirata. Tra le conversioni quivi operate va ricordata quella di tutta la famiglia reale e di molti dignitari della corte, che ricevettero il battesimo dalle sue mani. Aprì chiese e fondò una comunità di fedeli, in Babilonia. In Persia subì il martirio suggellando col sangue i suoi insegnamenti. 

Ci lasciò una bellissima lettera indirizzata a tutte Ie chiese dell'Oriente, in particolare ai Giudei convertiti che furono l'oggetto principale delle sue apostoliche fatiche. In essa si rivela il suo grande zelo per tener lontano dalla Chiesa ogni errore, poichè in quei tempi si erano già manifestate tre sorti di eresie: il Simonianismo, il Nicolaitismo e lo Gnosticismo. Egli si serve, descrivendo gli eretici, di forti epiteti e di similitudini molto espressive. Li chiama meteore erranti, che dopo un effimero bagliore vanno a perdersi nella notte eterna. La loro caduta deriva dall'essere mormoratori, dall'abbandonarsi all'orgoglio, all'invidia, all'amore dei piaceri sensuali, e dalla negligenza nel mortificare le proprie passioni. 

L'Apostolo esorta i fedeli a trattar con molta compassione quelli che hanno errato; a distinguere i falli che derivano da malizia da quelli che nascono da debolezza; ad allontanare gli uomini dalle eresie e dai vizi. Egli vuole che ci stia sempre innanzi agli occhi l'obbligo che abbiamo di erigere l'edificio spirituale della carità, crescendo nell'amor di Dio, ed implorando la sua misericordia per i meriti infiniti di N. S. Gesù Cristo. 

PRATICA. A imitazione dei due Apostoli, professiamo e difendiamo la fede cattolica senza rispetto umano. 

PREGHIERA. O Dio, che per mezzo dei tuoi beati Apostoli Simone e Giuda ci hai concesso di giungere alla conoscenza del tuo nome, concedici di celebrare con frutto la loro gloria eterna e di trarne profitto.

Buongiorno. Oggi è martedì 28 ottobre


 

lunedì 27 ottobre 2025

Accadde oggi...nel 1978


 

Trentenne tedesco soccorso a Salina. L'articolo del direttore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 27 ottobre 2025


 

ARIE sollecita la Regione sui collegamenti marittimi

 Nota del presidente Associazione Ristoratori eoliani, Angelo Paino, al presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani e p.c. all’assessore delle Infrastrutture e della Mobilità, Alessandro Arico’; Caronte & Tourist Isole Minori Sicilia, Olga Mondello Franza

Urgente richiesta di intervento sui collegamenti marittimi con le isole Eolie.

L’Associazione Ristoratori delle Isole Eolie (ARIE)con il presente scritto intende richiamare la Sua attenzione sulla delicata situazione dei collegamenti marittimi con l’arcipelago eoliano ed in particolare esprime forte preoccupazione per la decisione di sostituire la nave Laurana con un’unità che riteniamo non adeguata a garantire la continuità territoriale tra le Isole Eolie e Napoli.

La tratta Eolie–Napoli non è una semplice rotta turistica: rappresenta una linea vitale per residenti, lavoratori, studenti, pazienti in trasferimento sanitario e per il tessuto economico delle nostre isole. Una nave lenta, con capacità ridotta e caratteristiche tecniche non idonee rischia di comprimere ancora una volta i nostri diritti alla mobilità.

Le Eolie non chiedono privilegi, ma rispetto.
Rispetto per una comunità che vive tutto l’anno in un arcipelago fragile, già sottoposto a isolamento naturale.
Rispetto per le imprese che, in piena stagione e anche durante l’inverno, dipendono da collegamenti affidabili per la logistica, il turismo e l’approvvigionamento delle merci.

Chiediamo dunque con fermezza che venga rivista la decisione, ripristinando mezzi all’altezza delle esigenze della linea e garantendo standard di sicurezza, comfort e tempi di percorrenza adeguati.

ARIE continuerà a vigilare e a rappresentare la voce degli operatori eoliani, perché il diritto alla mobilità non può essere considerato opzionale. Il mare ci unisce al resto del Paese, non deve diventare un muro.

Confidiamo in un Suo autorevole e tempestivo intervento finalizzato al ripristino delle condizioni di efficienza e sicurezza del servizio marittimo sull’intera tratta Napoli Eolie, assicurando così un reale principio di equità territoriale.

 

Rimanendo in attesa di un cortese riscontro

 

Angelo Paino

Presidente A.R.I.E. – Associazione Ristoratori Isole Eolie

Scrivevamo così...oggi...lo scorso anno


 

I ringraziamenti delle famiglie La Greca e Natoli


 

Come eravamo: Luoghi, cose e personaggi delle Eolie di un tempo (Puntata 24°): Festa di San Bartolomeo a Melbourne (video dell'anno 2018)

Ospedale di Lipari al collasso. I consiglieri di minoranza:" ...e la giunta Gullo tace"

 COMUNICATO

Ospedale di Lipari: una crisi sanitaria senza precedenti. L’Amministrazione Gullo e l’Assessore Roccella restano in silenzio

La nuova rete ospedaliera che riguarda l’Ospedale di Lipari rappresenta una delle pagine più nere della sanità eoliana. In pochi anni, il nostro presidio è stato progressivamente declassato, ridotto nelle sue funzioni e oggi privato di servizi fondamentali, nell’indifferenza dell’Amministrazione comunale e, in particolare, dell’Assessore alla Sanità Roccella.

È inaccettabile che lo stesso Assessore che, fino a pochi anni fa, organizzava cortei e proteste per difendere il diritto alla salute degli eoliani, oggi resti immobile di fronte al progressivo smantellamento del nostro ospedale. La coerenza, in politica, dovrebbe essere un valore, non un optional.

Oggi, invece, registriamo soltanto un silenzio assordante, che tradisce l’impegno preso con i cittadini e con gli stessi elettori che avevano creduto alle promesse di una sanità migliore.

La realtà è sotto gli occhi di tutti: la rete ospedaliera regionale ha sancito un drastico ridimensionamento del presidio di Lipari.

Nel 2019 i posti letto ordinari erano 32; oggi sono scesi a 22, di cui soltanto 14 per acuti — cioè quelli che determinano la dotazione di medici, infermieri e servizi essenziali.

Ecco i numeri del declino:

Medicina: da 12 a 7 posti letto

Chirurgia: da 6 a 5

Pediatria: da 4 a 2

Lungodegenza: da 6 a 4

Un impoverimento generale che compromette la capacità stessa dell’Ospedale di Lipari di garantire cure tempestive e dignitose.

E come se non bastasse, da oltre un mese e mezzo non funziona neppure il colonscopio, fondamentale strumento diagnostico per le patologie del colon.

L’apparecchio si è guastato e, a oggi, non è stato né riparato né sostituito. Un fatto gravissimo, che costringe i pazienti a spostarsi sulla terraferma — Milazzo, Messina o altrove — per eseguire un semplice esame di routine, con costi economici e disagi logistici enormi.

Una vergogna che si consuma nel silenzio di chi, per ruolo e responsabilità, dovrebbe agire con urgenza.

Il problema non riguarda soltanto la colonscopia. Mancano anche altre strumentazioni essenziali, come la colonna endoscopica e il laser chirurgico, rendendo il presidio sempre più simile a un punto di primo intervento limitato e marginale. La conseguenza è duplice: da un lato, pazienti privati del diritto alla cura; dall’altro, professionisti sanitari impossibilitati a lavorare pienamente, nonostante la loro competenza e dedizione, riconosciute da tutta la comunità eoliana.

Non si può continuare a chiedere sacrifici agli operatori e ai cittadini mentre le istituzioni restano a guardare.

E non si può invocare la “non competenza comunale” per giustificare l’inazione. La difesa della sanità del territorio è un dovere politico e morale, non un optional burocratico.

Il Sindaco, che un tempo si diceva contrario alla Casa di Comunità perché riteneva prioritario il potenziamento dell’Ospedale, ha poi cambiato rotta, accettando di fatto un baratto al ribasso: una Casa di Comunità in cambio del ridimensionamento del nostro presidio ospedaliero.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Quello che era un timore, oggi è una realtà: un ospedale sempre più spoglio di reparti, posti letto, strumenti e servizi.

Dov’è l’Assessore Roccella? Dov’è il Sindaco? Cosa aspettano a riferire in Consiglio comunale?

Cosa aspettano a scendere in piazza come facevano un tempo insieme a qualche comitato amico?

La verità è che oggi regna il silenzio, e quel silenzio pesa come una condanna.

Serve una presa di posizione chiara e immediata da parte del Sindaco, dell’Assessore Roccella e dell’intera maggioranza. Non si può più tacere di fronte a un’emergenza che riguarda la salute e la dignità di un intero territorio.

I Consiglieri Comunali 

F.to Gaetano Orto

F.to Adolfo Sabatini

F.to Cristina Dante

F.to Raffaele Rifici

F.to Giorgia Santamaria

Tanti auguri di...

Buon compleanno a Lucia Merlino, Barbara Monte, Gisella Rando, Enrica Coppola, Oriana Orto, Davide Paino, Daniele Greco, Valentina Bongiorno, Peppe Gangemi, Gisella Baiamonte, Paola Pompejano, Maria Biviano


Un weekend di Musical, emozioni e talento alla Scuola di Danza Magmarhei con Giorgia Cino e Brian Boccuni


 



"Novecento": Rubrica settimanale a cura di Pino La Greca. Oggi: La Legge 5 gennaio 1908 n. 10 (Legge sulla pomice)

 La Legge 5 gennaio 1908 n. 10



La tassa Comunale sulla pomice trae origine dal rescritto borbonico del 24 giugno 1855, ed è stata votata il 5 gennaio 1908 dal Parlamento nazionale, a seguito della relazione del deputato Di Sant'Onofrio. L'iter per il raggiungimento del fondamentale risultato nasceva nel secolo precedente in seguito al fallimento della Eolia, ed aveva visto l’impegno di quasi tutte le amministrazioni. Il 6 maggio 1907 il deputato Di Sant'Onofrio presenta alla Camera dei Deputati la proposta di legge n. 741. Leggiamo la discussione dagli atti parlamentari della seduta e di quelle immediatamente successive.

Di Sant’Onofrio. Domando di parlare.

PRESIDENTE. Su che cosa?

Di Sant’Onofrio. Tra le proposte di iniziativa parlamentare vi è, una mia proposta di legge per una tassa comunale sulla pietra pomice nell’isola di Lipari, disegno che gli Uffici hanno ammesso alla lettura. Pregherei l'onorevole ministro di agricoltura di volerne consentire lo svolgimento per mercoledì o giovedì.

Cocco-Ortu. (ministro di agricoltura, industria e commercio) non ho difficoltà.

PRESIDENTE. Ma è meglio che l‘ordine del giorno si stabilisca domani in fine di seduta per le tornate, successive.

09 maggio 1907

Presidente. L’ordine del giorno reca lo svolgimento di una proposta di legge dell’onorevole Di Sant’Onofrio, per una tassa comunale sulla pietra pomice nell’isola di Lipari.

Ha facoltà di parlare l’onorevole Di Sant’Onofrio per svolgere la sua proposta di legge.

Di Sant’Onofrio. «La pittoresca e fertile isola di Lipari, che è la regina dell’incantevole arcipelago Eolio possiede, nelle sue viscere un tesoro straordinario nelle sue cave di pietra pomice, possedute per la maggior parte dal Comune, ed in parte anche da privati proprietari. Esse costituiscono una delle principali esportazioni dell'isola ed infatti quest’esportazione oscilla fra le 14 e le 16 mila tonnellate all’anno. Con sovrano rescritto del 24 giugno 1855, il Decurionato di quelle isole (che equivaleva al nostro Consiglio comunale) fu autorizzato ad imporre un diritto di estrazione sulla pietra pomice da pagarsi all’imbarco. Tale imposta fu rispettata dal Governo italiano e la materia venne regolata dal municipio con successivi regolamenti fin al 1887. In quell’epoca il Comune concesse in affitto i suoi demani pomiciferi ad una società chiamata l'Eolia e la tassa venne sospesa. Non seguirò le vicende di quella convenzione, dirò solo che si ebbero liti e contestazioni giudiziarie, in seguito delle quali il contratto venne respinto. Nel 1893 o 1894 il Municipio rientrò quindi in possesso dei suoi demani e volle ristabilire il rescritto che non era stato mai abolito, ma l'autorità tutoria del tempo si oppose, perché, siccome la tassa si esigeva all’imbarco, ritenne che fosse un diritto di esportazione che la nostra legislazione non ammette. Ne derivò per il Comune una condizione finanziaria penosissima, dovette ricorrere all’applicazione di gravose tasse, e la popolazione contro esse vivamente protestava reclamando il ritorno allo status quo ante. L'amministrazione popolare nel 1904, tentò anche essa ristabilire il rescritto; ma di nuovo l'autorità tutoria lo impedì, però questa volta con una semplice interlocutoria. Mentre si stavano studiando i rimedi per ricorrere contro tale decisione, il Consiglio Comunale per questioni locali venne sciolto, ed ora è retto da un regio commissario. Però la Deputazione provinciale prima e la Giunta Provinciale amministrativa poi, caddero in errore perché il rescritto borbonico diceva letteralmente così : il Decurionato è autorizzato ad imporre grani uno e cavalli cinque a cantaro sulla pietra pomice che si estrae dalle miniere. Si tratta dunque di una vera e propria tassa di estrazione mineraria, e siccome il Sovrano delle due Sicilie concentrava nella sua persona tutte le potestà, quel rescritto costituisce un vero e, proprio provvedimento legislativo. In Italia vigono ancora, in materia mineraria, tutte le leggi emanate dagli antichi Stati, e fra le altre il rescritto del 1855, che costituisce vera e propria legge, non mai revocata, tanto che si applicò fino al 1887. E ciò è stato ammesso dal Ministero delle finanze il quale, con una nota del 12 aprile ultimo, comunicata dalla prefettura di Messina, riconosceva che il Comune poteva ripristinare il rescritto, perché non si trattava nè di un diritto di esportazione, né di materia soggetta al dazio di consumo.

Ma allora, direte, è inutile discutere questa proposta di legge: il Comune ne deliberi puramente e semplicemente l'approvazione. Io l’ho presentata unicamente per disciplinare la tariffa, per evitare incertezze, ed impedire questioni e difficoltà, pronto ad accogliere quegli emendamenti che il Governo intendesse, per maggior chiarezza, proporre. D’altronde è unanime il desiderio della popolazione di Lipari che sia ripristinato il rescritto. Sono continui i comizi pubblici, le dimostrazioni che ciò reclamano. Fra molti telegrammi ricevuti, per incoraggiarmi a presentare questa legge, ve n'è uno firmato da oltre cento elettori amministrativi; dall’isola di Stromboli è venuta una identica domanda con cinquanta firme.

Finalmente a questo scopo è stata presentata alla Camera una petizione firmata da ben 485 elettori amministrativi, e notate che buona parte dell'elettorato è emigrato. Mi permetto di pregare L’illustre nostro Presidente e la Camera di volere dichiarare l'urgenza di questa petizione. Infine ho ricevuto recentemente un telegramma che dice così: “Il popolo di Lipari riunito in comizio afferma la necessità di addivenire all'attuazione del desiderato provvedimento relativo alla tassa sulla pietra pomice a favore del Comune da ritenersi all'imbarco, affermando altresì di astenersi dal recarsi alle urne, se prima non sarà approvata, la provvida legge invocata”. E qui una quantità di firme.

Dichiarano dunque di volersi astenere dalla votazione ed è naturale perché le condizioni finanziarie del Comune sono tali da spaventare chiunque abbia ad amministrarlo. Si è poi verificato un altro fatto che è davvero significante, direi consolante. Lipari era dilaniato dai partiti, il democratico da una parte, il popolare dall’altra, i quali si facevano una lotta fierissima che qualche volta trascendeva. Eppure in presenza di questo grande interesse, ed in seguito all’azione sagace e prudente del regio commissario, che mi piace segnalare all’onorevole Giolitti come un ottimo funzionario e pieno di tatto, tanto da essersi cattivato la fiducia generale, è avvenuta una generale conciliazione, di modo che in questo momento non vi sono più partiti. Un Comitato misto, composto dei migliori elementi dei due partiti, coadiuva il regio commissario in questa questione. Ma, per cementare questa, pacificazione occorre l'opera vostra, onorevoli colleghi, per la sollecita approvazione di questa proposta di legge.

Io purtroppo mi trovo oramai all'occaso della mia carriera politica; (No, no!), anelo quindi di poter rendere questo vantaggio ad un Paese che per ventotto anni mi ha onorato sempre della sua unanime fiducia, avendo io ognora avuto i voti tanto degli uni quanto degli altri, forse perché mi sono ognora tenuto estraneo alle questioni locali. Soltanto dalla concordia degli animi può Lipari sperare la sua redenzione civile ed economica, e questo è il più fervido augurio che io faccio con cuore riconoscente».

PRESIDENTE. L'onorevole ministro per l'agricoltura, industria e commercio ha, facoltà di parlare.

COCCO-ORTU, ministro di agricoltura, industria e commercio. «Non solo non avrei ragione a oppormi, ma, aderisco volentieri a che sia presa in considerazione la proposta di legge svolta dall’onorevole di Sant’Onofrio; ben inteso in quanto riflette il Ministero d’agricoltura. Io quindi considero il disegno di legge per gli effetti che può produrre sull’industria ed il commercio della pietra pomice. Le condizioni dell’una e dell’altro sono tanto favorevoli, che non v’ha ragione a temere che risentano alcun pregiudizio per l'assetto che si vuol dare alla tassa onde sono da un prezzo gravate. Anzi penso che esso accompagnato da altre opportune riforme tornerà proficuo allo svolgimento di quell'industria, perché potrebbero darsi norme utili per l'organizzazione del lavoro e per rendere possibile l’applicazione delle leggi sulla polizia mineraria(Il ministro dimostrò una buona attenzione al problema.) Con tale intento, e per avere i dati e gli elementi necessari a risolvere più sollecitamente la questione, che agita quelle popolazioni incaricai un ingegnere dell’ufficio minerario di Caltanissetta di recarsi nell’isola di Lipari, studiare e riferirmi sullo stato delle cose. In tal modo si potrà sagacemente provvedere, non sono nell’interesse del Comune di Lipari, ma anche per evitare sperequazioni tra il demanio comunale ed i privati, adottare, in pari tempo, provvedimenti che si reputeranno necessari a rendere migliore l’esercizio del commercio e dell'industria della pomice, applicare la legge di Polizia Mineraria e le leggi operaie. Ecco perché accolgo l’iniziativa dell’Onorevole Di Sant’Onofrio, la quale offre, l’occasione opportuna di regolare questa materia con una riforma legislativa giustamente invocata. Non è questo il momento di entrare nell'esame delle disposizioni legislative che per gli scopi anzidetti converrà aggiungere alla proposta oggi svolta. Esse potranno essere sottoposto all’esame e allo studio della Commissione parlamentare e non dubito che riusciremo ad intenderci per compiere una benefica riforma».

LACAVA, ministro delle finanze. Chiede di parlare.

PRESIDENTE. Parli.

LA CAVA, ministro delle finanze. Per quanto possa concernere il Ministero delle Finanze, acconsento che sia presa in considerazione la proposta di legge dell'onorevole Di Sant’Onofrio.

PRESIDENTE. Metto a partito che sia presa in considerazione la Proposta di legge dell'onorevole Di Sant’Onofrio.

(La Camera delibera di prendere in considerazione la proposta di legge del deputato Di Sant'Onofrio).


Il 16 dicembre 1907 l'On.le Di Sant'Onofrio relazionò in maniera approfondita ed esauriente alla commissione parlamentare composta dai deputati: Arena, presidente; Furnari segretario, Barnabei, Giovagnoli, Manna, Da Como, Orlando Salvatore, Ciappi Anseldo e Di Sant'Onofrio, relatore.

Rispetto alla proposta di un articolo unico fatto dal Relatore Di Sant'Onofrio, la commissione votò una legge composta da 5 articoli. (Vengono inserite le norme per la sicurezza dei lavoratori e vengono ridotte le tariffe inizialmente proposte dall’On.le Di Sant’Onofrio).

La Camera dei deputati avviò la discussione nella prima tornata del 19 dicembre 1907. Nel corso del dibattito parlamentare si apportò una modifica all'art. 5 rispetto al disegno di legge licenziato dalla Commissione, su proposta del Ministro Cocco-Ortù. Il 20 dicembre 1907 la proposta di legge venne trasmessa al Senato del Regno ed il 27 dicembre 1907, fu relazionata dall'Ufficio Centrale composto dai senatori Cefaly, presidente, Riolo, segretario, Di Scalea, Fabrizi e Paternò, relatore. Il Senato affrontò la discussione ed approvò il disegno di legge nella tornata del 30 dicembre 1907.

La Legge 5 gennaio 1908 n. 10, approvata dal IV Governo Giolitti, ed il successivo regolamento comunale di esecuzione, permisero di dare una nuova sistemazione a tutta la materia relativa alle tasse comunali sulla pietra pomice escavata sia in zone demaniali che private, rivelandosi nell'insieme fondamentale per le finanze del Comune.

Ugo Di Sant’Onofrio del Castillo

Dobbiamo, doverosamente, dedicare un approfondimento nei confronti del Marchese Ugo Di Sant’Onofrio del Castillo, “padre putativo” della Legge del 1908, al quale è dedicata una piazza di Lipari, conosciuta come Marina Corta.

I rapporti con il deputato del collegio erano intensi da oltre un ventennio, uno dei primi accenni si trovano in una deliberazione del 5 gennaio 1884 della Giunta presieduta dal sindaco Emmanuele Rossi avente per oggetto “Pellegrinaggio nazionale, nomina di un rappresentante ed acquisto di una corona”. Si trattava del pellegrinaggio alla tomba del “Gran Re Vittorio Emanuele che avrà luogo il 9 corrente e l’acquisto di una corona da depositare sulla tomba”. La Giunta deliberò la nomina dell’On.le Marchese di Sant’Onofrio, deputato, prevedendo 200 lire di spesa. Altro accenni si trovano in una delibera del 5 giugno 1887 con all’ordine del giorno le “Onoranze funebri al defunto Sindaco Filippo De Pasquale”, nell’occasione il Deputato, ad un giorno di distanza, invia un telegramma “ di condoglianza”, in cui “ l’On.le Marchese di Sant’Onofrio delega il Sindaco a rappresentarlo nei funerali del Cav. De Pasquale”.

Nel corso di una seduta del Consiglio comunale del 12 gennaio 1900 il Sindaco prima di iniziare l’esame della parte seconda del Conto Consuntivo da lettura di una lettera del ministro dei lavori pubblici diretta all’On.le Marchese di Sant’Onofrio, deputato del collegio. In essa sua eccellenza in Ministro partecipa che ha già ordinato l’asta per l’appalto dei lavori del nostro porto. Anche qui si trattava di un lungo lavoro intrapreso nel 1888 dal deputato per la realizzazione del porto (una delibera del 21 maggio 1888 delibera il ringraziamento per l’onorevole). Nel 1907, quando il Di Sant’Onofrio presentò la proposta di legge aveva 64 anni, con una lunga carriera politica alle spalle ed una notevole esperienza come esponente di governo. Egli rifletteva lo spirito della casta a cui apparteneva, educata all’ammirazione dell’Inghilterra come nazione più progredita d’Europa, perché fondata sul rispetto massimo della libertà umana. Un assertore del liberismo in senso classico.

Alcuni dei suoi interventi alla Camera ci confermano questo atteggiamento improntato al massimo rispetto della libertà umana. Durante la discussione del Bilancio dell’Interno, nella seduta del 16 giugno 1897, furono mosse al governo e in particolare al Rudinì, quale ministro di quel dicastero, non poche accuse di intese segrete con i prefetti per appoggiare in tutti i modi i candidati a lui graditi, anche con ogni forma di corruzione. “Ormai, dappertutto, ebbe a rilevare fra l’altro l’On.Le Di Sant’Onofrio, i delegati di pubblica sicurezza e purtroppo adesso anche i carabinieri sono i veri grandi elettori alla dipendenza del governo, e devono cercare gli elettori per guadagnarli alla causa dei candidati preferiti del ministero; devono quindi mettersi in rapporti cordiali ed intimi coi peggiori e più tristi elementi che costituiscono i bassi strati sociali elettorali; tanto che noi vediamo spesso il gravissimo inconveniente che permessi d’arme sono concessi in gran numero ad individui pregiudicati, a reduci dal domicilio coatto e perfino dalle patrie galere”. Il Di Sant’Onofrio deplorava soprattutto il fatto che era divenuto quasi un “canone” che alla presidenza del Consiglio andasse unito l’ufficio di ministro dell’Interno, e a questo fatto riportava l’origine degli inconvenienti lamentati.

Ugo Di Sant’Onofrio era nato il 30 agosto 1844 a Baden (Germania), venne eletto deputato nei collegi di Castroreale e Messina II° nelle legislature XIV, XV, XVI, XVII, XVIII, XIX, XX, XXI, XXII, XXIII, XXIV. Appartenne inizialmente alla sinistra costituzionale. Sostenne poi il Gabinetto Crispi. Alla caduta di questi, si schierò con l’opposizione. Entrò nel Gabinetto Sarraco come sottosegretario ai Lavori Pubblici dal giugno 1900 al febbraio 1901. Fu poi ininterrottamente sottosegretario nei Governi Giolitti e Fittoni dal novembre 1903 al marzo 1905. Nelle elezioni del 7 maggio 1909, a seguito dell’ampio consenso degli eoliani, venne eletto deputato al primo scrutinio riportando, nel collegio, ben 1285 voti su 1632 votanti. Contro di lui a nulla era valso il tentativo del prof. Emanuele Carnevale, nonostante la passata esperienza di sindaco di Lipari, egli riuscì a raccogliere soltanto 322 voti. Fu poi Ministro delle Poste e telegrafi nel Ministero Sonnino dal 11 dicembre 1909 al 31 marzo 1910. Nel marzo 1913 firmò il Patto Gentiloni schierandosi con il fronte clerico-moderato e venne eletto per l’ultima volta alla Camera dei deputati.

Già il 22 dicembre 1907 il consiglio comunale di Lipari tributa un voto di riconoscenza e gratitudine, successive iniziative vengono intraprese nel corso del 1908, a seguito dell’approvazione della Legge 10, precisamente il 18 gennaio il Consiglio Comunale nella seduta dell’8 agosto, deliberò di onorare il Capo del governo e il deputato del collegio, intestando delle piazze nel centro urbano di Lipari, precisamente la Piazza del “Pozzo” viene rinominata “Piazza Giolitti” (Oggi Piazza Matteotti), mentre Marina Corta, conosciuta come “Piazza del Commercio” viene intestata al Marchese Ugo di Sant’Onofrio.

Sempre nel corso del 1908 vengono tributati dei festeggiamenti all’On.le di S. Onofrio per la sua venuta a Lipari. Ulteriori notizie ed interventi dell’On.le Di Sant’Onofrio troviamo in alcune delibere del 1918, la prima durante un consiglio comunale il 14 giugno, con all’oggetto: comunicazioni dell’assessore Ferlazzo.

Perse il seggio alla Camera dei Deputati nelle elezioni del 1919 ed il 3 ottobre 1920 venne nominato senatore per le categorie 3 e 5. Venne convalidato il 4 dicembre dello stesso anno. Il suo nome rimane legato, nel collegio, alla Istituzione del Manicomio Giudiziario di Barcellona e alla generosità con la quale alla sua morte legava una parte cospicua del suo patrimonio all’Ospedale Cutroni-Zodda di Barcellona. Ebbe compagna di vita impareggiabile e collaboratrice preziosa Maria Imperiali Colonna di Francavilla in tutta la sua carriera politica. Muore il 7 luglio 1928.

Gli ultimi accenni al marchese Di Sant’Onofrio si trovano in diverse sedute del consiglio comunale, quella del 22 gennaio 1921, con all’ordine del giorno “servizi marittimi.”, l’onorevole aveva accompagnato il sindaco presso il sottosegretario ai trasporti. “ (…) Fa presente al Consiglio che l’onorevole Di Sant’Onofrio gli è stato di grande ausilio in tutte le sue pellegrinazioni nei diversi Ministeri ed in tutte le pratiche ove egli ha avuto bisogno dell’attiva ed efficiente opera di lui.

Quella del 18 aprile “Il presidente aperta la seduta fa al consiglio [una] larga esposizione di quanto ha svolto a Roma durante la sua permanenza colà: riferisce che mediante l’intervento di S. E. di Sant’Onofrio aveva ottenuto un colloquio con S. E. Giolitti, nonché per circostanze allo stesso sopravvenute, non potè dare udienza promessa, però furono ricevuti dal suo sottosegretario di Stato al quale fu lasciato memoriale per le varie pratiche che nell’interesse di questo Comune si sollecitarono.



Comitato Eolie 20-30 "Dal 1° novembre rischio stop per la nave delle 21 e non solo"

“Dal primo novembre è rischio stop per la nave della Caronte & Tourist che parte da Milazzo dalle 6,30 e alle 21 per le Eolie e anche tutte le corse integrative delle isole minori di Sicilia".

Lo evidenzia Danilo Conti, presidente del comitato Eolie 20-30. “Le nostre isole – spiega – non possono permettersi un altro blocco. Dal 1° novembre, difatti, con la scadenza della convenzione che regola i collegamenti marittimi regionali, la nave delle 21.00 da Milazzo per le Isole Eolie – e tutte le corse collegate effettuate dallo stesso mezzo – rischiano di essere sospese. Una decisione che, se confermata, avrebbe effetti gravissimi sulla vita quotidiana e sull’economia delle nostre isole. Non si tratta solo di un orario perso, ma di una linea essenziale per la mobilità serale, per il rientro di pendolari, studenti e lavoratori, e per il regolare flusso dei rifornimenti”.

“In passato – aggiunge - quando questa tratta è stata interrotta, le conseguenze si sono viste subito: ritardi e difficoltà negli approvvigionamenti di beni primari, problemi nella fornitura di carburante e gas, disagi per chi deve muoversi tra le isole o raggiungere la terraferma per motivi di salute, lavoro o studio. Le Eolie non possono continuare a vivere nell’incertezza e nella precarietà dei collegamenti.
La continuità territoriale non è un privilegio: è un diritto ed a farne le spese oltre i cittadini anche il personale di bordo che vede improvvisamente a rischio il proprio posto di lavoro e che non può essere utilizzata come merce di scambio. Che la politica, intervenga immediatamente per dare stabilità ai servizi una volta per tutte”.

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