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martedì 18 novembre 2025

Tanti auguri di...

 

Buon compleanno a Luciano Vivacqua, Giuliana Paterniti Bardi, Lorenzo Italiano, Pietro Morsillo, Cristiana Natoli, Diego Giunta, Giacomo Saporita, Veronica Acquaro, Marcello D'Amico, Fabio Riolo, Antonietta Turcarola, Celeste Manicotto, Lucio Natoli, Luigi Barrica



Incontro al Freeland in ricordo di Bart Giardina nel giorno del suo 31° compleanno


 

"Novecento": Rubrica settimanale cura di Giuseppe La Greca. Oggi: L’ultimo giorno della Giunta Franza estratto da “La storia della Pomice, III volume”

 

Giuseppe Franza, (Lipari 1853 – 1930), era un colonnello della riserva, fu sindaco del Comune di Lipari dal 15 agosto 1907 al 28 aprile 1913, per complessivi 68 mesi di sindacatura.

Nel corso del suo mandato, almeno nella prima parte dello stesso, si realizza una larghissima maggioranza costituita da due partiti che vede la presenza all’interno della sua amministrazione dei due leader del tempo, Giuseppe Faraci e Onofrio Carnevale, per ottenere la legge per la tassa sulla pomice.


L’elezione del sindaco Franza

Il sindaco Franza viene eletto con una larghissima maggioranza, 28 consiglieri su trenta, lo stesso dicasi per i suoi assessori, Stefano Acunto, Leopoldo Scolarici, Bartolo La Cava. Antonino Rizzo, Domenico Ziino.

Il 12 agosto presentò il proprio programma in consiglio: Il signor sindaco accenna al compito che si è assunto svolgendo tutto un programma che viene spesso applaudito, specie quando accenna alle strade rotabili a costruirsi, al palazzo degli uffici da completarsi, ed ogni pubblico servizio di migliorare e specialmente alla istruzione primaria su cui è basata l’avvenire di ogni popolo civile, e che se di presente è con amore impartito da uno scelto corpo d’insegnamenti, ciò non pertanto ha bisogno di radicali riforme di più forti che valgono a consolidarne le fondamenta. Accenna parimenti alle opere da farsi onde abbellire la cittadina pel richiamo dei forestieri i quali trovando tutto il confortabile della vita specie in buoni e decenti alberghi, in amene passeggiate, che, darebbero quell’utile da cui il piccolo commercio trarrebbe quell’incremento che attualmente non vede. Questa che potrebbe apparire una vana speranza, una idealità irraggiungibile, egli la tiene per certa, ove l’animo non sia sgomento e sfiducioso ma invece uniti, forti e fidenti procede oltre senza tentennamenti raggiungere la meta agognata. La legge invocata che deve far sfuggire il fantasma del fallimento, non tarderà a dare quei frutti su cui è basato l’avvenire economico morale della nostra bella e forte Lipari. (…).


I primi sei mesi del mandato del sindaco Franza sono concentrati sull’ottenimento della tassa sulla pietra pomice, i successivi sull’approvazione del regolamento alla suddetta tassa. Proprio in sede di formazione del regolamento si riacutizzò lo scontro tra il partito popolare e quello democratico.

Il 18 gennaio 1908 il consiglio Comunale conferì la cittadinanza onoraria di Lipari agli On. Giolitti e Di Sant’Onofrio. Sempre nel corso del 1908, l’8 agosto, viene intestata dal Consiglio Comunale la Piazza del “Pozzo” in Piazza Giolitti (oggi piazza Matteotti), e la Piazza del Commercio in “Piazza Ugo di Sant’Onofrio”, il 10 ottobre, infine, il consiglio comunale, approvò i Festeggiamenti “all’On.le di S. Onofrio per la sua venuta a Lipari”. Il signor presidente riferisce che in tutta la cittadinanza si sente il bisogno tributare sentimenti di sentita gratitudine verso l’On.le di Sant’Onofrio nostro beneamato deputato mercé l’opera sua indefessa ha tratto il Comune dal baratro finanziario in cui si trovava ond’è dovendosi recare qui è necessario deliberare una conveniente somma per poter degnamente festeggiare l’illustre uomo.

Viene nominato un comitato per invitare il deputato che si rechi a Barcellona, era composto da: sindaco, presidente Congrega di Carità, Presidente società operaia di Lipari, presidente circolo popolare, presidente società cattolica, presidente società operaia di Canneto, presidente circolo “libertà” di Canneto e i delegati municipali di Stromboli e Filicudi.


Nel corso del 1909 il consiglio comunale e l’Amministrazione sono alla presente con tutta una serie di cause intentate da proprietari di fondi pomiciferi, da ditte ed industrie del settore pomicifero e da alcuni gruppi di operai. Il 29 aprile 1911 prende l’avvio della controversia tra l’Amministrazione Comunale ed il Vescovo.

Le dimissioni di Franza

Il sindaco Franza e la sua amministrazione presentarono le dimissioni nella seduta del consiglio comunale del 3 settembre 1912, per il ritardo dovuto all’approvazione del regolamento dei vigili pomiciferi, dimissioni che vengono respinte.

L’esperienza del sindaco Franza si chiude nella seduta del 28 aprile 1913, dopo un lungo periodo di logoramento, confermato dagli interventi in aula.

Dichiarava, infatti, il consigliere Gaetano Pajno: nel brevissimo periodo di pochi mesi, l’amministrazione attiva del nostro Comune per ben due volte ha presentato le sue dimissioni. Che il consiglio riconoscendo che l’amministrazione aveva compiuto altamente il proprio dovere e di avere reso dei servizi utili al Paese in momenti gravi, a voti unanimi respinse le date dimissioni e la Giunta con il sindaco deferenti al voto del consiglio, pur con grave sacrificio non insistettero oltre nelle date dimissioni e ritornarono in carica seguitando con zelo e scrupolosità a prestare l’opera loro. Oggi viene il consiglio, per la seconda volta, chiamato a pronunziarsi sulle nuove presentate dimissioni, ed i termini decisi nei quali essi sono concepiti chiaramente, rilevano la ferma volontà, in chi le ha date, di persistere. Opera vana farebbe, quindi, oggi il consiglio deliberando contro una chiara manifestazione di volontà, opera che potrebbe anche riuscire dannosa allo andamento generale dell’amministrazione intralciando il suo regolare funzionamento. Credendo d’interpretare i sentimenti del consiglio, riconosce che non senza dolore, il consiglio oggi debba decidere sull’obbietto. Le dimissioni dell’amministrazione attiva ispirati da un sentimento di delicatezza fanno ricordare al consiglio, gli alti a segnalati servizi che l’amministrazione dimissionaria tutta ha reso, in momenti difficili del paese. Vada quindi ad essa l’alta gratitudine del consiglio e la riconoscenza della cittadinanza.


Il sindaco Giuseppe Franza è morto a Lipari il 24.03.1930 nella sua casa di Via Salita S. Giuseppe.

Esami "negati": La situazione dei giovani diplomati del Cirs

 Il futuro lavorativo di 45 giovani studenti del Cirs, il centro di formazione professionale con sede a Lipari, è appeso a un filo. Nonostante abbiano regolarmente concluso i loro percorsi formativi, durati ben 4 anni, gli studenti attendono ancora di sostenere gli esami finali e, di conseguenza, di ricevere i certificati di qualificazione necessari per l'inserimento nel mondo del lavoro e per proseguire gli studi.

​Questa situazione di stallo, che dura da mesi, rischia di vanificare gli sforzi compiuti dai ragazzi e gli ingenti investimenti pubblici sostenuti dalla Regione per questi corsi, che sono specificamente destinati a favorire l'occupazione giovanile nelle Isole minori e a contrastare l'emigrazione.

​A denunciare pubblicamente il grave disservizio è stato il deputato di Forza Italia, Alessandro De Leo, il quale ha presentato un'interrogazione urgente al presidente Schifani e all'assessore regionale alla Formazione professionale. De Leo chiede con forza chiarimenti immediati sui motivi di questo inaccettabile ritardo e sui tempi certi per la conclusione dell'iter.

​Come sottolineato dal parlamentare, è "inaccettabile" che lungaggini amministrative blocchino percorsi formativi già completati e regolarmente seguiti. Molti degli studenti, che si trovano in una fase di stallo che rende le loro competenze acquisite non spendibili sul mercato del lavoro, avrebbero già avviato azioni legali per tutelare i propri diritti.

​De Leo esorta l'amministrazione regionale ad avviare verifiche interne per identificare le cause del disservizio e a prendere misure concrete per scongiurare il ripetersi di situazioni analoghe, specialmente nelle Isole minori dove le opportunità formative e occupazionali sono già più limitate. La Regione ha il dovere di garantire la conclusione e la certificazione di questi corsi.

Dedicazione delle basiliche dei Santi Pietro e Paolo

Come l'anniversario della dedicazione del tempio di Gerusalemme era giorno solenne presso gli Ebrei, cosi i cristiani celebrano la consacrazione delle loro chiese. 

Tra questi luoghi sacri che gli Apostoli di Cristo resero celebri e che i cristiani venerano, il primo fu sempre la Confessione o tomba di S. Pietro. 

Si dice che l'illustre Principe degli Apostoli fosse sepolto, subito dopo la morte, nel luogo stesso del martirio, sul colle Vaticano. S. Paolo, decapitato alle Acque Salvie, venne deposto lungo la via Ostiense, fuori le mura di Roma e precisamente ove ora sorge l'attuale e grandiosa basilica in suo onore. 

Il pio imperatore Costantino, dopo aver fatto costruire la prima chiesa in Laterano, ne fece fabbricare sette altre a Roma ed un numero maggiore in Italia. La prima delle sette chiese romane, situata sul Colle Vaticano, fu dedicata a S. Pietro; la seconda la fece sorgere lungo la via Ostiense, poco distante dal luogo del martirio di S. Paolo e a lui fu dedicata. 

Dopo oltre 11 secoli, l'antica basilica vaticana minacciava di cadere, quando sotto il pontificato di Giulio II nel 1506 fu riedificata secondo l'attuale grandioso disegno e nuovamente consacrata da Papa Urbano VIII il 18 novembre del 1626. I più grandi artisti del tempo, quali Bramante, Raffaello, Michelangelo e Bemini, vi lavorarono. Sotto i suoi altari si conservano le reliquie di un gran numero di Papi martiri e di santi; ma le più preziose sono quelle di S. Pietro, poste sotto un magnifico altare detto della Confessione, su cui solo il Romano Pontefice può celebrare la S. Messa. 

La ricchissima basilica di S. Paolo, che il 18 luglio 1823 fu distrutta da un incendio, venne riedificata anche essa con nuovo splendore e riconsacrata con grandissima pompa dal Pontefice Pio IX il 10 dicembre 1854 tra immenso stuolo di cardinali e vescovi convenuti da tutto l'orbe cristiano a Roma per la proclamazione del dogma dell'Immacolata. 

Oggi dunque, come 15 secoli addietro, ricordando gli anniversari della consacrazione di queste due basiliche, veneriamo in esse le gloriose spoglie dei Principi degli Apostoli, anche oggi, come allora, meta di continui pellegrinaggi. 

PRATICA. La chiesa è la casa del Signore, è luogo di preghiera e perciò merita rispetto e devozione. 

PREGHIERA. Ti preghiamo, Dio onnipotente, che in questi luoghi da noi dedicati al tuo nome, tu porga orecchio misericordioso a quanti ti invocano. 

Buongiorno. Oggi è martedì 18 novembre 2025


 

lunedì 17 novembre 2025

Accadde...oggi...nel 1869


 

Una mattinata di sorrisi e vicinanza alla Casa di Riposo di Salina Maria SS. del Terzito grazie a “Teniamoci per Mano Onlus”

La mattinata di ieri ha portato un’ondata di gioia e leggerezza alla Casa di Riposo di Salina Maria SS. del Terzito, grazie alla presenza dei volontari dell’associazione Teniamoci per Mano Onlus, da anni impegnata nella clownterapia e in attività di sostegno emotivo rivolte a bambini, anziani e persone fragili.


I volontari, con i loro nasi rossi, la musica e tanta allegria, hanno trascorso alcune ore insieme agli ospiti della struttura, regalando un momento di socialità, affetto e condivisione. L’atmosfera si è subito riempita di sorrisi: gli anziani hanno partecipato con entusiasmo, raccontando aneddoti, cantando e lasciandosi coinvolgere dalle attività proposte.

La direzione della Casa di Riposo ha espresso profonda gratitudine per questa iniziativa, sottolineando quanto sia importante offrire agli ospiti occasioni di incontro e serenità, soprattutto in un contesto isolano come quello di Salina.

Un sentito ringraziamento va anche a Elio Benenati e alla Vicesindaco di Santa Marina Salina, Anna Re, per il loro prezioso sostegno e per l’attenzione costante rivolta alle iniziative dedicate al benessere della comunità.

L’associazione Teniamoci per Mano Onlus ha rinnovato il proprio impegno a promuovere momenti di vicinanza umana e a portare, con semplicità, ciò che spesso serve più di ogni altra cosa: la presenza, l’ascolto e un sorriso.

Un piccolo gesto, un grande impatto sul cuore di tutti.

Responsabile Distretto Messina Antonella Carrini 

Infanzia e adolescenza. Lipari presenterà i dati. L'articolo del direttore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 17 novembre 2025


 

Eventi culturali promossi dalla Biblioteca Comunale di Lipari : "Il confino politico a Lipari", conferenza dello storico La Greca

Una serie di iniziative, volte alla valorizzazione culturale locale, saranno realizzate nell'ambito del progetto Servizio Civile Lipari, in stretta collaborazione con il Comune di Lipari e con il prezioso contributo del Centro Studi Eoliano, rappresentato dal Dott. Nino Saltalamacchia. 
Previsto un Ciclo di Conferenze a Cadenza Mensile presso il Centro Studi Eoliano: 
Orario: Tutti gli eventi avranno luogo alle ore 17:00. 
Prima conferenza Giovedì 20 Novembre Tema: "Il Confino Politico a Lipari" Relatore: Storico Giuseppe La Greca 
 Presentazione a cura di: Martina Costa 
 Sarà un'occasione importante per la nostra comunità, dal punto di vista di crescita formativo e culturale. La popolazione è invitata a partecipare!


 

L'opposizione consiliare: "Amministrazione Gullo continua ad attribuirsi meriti che non le spettano sui progetti PNRR"

 "L’Amministrazione Gullo - scrivono in un comunicato i consiglieri d'opposizione Gaetano Orto, Lucy Iacono , Angelo Portelli ,Adolfo Sabatini, Cristina Dante, Raffaele Rifici  e Giorgia Santamaria - continua ad attribuirsi meriti che non le spettano riguardo ai progetti PNRR, presentando come propri successi opere e finanziamenti provenienti dal programma nazionale Isole Verdi. Si tratta di interventi ottenuti grazie al lavoro della precedente Amministrazione, che seppe candidare e far finanziare numerosi progetti, garantendo al territorio risorse importanti e subito disponibili".

La nota evidenzia, inoltre, come "I ritardi prodotti dall’attuale Amministrazione sono invece evidenti: molti lavori avrebbero dovuto essere conclusi entro il 2026, mentre a fine 2025 si è ancora alla fase delle consegne preliminari, celebrate come traguardi.
Tali rallentamenti derivano anche dalla volontà del Sindaco di modificare progetti già avviati per potersene attribuire la paternità, più preoccupato di rivendicare meriti che di completare le opere.
Emblematico il caso del finanziamento perso per il prolungamento del molo aliscafi: oltre 3 milioni e mezzo di euro sfumati, un danno grave per il porto e per l’intero territorio.
Situazioni simili si sono già verificate, come per il ripascimento del porto di Portinente o per la banchina del pescato, quando l’attuale Amministrazione tentò nuovamente di appropriarsi dei meriti altrui.
Va ricordato che i fondi PNRR erano già spendibili e non necessitavano di alcuno “sblocco”: ogni giustificazione appare quindi inconsistente.
L’opposizione continuerà a vigilare affinché le opere vengano finalmente portate a termine, nell’interesse dei cittadini".


 La rubrica "Novecento", a cura dello storico liparese Giuseppe La Greca, questa settimana, in via eccezionale, sarà pubblicata domani, martedì 18 novembre alle 11 e 10

Solo un pari per il Lipari calcio e il Malfa. Sconfitte Stromboli e Ludica Lipari di calcio a 5

 Rinviato ancora l'appuntamento con la prima vittoria stagionale in Prima categoria per il Lipari calcio che ha pareggiato per uno a uno tr le mura miche l'Oliveri. 

In Terza categoria pari casalingo del Malfa (2 a 2) con il Torregrotta; sconfitta casalinga per 0 a 5 (campo neutro di Lipari) per lo Stromboli contro il Pellegrino. 

Nel campionato di Serie D di calcio  5 la Ludica Lipari è stata sconfitta per 6  3 sul campo dello Spadafora

Numeri vincenti sorteggio 38esima Sagra del vino e del pane di Pianoconte


 

Trasporti marittimi. Biviano: "Oltre deponteziamento della linea con Napoli c'è l'inadeguatezza della Lippi"

Riceviamo da Giacomo Biviano e pubblichiamo

In queste ore si discute, giustamente, dell’ennesima assurdità legata al depotenziamento del collegamento Eolie–Napoli, con la sostituzione della Laurana con un mezzo totalmente inadeguato e con la riduzione delle corse da due a una alla settimana. I consiglieri di opposizione, comitati e associazioni hanno sollevato un tema importante, che condivido pienamente.

Ma c’è un’altra criticità gravissima, di cui nessuno parla e che ogni giorno crea disagi enormi a residenti, lavoratori e pendolari eoliani: l’assoluta inadeguatezza e incapienza della nave “Filippo Lippi”, unita alla soppressione di una corsa settimanale di andata e ritorno il martedí da Milazzo (17.15) e il mercoledí da Lipari (07.00).

Parliamo nello specifico delle corse:

07:00 da Lipari verso Milazzo

17:15 da Milazzo verso Lipari

Due collegamenti fondamentali, utilizzati da chi deve trasportare merci, da chi lavora, da chi deve effettuare visite mediche o spostarsi per esigenze familiari o logistiche.

Eppure la nave in servizio offre solo 130 metri lineari di garage, totalmente insufficienti per la domanda reale.

Facciamo un confronto semplice:

Nave delle 07:00 da Lipari → 130 metri lineari

Navi delle 06:30 e 07:00 da Milazzo → oltre 700 metri lineari

Una sproporzione enorme, ingiustificabile, che dimostra una gestione priva di pianificazione e totalmente disattenta alle necessità delle nostre isole.

La situazione è ancora più grave nel ritorno:

– La corsa delle 17:15 da Milazzo, sempre con soli 130 metri lineari, è ormai l’unica realmente utile per chi deve rientrare a Lipari.

– L’alternativa è la nave delle 21:00, ben quattro ore dopo, con arrivo a Lipari attorno alle 23:40. Inaccettabile.

È evidente che un territorio come il nostro non può essere trattato in questo modo.

È evidente che serve una nave adeguata tutti i giorni della settimana, con una capacità di garage coerente con la domanda reale.

È evidente che queste scelte stanno penalizzando lavoratori, operatori, famiglie e l’intera comunità.

Auspico che l’Amministrazione comunale, e in primis il Sindaco Gullo e l’Assessore ai Trasporti Saverio Merlino, chiedano con forza che la Regione e la compagnia intervengano immediatamente, restituendo un servizio adeguato alla comunità eoliana.

Basta alle scelte calate dall’alto e totalmente scollegate dalla realtà quotidiana delle nostre isole.

 

Tanti auguri di...

Buon compleanno a Annie Dai, Lucia Cava, Caterina Mandarano, Alberto Biviano, Angela Beninati


Scrivevamo così...oggi...lo scorso anno


 

Enti locali, Schifani autorizza anticipo 60% sulla quarta rata dei trasferimenti ai Comuni

La Regione Siciliana accelera sui trasferimenti destinati agli enti locali. Il presidente della Regione, Renato Schifani, che attualmente ricopre anche l’incarico di assessore ad interim alle Autonomie locali, ha autorizzato l’anticipo del 60% della quarta trimestralità 2025 a favore dei Comuni che hanno già percepito le prime tre rate dell’anno.
La scelta nasce dall’esigenza di evitare rallentamenti dovuti alla coincidenza tra la finestra di presentazione delle domande e la chiusura dell’esercizio finanziario della Ragioneria centrale, che avrebbe potuto ritardare l’erogazione dell’ultima tranche di contributi.
Con questo provvedimento, gli enti locali potranno contare su risorse immediatamente disponibili per chiudere l’anno in modo più sereno. Il saldo della quota sarà poi liquidato nel 2026, dopo le verifiche sulle eventuali cessazioni di personale.
«Un intervento - dice Schifani - che garantisce continuità amministrativa e permette ai Comuni di proseguire senza incertezze la programmazione delle attività».

Santo del giorno : Sant'Elisabetta d 'Ungheria

Non si può dire che una volta perdessero tempo nello sposare le figliole, se Andrea II d'Ungheria, cugino dell'imperatore di Germania, fidanzò la sua Elisabetta a soli 4 anni! Aveva ragione quello scrittore, che protestava contro certi genitori troppo previdenti, dicendo: «Le maritano nella culla!" 

È vero che il fidanzato, Luigi, dei duchi di Turingia, non aveva molto di più: 11 anni. Si sposarono quando Luigi ne aveva 20 ed Elisabetta 14. E fu un matrimonio felice. «Se io amo tanto una creatura mortale" diceva Elisabetta alla serva Isentrude «quanto dovrei amare di più il Signore, immortale e padrone di tutti!" 

Ella amava teneramente Luigi, e Luigi amava lei, per la sua bellezza, la sua gentilezza e la sua grazia. Non ch'ella si rendesse • seducente con mondani accorgimenti. Tutt'altro. Tra le gentildonne della Turingia, ornate e superbe, la duchessa era quasi disprezzata per la sua semplicità nel vestire e per la sua modestia nel vivere. Niente trine, niente maniche larghe, niente guanti, niente corone in testa'. Un velo nero era tutto il suo ornamento. E in chiesa, sotto quel velo nero, la duchessa quindicenne era sempre in preghiera. 

Nel castello di Wartburg, poi, non sì distingueva quasi di tra le serve, sempre in faccende, quasi mai in ricevimenti. D'altra parte, la giovanissima duchessa avrebbe avuto poco tempo per le distrazioni mondane. A 15 anni aveva avuto il suo primo figlio; a 17 una figlia; a 20 un'altra figlia, ed era già vedova da 20 giorni!

Il dolce e affettuoso connubio era durato poco, non offuscato da incomprensioni, anche se qualche volta il marito trovava eccessiva la devozione della moglie. Elisabetta, per esempio, si faceva svegliare di notte, all'insaputa del marito, per pregare, inginocchiata al lato del letto coniugale. Isentrude, incaricata di ciò, tirava i piedi della signora. Ma una notte, nell'oscurità, tirò quelli del duca, che venne così a sapere dell'abitudine ascetica della moglie. "Anche quando il marito viveva" dichiarò poi la serva "ella era come una religiosa: umile e caritatevole, tutta dedita alla preghiera". E aggiunse: "Compiva tutte le opere di carità nella più grande gioia dell'anima e senza mai mutar di volto". 

Giovane, bella, ilare e pia. Ecco la duchessa Elisabetta a 20 anni, con un marito che l'adorava e tra serve che l'ammiravano. Ma nell'estate del 1227 Luigi parte per la Crociata, mentre Elisabetta attende il terzo figlio. Dopo tre mesi, al castello giunge un messaggero abbrunato. 11 duca è morto in Italia. "Morto!" grida Elisabetta "e con lui è morto ogni mio bene nel mondo». 

La fedele Isentrude, nella sua genuina testimonianza, insiste sul reciproco affetto dei due sposi, e noi con lei vi insistiamo volentieri, per dimostrare che la pietà divina non opprime né sopprime l'affetto umano. "Si amavano" dice Isentrude "d'un amore meraviglioso, e s'incoraggiavano dolcemente, l'uno con l'altra, nel lodare e servire Dio". 

Appena vedova, si scatenano contro Elisabetta le cupidigie dei fratelli di suo marito, che forse non l'avevano mai sopportata. Viene scacciata dal castello di Wartburg; le sono tolti figlioli, per i quali ella rinunzia all'eredità. 

Ora è povera. Si veste di bigio, come le Terziarie francescane, e si dedica tutta alle opere dì misericordia. Uno zio vorrebbe che si risposasse. Dopo tutto non ha che vent'anni! Ella risponde nello spirito e dietro l'esempio di San Francesco, la cui fama ha già in vaso il mondo. Risponde curando i lebbrosi e i tignosi, e mettendosi sotto la direzione spirituale di un religioso terribilmente esigente, che per ogni piccola ammenda le infligge la flagellazione. 

Ed ella accetta ogni umiliazione, pensando alle rose, che quando sono sommerse dall'acqua sembrano morire, ma, passata la piena, si raddrizzano più belle e fiorenti di prima. 

Per quattro anni fa vita di estrema penitenza e di intensa carità, non mangiando, non dormendo, dando tutto ai poveri, accorrendo al capezzale degli ammalati, componendo i morti più abbandonati e repugnanti. E tutto questo, dai 20 anni ai 24. Nel fiore, non della vita, ma della giovinezza. Nell'età più bella e più cara: da 20 a 24 anni. 

Non meraviglia se, sulla sua tomba. sbocciarono subito i miracoli, e se Gregorio IX, a soli quattro anni dalla morte, la proclamò degna degli altari. I francescani poi, la presero come Patrona del Terz'Ordine, insieme con San Luigi di Francia. Un re e una figlia di re, nell'abito grigio delle allodole di Santa Maria degli Angioli! 

fonte:Le Grandi Religioni

Buongiorno. Oggi è lunedì 17 novembre


 

domenica 16 novembre 2025

Un pastore per sempre: Lipari abbraccia Don Gaetano Sardella nel giorno di San Bartolo (da giornaledilipari.it)







Un’emozione palpabile ha avvolto la Cattedrale di Lipari nel giorno dedicato alla festa di San Bartolomeo, per gli scampati pericoli dai terremoti. Un’occasione doppiamente significativa, che ha segnato il commovente saluto di Don Gaetano Sardella alla sua comunità, dopo ben 53 anni di sacerdozio al suo servizio.

La Cattedrale, gremita, ha ospitato l’ultimo saluto ufficiale di un pastore che è stato, per intere generazioni di eoliani, un saldo punto di riferimento spirituale e sociale.

Don Gaetano non è stato solo un sacerdote. La sua figura si è distinta per un carisma inconfondibile, una capacità di guardare sempre avanti e, soprattutto, per il coraggio di affrontare pubblicamente e senza timori i problemi della società isolana insieme ai suoi parrocchiani. Sulle questioni più delicate della vita quotidiana la sua voce è sempre stata un faro di onestà intellettuale e passione civile. ” Dobbiamo costruire a Lipari accoglienza, rispetto e solidarietà”.

La sua dedizione, iniziata negli anni ’70, ha plasmato il tessuto sociale e religioso di Lipari, rendendolo un vero e proprio padre spirituale.

Con l’arrivo del nuovo parroco, Don Bartolo Saltalamacchia, Lipari si appresta ad accogliere una nuova guida, ma il ricordo e l’eredità di Don Gaetano rimarranno una base solida per la comunità. “Tranquilli che se non muoio mi vedrete spesso!”, ha scherzosamente rassicurato il Monsignore.

La festa di San Bartolomeo, protettore da calamità, quest’anno ha celebrato anche la forza di una comunità unita nell’affetto e nella fede, capace di salutare con commozione il suo storico pastore, rendendogli omaggio per una vita spesa con ineguagliabile dedizione.
foto gdl-tutti i diritti riservati

Un pastore per sempre: Lipari abbraccia Don Gaetano Sardella nel giorno di San Bartolo 1

Un pastore per sempre: Lipari abbraccia Don Gaetano Sardella nel giorno di San Bartolo 6

Un pastore per sempre: Lipari abbraccia Don Gaetano Sardella nel giorno di San Bartolo 7

Un pastore per sempre: Lipari abbraccia Don Gaetano Sardella nel giorno di San Bartolo 8

Un pastore per sempre: Lipari abbraccia Don Gaetano Sardella nel giorno di San Bartolo 9

Accadde...oggi...nel 2005


 

Lipari, Comune condannato sul diritto d'accesso. L'articolo del direttore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 16 novembre 2025


 

Scrivevamo così...oggi...lo scorso anno


 

Confintesa, Bartolo Pavone nuovo segretario provinciale. L'articolo del direttore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 16 novembre 2025


 

Pavone/Corrrao (Confintesa LC): "Potenziare il tempo pieno nelle scuole siciliane"


Il tempo pieno in Sicilia si attesta su appena il 20,7% rispetto alle percentuali del 70,8% nelle regioni del nord. il divario tra nord e sud è evidente.

Confintesa Lavoratori della Conoscenza Sicilia propone un forte cambiamento all’organizzazione scolastica in Sicilia per gli anni successivi.

E‘ necessario un impegno congiunto che coinvolge con le varie istituzioni presente nel territorio, ognuno per le proprie competenze per mettere fine al divario d’istruzione tra Sud e Nord. Servono investimenti per rendere le scuole più accoglienti e funzionali, con mense, palestre e spazi adatti ad accogliere gli alunni per l’intera giornata. Con attività extra-curricolari come laboratori, sport, arte e musica per favorire la crescita e la creatività degli alunni.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresenta un’occasione irripetibile. Il tempo pieno garantito dai 3 ai 14 anni è un’opportunità reale per tutte le famiglie, non solo per chi vive in aree ben servite ma anche e soprattutto per le realtà disagiate come le isole minori e le comunità montane”, così dichiarano Bartolo Pavone, Responsabile Provinciale Confintesa Lavoratori della Conoscenza Messina e Giovanni Corrao Responsabile Nazionale Confintesa Lavoratori della Conoscenza.

Tanti auguri di...

Buon compleanno a Mimma Sparacino, Lina Tartaro, Anna Puccia Valenti, Federica Ferraro, Chiara Monteleone, Alessandro Sardella, Deborah Favaloro, Maddalena Amendola



LA PAROLA - Commento al Vangelo di domenica 16 NOVEMBRE 2025

Accesso agli atti: Il TAR dà ragione al presidente Russo, l’opposizione attacca Amministrazione e Uffici

Dopo la recente sentenza del TAR di Catania che ha sancito il diritto del presidente del consiglio comunale di Lipari, Nuccio Russo di accedere gli atti, che hanno portato alla formazione del Pef idrico 2025,  scendono in campo, con un documento, i consiglieri d’opposizione Gaetano Orto, Lucy Iacono, Angelo Portelli, Adolfo Sabatini, Cristina Dante, Raffaele Rifici e Giorgia Santamaria

Questi nell’evidenziare che il presidente del consiglio comunale “è stato ostacolato nell’esercizio delle sue funzioni di garanzia e controllo", puntano il dito contro il comportamento del responsabile del Servizio idrico, Domenico Russo e dell’amministrazione Gullo “ritenuto inappropriato, poiché avrebbe tentato di delegittimare il ruolo del presidente. Anche l’assessorato agli Enti Locali, inizialmente orientato verso l’archiviazione della pratica, è stato di fatto smentito dalla decisione del TAR.  La sentenza ha, infatti, ribadito il pieno diritto dei consiglieri comunali di accedere agli atti dell’Ente”. 

Un richiamo che conferma, secondo i consiglieri, un quadro preoccupante di scarsa collaborazione e trasparenza. Il fatto che i documenti richiesti, materiale essenziale per verificare la corretta gestione del servizio idrico, siano stati ottenuti solo ricorrendo al TAR viene indicato come un segnale grave. Oltre al fatto che la vicenda comporterà anche spese legali per il Comune. 

I consiglieri evidenziano che tali ostacoli alimentano dubbi sulla gestione amministrativa e sul recente Bilancio di previsione, già oggetto di rilievi da parte dei Revisori dei conti. 

I firmatari del documento denunciano, infine, una persistente mancanza di trasparenza da parte degli uffici e dell’Amministrazione e ribadiscono l’impegno a continuare a vigilare “affinché legalità, correttezza amministrativa e rispetto delle istituzioni siano pienamente garantiti, senza condizionamenti politici o pratiche opache”.

 

Santo del giorno: Santa Margherita di Scozia


Margherita, la più giovane di cinque figli, nacque nel 1045 ca., probabilmente in Ungheria; il padre, Edoardo, erede legittimo al trono e figlio di Edmondo, re del Wessex (1016), si era rifugiato in quel paese per sfuggire alla dominazione danese in Inghilterra e aveva sposato la sorella del re ungherese. Margherita ricevette una buona educazione e sembra aver avuto un discreto senso estetico, dato che apprezzava i bei volumi e i manoscritti, oltre agli abiti eleganti.

Nel 1057 il padre fu richiamato in Inghilterra da Edoardo il Confessore (1042-1066; 13 ottobre), che sperava diventasse suo erede; ma Edoardo, che era più giovane, morì subito dopo il suo arrivo in Inghilterra, aprendo la strada ai normanni. Dopo la conquista, Margherita non era più al sicuro, dato che era una dei pochi membri della famiglia reale anglosassone a rimanere in Inghilterra. Perciò seguì il fratello, Edgardo l'Erede, in Scozia, dove fu accolta nella corte di re Malcolm III Canmore (1058-1093), che, attratto dalla sua bellezza e intelligenza, la sposò nel 1070 ca. e visse con lei per almeno venticinque anni. Dei loro sei figli, tre (Edgardo, Alessandro e Davide - quest'ultimo venerato anche come santo, 24 maggio), governarono la Scozia. Matilda, una delle loro due figlie, sposò il re inglese Enrico I (1100-1135).

Fu Matilda a chiedere a Turgot, priore di Durham e poi vescovo di S. Andrea, che era stato il confessore di Margherita, di scrivere una Vita di sua madre: la Vita Margaretae Scotiae reginae, scritta tra il 1104 e il 1108. Sebbene segua il modello consueto delle biografie, beneficia del fatto che l'autore conosceva molto bene il suo soggetto. Secondo Turgot, l'importanza di Margherita fu notevole, sia a livello privato che pubblico; la vita presso la corte scozzese, fino ad allora poco elevata e carente dal punto di vista culturale, fu trasformata dalla sua presenza, nonostante alcuni protestassero che stesse diventando troppo "anglicizzata". Ella promosse la riforma della Chiesa di Scozia, contribuendo a portare il culto locale in linea con quello di Roma, in questioni come l'osservanza della Quaresima e della Pasqua, e l'astensione dal lavoro la domenica. Fu una fondatrice entusiasta di monasteri: uno dei suoi progetti più grandi fu la ricostruzione dell'abbazia di Iona e la costruzione di Dunfermline, destinata a diventare il luogo di sepoltura della famiglia reale scozzese. Si interessò anche alla costruzione di ricoveri per i pellegrini di S. Andrea, su entrambe le rive del Forth, mettendo a loro disposizione delle barche per il passaggio.

Nel tempo libero, quando non si occupava dei suoi figli o di quelli dei poveri, Margherita pregava, leggeva o ricamava molto abilmente. Malcolm, che si affidava al suo costante supporto e seguiva i suoi consigli, imparò ad apprezzarne la devozione. Secondo il suo biografo, «Cristo dimorava realmente nel suo cuore [...] Ciò che lei rifiutava, lo rifiutava anche lui [...] ciò che amava, lo amava anche lui per amore di lei». E sebbene non imparasse mai a leggere, apprezzava la rilegatura o le illustrazioni dei libri che Margherita leggeva. Esistono ancora alcuni dei suoi libri, inclusa un'edizione tascabile del Vangelo (Biblioteca Bodleiana, Oxford), una Vita illustrata di S. Cuthbert (20 marzo) e un salterio (di dubbia attribuzione, conservato al Collegio Universitario di Oxford).

Margherita si ammalò gravemente verso la fine del 1093, probabilmente a causa della sua intensa attività. Proprio prima di morire, le giunse la notizia che Malcolm e uno dei suoi figli minori erano stati uccisi dall'esercito di Guglielmo II il Rosso (1087-1100) ad Alnwick. Cercarono di nasconderle la notizia, ma senza successo, e Margherita accettò questa perdita come un segno del volere di Dio.

Morì il 16 novembre 1093 e fu seppellita a Dunfermline insieme al marito. Il culto iniziò subito dopo la sua morte, ma fu confermato solo nel XIII secolo, quando papa Innocenzo IV (1243-1254) ordinò di analizzare la sua vita e i miracoli, permettendo la canonizzazione nel 1250Dunfermline fu saccheggiata nel 1560, ma le reliquie furono messe al sicuro; i corpi di Margherita e Malcolm furono trasferiti in una cappella all'Escorial, vicino a Madrid, mentre il cranio, inizialmente a Edimburgo, fu poi trasferito presso i gesuiti a Douai. Nel 1673, Santa Margherita fu proclamata patrona della Scozia.

MARTIROLOGIO ROMANO. Ad Edimburgo, nella Scòzia, il natale di santa Margherita Vedova, Regina di Scòzia, celebre per la carità verso i poveri e per la povertà volontaria.

Calcio: Oggi in campo Lipari calcio, Malfa e Stromboli

 Il Lipari calcio, a caccia della prima vittoria stagionale, affronta, oggi pomeriggio, tra le mura amiche, in un incontro non facile il club sportivo Oliveri. 

In terza categoria il Malfa affronta in casa il Torregrotta 1973; lo Stromboli, sul neutro di Lipari, il Pellegrino

Buongiorno. Oggi è il 16 novembre: Buona domenica