Corrono il rischio di non riprendere a settembre (ultimata la pausa estiva) gli importanti lavori di messa in sicurezza che interessano i porti eoliani e che sono finanziati con fondi della Protezione civile. Le ditte che stanno eseguendo i lavori, per un motivo o per un altro, non hanno ancora percepito un euro per quanto concerne lo stato di avanzamento dei lavori. E dire che in alcune di queste strutture buona parte dell'opera è stata già ultimata. I motivi, che potrebbero portare allo stop da parte delle ditte che sino ad oggi hanno anticipato fior di quattrini sono due. Per quanto riguarda Panarea e Marina Corta (anche se qui vi è un sequestro giudiziario in corso) i soldi sono nelle casse del sindaco (ex commissario di protezione civile) che però sembra non possa erogarli perchè non è più il commissario. Il neo commissario Alecci che potrebbe erogarli non li ha materialmente disponibili. Un'operazione di storno sarebbe logica e opportuna ma la burocrazia (i suoi tempi soprattutto) sembra aver inceppato la macchina.
Nel secondo caso, invece, i fondi per gli interventi sono fermi alla Regione a Palermo in attesa di transitare, e di tempo ne è passato, nelle casse del commissario per l'emergenza e da queste in quelle delle ditte. Si riuscirà a sbloccare il meccanismo prima di settembre per permettere sia alle imprese di respirare che ai porti di essere completati