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giovedì 14 agosto 2008

Lami: L'acqua non arriva ma bisogna pagarla, pena sospensione dell'erogazione(quale?)

Sulla delicata situazione del rifornimento idrico a Lami il presidente della locale associazione Saverio Merlino, ha scritto al sindaco di Lipari. Il testo:
Egregio Signor Sindaco,
è antipatico lamentarsi sempre e me rendo conto. Infatti, come Associazione Borgata Lami ci siamo dati come regola di non cadere in quest’atteggiamento. Come si fa a non lamentarsi e chiedere di intervenire quando esistono certe situazioni? Gli abitanti di Lami, mi creda, sono stanchi di subire, oltre alla grave sperequazione sul pagamento dell’acqua (che già avevo rappresentato con una nota del 18/01/2008 che, ad ogni buon fine allego e della quale non ho ricevuto cenno di riscontro), la quasi totale assurda mancanza di servizio per l’erogazione dell’acqua attraverso la rete idrica che dipende dal Comune di Lipari. Da giorni e giorni molte famiglie soffrono perché non ricevono acqua se non uno “zampillo” in qualche abitazione e solo per qualche ora. Altre, le più sfortunate, da almeno 40 giorni non vedono nemmeno quello e devono ricorrere alla fornitura a mezzo autobotte con i costi che tutti sanno e che pochi si possono permettere. Ci si è mai chiesto del perché nella Borgata di Lami non arriva acqua? Se s’interpellano gli addetti al servizio, ci si sente rispondere che l’acqua è regolarmente distribuita. Ma allora cosa succede? Dove è l’ostacolo? Sono forse le pompe di sollevamento che non funzionano? E’ colpa della qualità della rete idrica. Forse c’è qualche furbo in zona? Siccome questo accade da molti anni come mai non si è intervenuto? Chi deve controllare e chi deve garantire che i cittadini di Lami non soffrano la sete e non rischino gravi situazioni igienico sanitarie? Le bollette, però, alle famiglie arrivano e come. Anzi si minaccia che “ in assenza di pagamento del consumo idrico (sic!), entro 15 giorni, e in seguito delle maggiorazioni per interessi, si procederà alla sospensione dell’erogazione e, trascorsi 30 giorni, si provvederà a revocare la concessione e ad attivare le procedure intimative e ingiuntive per il recupero della somma dovuta”. Ma quale servizio si sospenderà a questa gente? Quello che non c’è mai stato? Forse dovrebbero essere queste famiglie a rivalersi per l’interruzione di un pubblico servizio come quello fondamentale della fornitura dell’acqua. A dimostrazione di quello che accade a certe famiglie, voglio allegare le copie di alcune fatture dalle quali si evince chiaramente che a Lami, qualcuno, è costretto a pagare 1 (una) tonnellata d’acqua anche 50 €. Signor Sindaco, se non può farlo personalmente, la prego di inviare i suoi collaboratori a verificare quanto oggetto della presente e si adoperi, cortesemente, perché gli abitanti di Lami possano avere finalmente un degno servizio per l’erogazione dell’acqua come tutti gli altri cittadini del Comune e pagarlo allo stesso prezzo. La ringrazio e nell’attesa distintamente la saluto.