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venerdì 29 agosto 2008

Unesco: Sito delle Eolie ancora a rischio esclusione. Lo evidenziano i consiglieri Fonti e Megna

Per l’Unesco il sito delle Eolie è ancora a rischio esclusione. Lo si evince chiaramente da una lettera inviata dai consiglieri Gesuele Fonti e Francesco Megna al sindaco di Lipari. Lettera che ha per oggetto: Report 32a Commissione Unesco – Quebec City 2/10 Luglio 2008WHC-08/32.COM/7B. Il testo:
"Alcune settimane addietro, l’Assessore Regionale ai Beni Culturali On. Antinoro, terminati da pochi giorni i lavori della 32° sessione della Commissione UNESCO a Quebec City in Canada, riunita per deliberare circa lo stato di conservazione del sito Eolie, patrimonio dell’umanità, annunciava con toni trionfalistici che le Isole Eolie non correvano più alcun pericolo di uscire dalla World Heritage List e che, sulla base del lavoro svolto e della documentazione presentata “il sito è stato eliminato dai beni a rischio e riportato al valore originale”, come testualmente asserito dal Dirigente Generale Avv. Palma. Appariva evidente pertanto che la pianificazione e le rassicurazioni contenute nel Piano di gestione del Sito Unesco, prodotto e presentato dall’Assessorato Regionale ai BB.CC., fornivano ampie garanzie in tal senso, e pertanto tale strumento era stato integralmente recepito dalla Commissione Unesco. Tuttavia, essendo consultabile ormai da una decina di giorni, sul sito istituzionale dell’Unesco (http://whc.unesco.org), la relazione della Commissione riunita a Quebec City, i consiglieri scriventi apprendono che la realtà dei fatti è sostanzialmente diversa da quanto emerso dalle dichiarazioni ufficiali. Infatti, a parere della Commissione UNESCO, delle 9 raccomandazioni contenenti altrettante gravi criticità, già formulate al sito Eolie, nella decisione dello scorso anno (report n. 31COM7B.24), soltanto una ha trovato positivo accoglimento, quella inerente il blocco dell’attività estrattiva, per la quale l’Unesco ha mostrato grandissimo apprezzamento, senza alcun cenno sulle ricadute occupazionali e sociali del provvedimento. Ben lungi dall’essere risolti, invece, gli altri aspetti, per i quali la Commissione aveva già rilevato delle criticità nelle precedenti decisioni e nello specifico:
1)Non sono state previste scadenze per la rimozione delle scorte di materiale pomicifero. Inoltre un eventuale utilizzo della pomice per il ripascimento delle spiagge, dovrà essere soggetto a Valutazione d’impatto ambientale, perché potrebbe essere in contrasto con i valori dell’ambiente marino;
2)Il Piano di gestione presentato è principalmente descrittivo, contiene pochissime informazioni circa le strategie, gli interventi, le politiche specifiche atte a salvaguardare il sito e non risulta adeguato alla protezione dei valori naturali del sito;
3)È stato individuato un ente gestore, ma non sono chiari né i compiti, né le risorse economiche dello stesso;
4)La proposta di espansione del porto, eccessivamente larga, non è stata soggetta ad alcuna valutazione di impatto ambientale;
5)Non sono state previste proposte specifiche per il ripristino e la tutela della vegetazione;
6)La Riserva non è stata ancora formalmente adottata, inoltre non sono state fatte proposte di allargamento dei confini dell’area di riserva;
7)Il Parco Nazionale, istituito con la Finanziaria Nazionale del 2008, non include le aree marine, come raccomandato ed auspicato dalla Commissione.
Inoltre, nelle premesse della decisione, la Commissione Unesco definisce esplicitamente l’“ECCESSIVO SVILUPPO TURISTICO” (citazione testuale!!!!), come una delle tre principali minacce per lo stato di conservazione delle Eolie Patrimonio dell’Umanità. Su tali questioni, la Commissione sostiene che non sia stata data adeguata risposta, pertanto sono richiesti “interventi decisivi” entro il 1 Febbraio 2009 e la stesura di una “relazione dettagliata ed aggiornata” sulle problematiche principali non ancora risolte, da consegnarsi entro il termine perentorio del 1 Febbraio 2010, cosicché possa essere scrupolosamente esaminato lo stato di conservazione del sito, nella 34° sessione della Commissione nel 2010.
Un cenno a parte merita la vicenda del Piano di Gestione. Nel mese di Gennaio, il Consiglio Comunale, chiamato a deliberare su un Piano di Gestione redatto da un comitato scientifico regionale, senza alcuna concertazione con l’ente locale, né con la cittadinanza eoliana, aveva aspramente contestato, nel metodo e nel merito, lo strumento pianificatorio ed il gruppo scrivente aveva anche minacciato azioni legali volte alla tutela e difesa dell’onorabilità e dell’immagine della comunità eoliana, descritta con epiteti altamente diffamatori, gravemente lesivi e certamente inaccettabili. Tuttavia, nella versione revisionata del Piano di Gestione, approvata con atto deliberativo dalla Giunta Comunale e trasmessa ai Consiglieri Comunali alla fine del mese di Giugno, le affermazioni ingiuriose erano state rimosse e tutto il Piano aveva subito delle modifiche, in talune parti, anche sostanziali, rispetto alla bozza originaria. Leggendo altresì la nuova decisione della Commissione, si apprende che il giudizio è basato su una relazione fornita il 31 Gennaio 2008, quindi, si presume, ampiamente prima della revisione effettuata.Non essendo pertanto chiaro agli scriventi, quale sia lo strumento di pianificazione trasmesso ufficialmente dall’Assessorato Regionale ai BB.CC. alla Commissione Unesco
I SOTTOSCRITTI CONSIGLIERI COMUNALI Francesco MEGNA e Gesuele FONTI
C H I E D O N O
Al Sindaco di verificare se il Piano di Gestione trasmesso alla Commissione Unesco, e sulle quali si è basata la decisione e le valutazione contenute nell’ultimo report 32.COM/7B, sia la bozza rigettata dal Consiglio Comunale nel Gennaio 2008 o invece la versione revisionata approvata con Delibera di Giunta nel Giugno 2008; copia del Piano di Gestione del sito Unesco Isole Eolie (eventualmente anche su supporto informatico, per questioni di praticità) di cui è ufficialmente in possesso il World Heritage Centre; quali sono gli interventi programmati dall’Amministrazione Comunale sulla base del deliberato a seguito della riunione della 32° sessione della World Heritage Committee.
Francesco MEGNA Gesuele FONTI