Ognuno deve lasciarsi qualcosa dietro, quando muore
Ognuno deve lasciarsi qualcosa dietro quando muore,
diceva sempre mio nonno: un bimbo o un libro o un
quadro o una casa o un muro eretto con le proprie mani
o un paio di scarpe cucite da noi. O un giardiano piantato
col nostro sudore. Qualche cosa insomma che la nostra mano abbia toccato, in modo che la nostra anima abbia dove andare quando moriamo, e quando la gente guarderà l’albero o il fiore che abbiamo piantato noi saremo là. Non ha importanza quello che si fa, diceva mio nonno, purchè si cambi qualche cosa da ciò che era prima in qualcos’altro che porti poi la nostra impronta. La differenza tra l’uomo che si limita a tosare un prato e un vero giardiniere sta nel tocco, diceva. Quello che sega il fieno poteva anche non esserci stato, su quel prato: ma il vero
giardiniere vi resterà per tutta la vita.
(Brano tratto da “Fahrenheit 451”, romanzo di Ray Bradbury)
Seppure con la morte nel cuore da oggi si ricomincia e si ricomincia con un "Grazie" a tutti coloro che sono stati vicini alla nostra famiglia. Si ricomincia perche Mina avrebbe voluto così e si ricomincia dedicandogli il brano riportato sopra. Un qualcosa che io e Lei avevamo avuto modo di leggere insieme e che ci era subito piaciuto. Un brano che mai avrei pensato di usare per ricordarla ma che oggi non posso fare a meno di usare. "Ognuno deve lasciarsi qualcosa dietro, quando muore". E Mina un segno reale del suo passaggio lo ha lasciato non solo nel cuore dei suoi cari ma anche in quello di coloro che l'hanno conosciuta e apprezzata per le sue doti umane e professionali. Lo dimostrano i tanti segni di affetto e di cordoglio che alla nostra famiglia sono pervenuti in questi tristi giorni.
Si ricomincia con un affetto in meno sulla terra e con un "Angelo" in più in cielo. Un "Angelo" che mi ha lasciato una figlia che le somiglia in modo impressionante e un compito "pesante", ma da portare a termine: crescerla come Lei avrebbe voluto.... spero di riuscirci. Anche per questo si ricomincia