Due anni di incertezze senza una soluzione per i lavoratori ex Pumex che vivono il presente continuando a percepire l’indennità di mobilità senza sicurezze per il futuro. Le promesse della Politica ormai dimenticate, nessuno si preoccupato di mantenere gli impegni occupazionali assunti prima delle recenti campagne elettorali. Alla conferenza di servizi del luglio scorso che ipotizzava il passaggio dei lavoratori all’Assessorato regionali ai Beni Culturali non sono seguiti i fatti. “Come Sindacato – sottolineano il segretario generale della Cisl Tonino Genovese e il segretario provinciale della Filca Cisl Santino Barbera - abbiamo cercato in tutti i modi di attivare un percorso che poteva dare risposte sia occupazionali che ambientali per l’isola di Lipari. Abbiamo denunciato sempre e in tutti i modi che era improponibile chiudere una fabbrica attiva come quella dell’escavazione della pomice senza un serio e concordato programma che riguardasse la riqualificazione e la messa in sicurezza delle aree. Un processo, questo, che poteva dare risposte positive sia alla comunità eoliana che ai lavoratori. Invece, l’incapacità della politica che doveva programmare ha portato solo alla scelta della strada più breve, cioè quella della chiusura della fabbrica, lasciando i lavoratori al loro destino. Un destino – concludono Genovese e Barbera – che continua a rimanere in bilico e che non si preoccupa di mantenere promesse elargite a furor di popolo in campagna elettorale. Il presente, invece, è rappresentato dalla scadenza, ormai imminente, dell’indennità di mobilità per i lavoratori più giovani. E oggi, inoltre, ci troviamo la cava abbandonata, non messa in sicurezza proprio su una delle strade principali dell’isola di Lipari (con i relativi problemi ambientali!) e i lavoratori senza certezze occupazionali”.