“L’allarme sul dissesto dei conti pubblici della Regione siciliana colpisce anche i trecento lavoratori Esa ed i 465 stagionali della meccanizzazione”. A dichiararlo Giuseppe Messina, Responsabile regionale di Ugl Sicilia.
“Lo scontro sui numeri tra il Governo Renzi e l’esecutivo Crocetta – continua il sindacalista – in ordine al riconoscimento dello Stato alla Regione delle ritenute sui redditi delle persone fisiche che hanno residenza fiscale nel territorio siciliano per un importo stimato di circa 300 milioni di euro per l’anno 2015 penalizza i conti dell’Esa per un importo di circa 1,7 milioni di euro. Somma destinata al pagamento delle spettanze in favore degli stagionali della meccanizzazione”.
Per il Responsabile regionale di Ugl Sicilia: “A causa dell’attuale ammanco di circa un miliardo di euro nelle casse regionali – dovuto al mancato trasferimento da parte dello Stato di circa 673 milioni di euro dal Fondo sviluppo e coesione, 150 milioni della moratoria dei piani di ammortamento dei mutui contratti con la Cassa Depositi e Prestiti e 3oo milioni riguardanti le ritenute IRPEF, a rischiare sono i Comuni, i precari, i forestali le ex province e la stessa Esa il cui fabbisogno, oltre i 13,6 milioni di euro assegnati è di poco meno di 8 milioni. Risorse necessarie – prosegue – a sostenere gli stipendi per il personale per circa 4 milioni di euro e la quota pari a 3,4 milioni per garantire le stesse giornate lavorative del 2014 degli stagionali della meccanizzazione”.
“Siamo alle solite, il Governo regionale non riesce a rispettate gli impegni finanziari assunti – sostiene Messina, che aggiunge: “Il fabbisogno per il 2015 dell’Esa è di circa 22 milioni di euro ma ad oggi ‘sulla carta’ ha ricevuto uno stanziamento di 13,6 milioni di euro. È chiaro che servono più risorse che in questo momento l’esecutivo regionale non è in grado di garantire, essendo sotto scacco da Roma”.
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