Allarme e malcontento a Stromboli per l’autentica
invasione giornaliera di pendolari che sbarcano nell’isola dalle grandi
imbarcazioni provenienti dalla costa sicula e calabra.
Il contemporaneo arrivo
di diverse centinaia di turisti “mordi e fuggi” manda in tilt sia l’intera area
portuale che le piccole stradine che portano verso il cuore del paese.
Stradelle e area portuale dove, in presenza di questi flussi consistenti, diventa difficile il transito anche di una
sola persona. Sicuramente non il massimo
per un’isola dove si deve convivere con un potenziale rischio vulcanico e dove la
Protezione civile ha disposto tutta una serie di “protocolli” da attuare in
caso di emergenze, quali eruzione o tsunami, e dove vige un piano di protezione
civile che fa riferimento ad un numero di persone sicuramente ben al di sotto
di quelle sbarcate giornalmente da questi vaporetti. Discorso a parte per il quantitativo di
rifiuti abbandonati.
Eppure il malcontento degli strombolani (ma il problema
riguarda anche Panarea) è destinato a restare tale e ben poco, se non nulla,
possono fare nell’immediato le autorità sia civili che militari.
Sulla delicata
problematica abbiamo sentito il dottor Pino La Greca, presidente del Circolo
eoliano di Legambiente ed in passato assessore alla Protezione civile del
comune di Lipari. “Ogni isola – ha affermato- ha un proprio equilibrio e l'arrivo di
migliaia di visitatori ha impatti diversi. C’è senza dubbio anche un problema
di protezione ma la risposta alla problematica non è legata a questa. Infatti,
nel recente passato il sindaco pro-tempore, ha tentato di
"contingentare" l'arrivo dei visitatori a 500 al giorno, ma questa
strada non è più percorribile, in quanto l'ordinanza venne impugnata e non è
più riproponibile per effetto di alcune sentenze. L'unica soluzione
praticabile, soluzione che auspico da diversi anni ormai – continua La Greca- è
quella della istituzione dell'Area Marina Protetta. Soltanto l'autorità che
gestisce l'AMP può autorizzare l'ingresso nel mare delle Eolie di natanti
provenienti da altri circondari marittimi, consentendo il libero traffico
soltanto alle società residenti (lo stesso dicasi per i pescatori e i
diportisti residenti). Le Eolie sono Patrimonio dell'Umanità e tutti sono invitati
a visitarle ma senza dover provocare danni all'ambiente ed alle risorse delle
singole isole. Soltanto attraverso l'Ente gestore – conclude La Greca - sarà
possibile valutare, anno per anno, ed isola per isola, il carico antropico
sostenibile con l'arrivi di migliaia di visitatori giornalieri. In altre
parole, ciò che può andar bene per Lipari o per Vulcano non necessariamente va
bene per Panarea e Stromboli o Filicudi, Alicudi e Salina”.
Il dottore La Greca
ci ha anche anticipato che l'argomento sarà oggetto del tavolo di discussione
tra Legambiente Nazionale e la comunità eoliana in occasione della visita a
Lipari di Goletta Verde, il prossimo 19 luglio.
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