A lui, nonostante la giovane età, vanno ascritte e riconosciute diverse pubblicazioni scientifiche in campo pediatrico e un'esperienza pluriennale di docente associato presso l'Ateneo medico messinese. Una breve, ma efficace, incursione, quella animata dall'Antonuccio, nelle fibre più intrinseche e vive del PRIMO SOCCORSO (scolastico e non).
Un viaggio a tutto tondo tra incombenze etiche e adempimenti deontologici all'insegna di delicatissimi hot-point della professionalità pubblica: il corretto discernimento tra "pronto soccorso" e "primo soccorso"; una ricognizione generica, ma ben orientata, circa gli organi vitali più esposti a lesioni e incidenti, che - statistiche alla mano - assumono tragici epiloghi spesso per omissioni di soccorso o per la netta impreparazione dei presenti al fatto; un veloce abecedario intorno ai"facere" e non "facere" dei soccorritori occasionali; una lettura ragionata delle norme vigenti che disciplinano la sicurezza sanitaria, dal noto D.Lgs.626/94 - germe nativo della fomazione sul lavoro anche in materia di salute- all'articolo 593 del Codice penale, punto cruciale del principio di responsabilità "pro omnibus", di fronte a casi di infortunio/incidente.
Da buon militante nel campo della docenza, il dottor Antonuccio ha fornito validissimi spunti affinchè i suoi uditori (NOI!) capissero e memorizzassero un maggior numero di informazioni e regole il più velocemente possibile.
A tale scopo, le slide scorse e commentate nell'Aula Magna che ha ospitato gli incontri, oltre a essere corredate da immagini esplicative, hanno proposto a chiare lettere degli acronimi esaurienti sulle principali mission del soccorritore. Proprio per ragioni di rapidità di apprendimento e facilità di esposizione, infatti, tutti i principi del BLS (il Basic Life Support che le aziende pubbliche e/o private sono chiamate a conoscere e porre in essere ormai da oltre un 15ennio) si muovono su espressioni sincopate e scivolano lungo sigle di immediata fruizione.
Le prime tre lettere dell'alfabeto, per esempio, contengono gli step imprescindibili del Primo Soccorso: A di AIRWAYS (controllo del cavo orale)/ B come BREATHING (cioè accertamento della respirazione)/ C sta per CIRCULATION (riattivazione della circolazione interna del soggetto). Altro acronimo da fissare con accuratezza, su cui il nostro benemerito Tutor ha insistito più volte, è G.A.S., in cui si condensano le tre azioni (Guardare il movimento del torace- Ascoltare il respiro- Sentire il flusso d'aria sulla guancia) che rendono la manovra "breathing" completa e svolta correttamente.
Se, per un intervento tempestivo, urge una consapevolezza fulminea circa il da farsi, il metodo didattico che struttura tale prassi non può che essere sintetico, spicciolo, insomma ... tout-court, obbedendo così alla sua spendibilità su campo. In questo l'Antonuccio ha ottimizzato al meglio l'equazione TEMPO/PRODOTTO. Le osservazioni e i consigli del nostro Teacher, spesso stemperati con arguta ironia, avrebbero di certo tradito la natura pragmatica dell'intervento da lui proposto, fermandosi al mero nozionismo e alla scientificità formale degli argomenti presentati.
Pertanto, come il Maestro Ippocrate docet, l'arte non cammina...se non si fa esperienza della stessa! Ed ecco che alla fase informativa è seguita quella, ben più illuminante, di natura operativa. Muniti di un maneggevole manichino BLS, gentilmente ceduto per l'occasione dalla CRI locale, abbiamo prima osservato e poi messo in pratica le azioni-a-catena - come si suol dire in gergo - necessarie a riportare allo stato cosciente un eventuale malcapitato (o comunque a consegnarlo nelle condizioni vitali migliori al personale addetto sopraggiunto ad hoc sul posto).
Un plauso più che meritato al Dottor Antonuccio, pioniere di un lavoro che rifiuta le scomode palettature del mestiere per incontrare gli slanci morali - talvolta eroici- della missione. A lui dobbiamo la capacità, non comune, di rendere estremamente palpabili e alla portata pericoli che, lambendo le nostre paure nascoste, sfuggono alla sfera dell'agire. Egli ce li ha mostrati sotto una luce nuova, come fattori che possono annidarsi nei nostri spazi palesi....anche in quelli scolastici, rientrando appieno nello spettrometro dei doveri espletabili.
Una nota di eccellenza, in calce, al D.S. Renato Candia il quale, nonostante il PIANETA SCUOLA venga investito da flussi magnetici dai poli discordanti, continua ad orientare la bussola della formazione verso rotte concrete e scenari abitabili, invitandoci a concepire la BUONA SCUOLA come SPAZIO DI TUTTI E PER TUTTI! GIANLUCA VENEROSO
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