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mercoledì 16 dicembre 2015

Vicende processuali di Monsignor Miccichè. Le precisazioni dei legali sul "processo mediatico"

In riferimento alle notizie apprese dagli Organi di Stampa e inerenti le vicende processuali che coinvolgono Mons. Miccichè, si preme precisare quanto segue.
Constatiamo con amarezza che ancora una volta la stampa si è sostituita alla giustizia penale, tradendo la propria funzione: l’articolo dell’edizione di Palermo de “La Repubblica” ha attraversato viralmente il Paese rimbalzando tra i media, spacciando per verità assodate sia le ipotesi accusatorie della Procura della Repubblica di Trapani, che ad oggi non ha ancora depositato un avviso di conclusione delle indagini preliminari, sia le più sconcertanti fantasie.
In nessun caso il Vescovo Emerito di Trapani Mons. Miccichè ha richiesto l’intervento del Santo Padre per ottenere la cittadinanza o alcuna forma di asilo per sottrarsi alla giustizia italiana.
Al contrario, Sua Eccellenza, come ha già ampiamente dimostrato agli inquirenti, producendo documenti e testimonianze, quindi suggerendo temi di indagine e di approfondimento, è sempre stato pronto a confrontarsi sui fatti per l’accertamento della verità.
In tal senso, le strabilianti attribuzioni economiche, che lievitano da giornalista a giornalista, e il patrimonio immobiliare, che cresce di settimana in settimana, nonché le milionarie appropriazioni artistiche sono il frutto di un irresponsabile uso di intuizioni investigative, che presto o tardi saranno smentite. 
I processi debbono essere celebrati nelle aule di giustizia, dove difesa ed accusa, nel rispetto delle garanzie di legge, possono fornire ai giudici tutti gli elementi necessari per formare un sereno giudizio.
Sfortunatamente si assiste, ancora una volta, alla cosiddetta “spettacolarizzazione dei processi”, alla gogna mediatica fondata unicamente su inverosimili scoop giornalistici che tentano, invano, di sostituirsi agli Organi Giurisdizionali della Repubblica, tema per il quale, ultimamente, l’Unione delle Camere Penali ha indetto l’astensione dalle udienze per una settimana per sottolineare la scorrettezza e slealtà della stampa in materia di cronaca giudiziaria.
Avvocato Francesco Troia

Avvocato Mario Bernardo

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