L’Ars torna a riunirsi oggi a mezzogiorno per incardinare il dibattito sul documento di programmazione economica e finanziaria. La Conferenza dei capigruppo ha stabilito che aula e commissioni continueranno a lavorare anche durante il periodo delle vacanze natalizie per esaminare i documenti finanziari che il governo dovrebbe depositare in giornata.
La giunta di governo, infatti, ha esaminato ed approvato il testo della Finanziaria elaborato dall’assessore all’Economia Alessandro Baccei e il bilancio preventivo della Regione per il 2016, in cui, oltre a tener conto dei 900 milioni che dovrebbero giungere da Roma una volta approvata la legge di Stabilità dello Stato, sono inseriti anche i 500 milioni che dovrebbe mettere a disposizione Palazzo Chigi, ma sono anche previsti ulteriori tagli per oltre 400 milioni di euro. In particolare, saranno ridotte, a partire dal momento dell’entrata in vigore della nuova normativa, le indennità di sindaci e consiglieri comunali. Inoltre, ai circa 1700 dirigenti regionali a capo di uffici con meno di 16 unità operative sarà tolta l’indennità di posizione. Sarà ridotto anche il salario accessorio dei sindacalisti in aspettativa. Blocco del turn over per i forestali, per cui chi andrà in pensione non sarà sostituito. Il Consorzio autostrade siciliane sarà privatizzato.
Fra le proposte, che dovranno essere esaminate ed approvate dall’Ars, vi è anche una imposta regionale di emissioni sonore degli aeroporti civili e un Piano per la povertà, con cui si prevedono aiuti triennali sotto forma di assegni e voucher per le famiglie in condizione di povertà assoluta. Inoltre, nel nuovo testo, non si parla più di Tabella H, ma vengono stanziati, complessivamente, 25 milioni di euro da dividere in quattro aree di intervento e assegnare attraverso bandi. Per il capogruppo di Forza Italia Marco Falcone, «la tassa sugli aerei paventata dalla finanziaria regionale è quanto di più dannoso l'amministrazione Crocetta potesse ordire. L'aumento della tassazione per i vettori aerei si ripercuoterebbe infatti, inevitabilmente, sul prezzo dei biglietti, che aumenterebbe a danno dei viaggiatori, e nel caso in cui le compagnie dovessero considerare le rotte antieconomiche, anche sull'effettuazione delle rotte stesse, che potrebbero pertanto essere cancellate. La nuova tassa renderebbe anche meno appetibile la Sicilia come meta turistica, dall'Italia e dall'estero. Ancora una volta la soluzione ipotizzata è peggiore del male».
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