Al Direttore Generale dell'Asp ME 5
Dott. Gaetano Sirna
OGGETTO: Trasferimento in elicottero e relativi disagi psicofisici delle gestanti.
Nella nottata di ieri una gestante è stata trasferita d'urgenza nell'ospedale di Milazzo dopo essersi recata nel presidio ospedaliero di Lipari e dopo che i sanitari hanno escluso qualsiasi intervento in loco vista la chiusura momentanea del punto nascita.
Nulla di strano se non per il fatto che alla paziente è stato imposto il trasferimento nell'ospedale di Milazzo invece che in quello di Patti, così come la stessa aveva richiesto, in quanto presidio più vicino.
La gestante, infatti, era stata seguita e monitorata per tutto il periodo della gravidanza nel reparto di ostetricia e ginecologia di Patti, dove tra l'altro aveva già effettuato alcuni esami pre parto. Un luogo per Lei rassicurante e di estrema fiducia.
La stessa, giunta a Milazzo, ha poi deciso volontariamente di dimettersi e con propri mezzi si è recata presso l'ospedale Barone Romeo di Patti dove fortunatamente ha partorito senza problemi.
A parte i forti dubbi sulla maggiore vicinanza in linea d'aria tra i due ospedali, Patti e Milazzo, e a parte la paura e la condizione psicofisica di un trasferimento in pieno travaglio, legata e in pochi metri quadri, trovo vergognoso che oltre a non poter partorire in loco neanche nei casi di estrema emergenza, a causa della totale mancanza di sicurezza e del progressivo smantellamento del servizio di ostetricia e ginecologia di Lipari, non si riesca almeno a far scegliere il punto nascita più vicino alle gestanti e/o agli stessi familiari, nonostante la disponibilità di posti letto e la distanza minima tra le varie strutture della fascia tirrenica.
E' giusto o no che una donna massacrata fisicamente e psicologicamente durante la gravidanza per i continui trasferimenti nella terraferma abbia almeno il diritto di poter scegliere il luogo per lei migliore dove affrontare il proprio parto?
D'altronde il punto nascita di Patti è di gran lunga superiore a quello di Milazzo in quanto vi è anche la presenza dell'UTIN.
Qualcuno potrebbe addirittura pensare che volutamente si cerca di incrementare il numero di parti nella struttura ospedaliera di Milazzo per decisioni e voleri superiori a discapito della volontà delle stesse gestanti. Quasi a cercare di potenziare una determinata struttura in vista di leggi maggiormente restrittive sul numero minimo di parti da effettuare per la sopravvivenza dello stesso punto nascita.
Io non penso che sia questo il motivo e pertanto La invito a voler modificare eventuali protocolli o disciplinari particolarmente mortificanti per tutti gli eoliani e privi di ogni senso logico.
Il Consigliere Comunale
Dott. Giacomo Biviano
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