COMUNICATO
Una bella giornata per la marineria italiana che con il varo del Gianni M. dell’Ustica Lines diventa punto di riferimento per i mezzi veloci. Uno straordinario evento per la Sicilia che ha il primato della intera progettazione e realizzazione dell’aliscafo più grande del Mondo. Basterebbe questo a dirsi orgogliosi di quanto avvenuto questa mattina a Trapani, all’interno dei cantieri HSC-Shipyard alla presenza del Sottosegretario di Stato alle infrastrutture e trasporti, Senatrice Simona Vicari, madrina del varo, del Presidente della Regione Crocetta, dell’assessore regionale alle infrastrutture Pistorio ed alla presenza delle massime autorità civili, militari e religiose provenienti da tutta la Sicilia.Ma il Gianni M. non è solo il più grande. Grazie alla sinergia con l’Università di Palermo e con i più importanti istituti di ricerca idrodinamici, è anche più silenzioso, più leggero, più veloce, più sicuro ed affidabile, con minori consumi e offrirà ai passeggeri maggiore confort rispetto ai tradizionali mezzi veloci.
Un concept moderno, realizzato grazie all’opera di 100 maestranze dei cantieri HSC, di proprietà Ustica lines. L’amministratore delegato della Ustica lines, Comandante Ettore Morace, ha chiaramente espresso, come questo momento rappresenta per l’azienda un punto di partenza, che segue venti anni di impegno assoluto nel raggiungere obiettivi importanti, rappresentati oggi dalla più grande flotta di mezzi veloci d’Europa e dagli oltre due milioni di passeggeri ospitati ogni anno. Il Gianni M., che verrà utilizzato sulle rotte siciliane servite dall’Azienda di navigazione, ha una capacità di 350 posti a sedere suddivisi in quattro saloni dislocati su due piani e raggiungerà una velocità di 35 nodi.
Il Presidente della Regione Rosario Crocetta complimentandosi con la Ustica Lines per il grande lavoro svolto ha voluto sottolineare come ci sia bisogno di questa Sicilia per rilanciare la Regione. Maggiore competitività e maggiore occupazione. Due aspetti fondamentali per uscire dalla crisi e far ripartire il motore dell’economia.
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