Il gup di Trapani ha rinviato a giudizio il patron dell'Ustica Lines, Vittorio Morace,derubricando l'accusa contestata dalla Procura di interruzione di pubblico servizio, da aggravata a semplice. L'ipotesi di reato è in relazione alla sospensione dei collegamenti con le isole minori attuata nell'aprile dello scorso anno (dal 7 al pomeriggio del 9) dalla Compagnia di navigazione, per protestare nei confronti della Regione per le inadempienze di questa
IL COMUNICATO DI USTICA LINES
Con assoluto rispetto per la decisione del giudice, accogliamo, intanto, con favore la riqualificazione del reato ipotizzato a carico del comandante Vittorio Morace, perchè affronteremo un processo con un’accusa meno grave di quella inizialmente formulata”.
Così, attraverso le parole dell’avvocato Franco Campo, legale della società, l’Ustica Lines ha commentato la notizia del rinvio a giudizio di Vittorio Morace nei cui confronti la Procura della Repubblica di Trapani ha ipotizzato il reato di interruzione di pubblico servizio.
“Potremo dimostrare in giudizio – prosegue il legale – che il comandante Morace non ha commesso alcun reato poiché un imprenditore al quale l’amministrazione regionale ha, prima, negato il pagamento dei servizi già svolti per un intero anno e, poi, rifiutato la stipulazione dei contratti di appalto non si può considerare, comunque, obbligato a continuare a svolgere i servizi che gli erano stati affidati in via provvisoria”.
La vicenda si riferisce alla sospensione, dal 7 al 9 maggio 2015, dei collegamenti con le Egadi e le Eolie attuata dalla compagnia di navigazione in segno di protesta per le inadempienze del governo regionale sul pagamento delle spettanze dovute. Cifre il cui mancato introito, come spiegò Vittorio Morace in una conferenza stampa, rischiavano di portare al fallimento la società a causa delle ingenti scoperture bancarie contratte per pagare fornitori e dipendenti per l’espletamento del servizio.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.