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sabato 22 aprile 2017

” I percorsi del confino”. Presentato il progetto di valorizzazione dei luoghi del confino coatto



La garitta della milizia in località Ponte
Presentato oggi a Lipari il progetto di valorizzazione turistico-culturale “I percorsi del confino”.
Era presenti, tra gli altri, il signor Luciano Tuis (nella foto con il maglione rosso)  figlio di Giovanni, uno dei confinati nelle Eolie, ed il senatore Raffaele Ranucci.
Ha relazionato lo storico Pino La Greca
Lipari fu sede, sotto la dittatura fascista, di confino coatto per gli oppositori politici. Il confino nelle isole interessò principalmente gli oppositori del regime ritenuti più pericolosi. Fra tutte le isole di confino, Lipari fu certamente quella più vivibile, sia perché le sue notevoli dimensioni favorivano i rapporti dei confinati con gli abitanti, sia perché, in misura maggiore che altrove, a Lipari veniva consentito ai confinati di abitare in residenze private, insieme ai propri familiari o ad altri compagni.
Attraverso la predisposizione del percorso il Centro Studi e l’Amministrazione vogliono ricostruire e ricordare, a quasi un secolo dagli eventi, una delle pagine fondamentali della storia italiana. Un percorso d’esperienza umana, dal forte impatto emotivo, spazio mentale prima che fisico; il percorso faciliterà la conoscenza dei luoghi dell’esilio in grado di far rivivere le case, le strade, i luoghi che hanno visto la presenza di centinaia di antifascisti. Il principale risultato che si attende da questo progetto è porre le premesse per la costituzione di una vera e propria rete di tracciati, fruibili dal viaggiatore/turista come percorsi turistici strutturati che, attraverso la partecipazione dei cittadini e degli operatori del territorio, siano in continua evoluzione e si migliorino con ricerche, attività di promozione e interventi di tutela. Il progetto si articola in tre fasi di attività distinte, intercalate da momenti di confronto con i soggetti istituzionali coinvolti, così da verificare il lavoro svolto rispetto a quanto programmato.
La prima fase prevede: L’individuazione dei luoghi e degli elementi che costituiscono l’itinerario e la collocazione di targhe illustrative e didascalizzate nei luoghi dei confinati. La seconda fase prevede: L’acquisizione e la ristrutturazione delle garitte collocate nell’area dell’ospedale civile e nella zona di Ponte e loro attivo coinvolgimento nel percorso con pannelli didascalizzati e/o altre soluzioni multimediali. La terza fase, prevede: La collocazione a Marina Corta e Sottomonastero di due tavole riepilogative e di orientamento del percorso, per consentire ed avere una panoramica complessiva dei siti da visitare e la Realizzazione del Centro di Documentazione.

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