La garitta della milizia in località Ponte |
Presentato oggi a Lipari il progetto di
valorizzazione turistico-culturale “I percorsi del confino”.
Era presenti, tra gli altri, il signor Luciano Tuis (nella foto con il maglione rosso) figlio di Giovanni, uno dei confinati nelle Eolie, ed il senatore Raffaele Ranucci.
Ha relazionato lo storico Pino La Greca
Era presenti, tra gli altri, il signor Luciano Tuis (nella foto con il maglione rosso) figlio di Giovanni, uno dei confinati nelle Eolie, ed il senatore Raffaele Ranucci.
Ha relazionato lo storico Pino La Greca
Lipari fu sede, sotto la dittatura fascista, di confino coatto per gli
oppositori politici. Il confino nelle isole interessò principalmente gli
oppositori del regime ritenuti più pericolosi. Fra tutte le isole di confino,
Lipari fu certamente quella più vivibile, sia perché le sue notevoli dimensioni
favorivano i rapporti dei confinati con gli abitanti, sia perché, in misura
maggiore che altrove, a Lipari veniva consentito ai confinati di abitare in
residenze private, insieme ai propri familiari o ad altri compagni.
Attraverso la predisposizione del percorso il Centro Studi e
l’Amministrazione vogliono ricostruire e ricordare, a quasi un secolo dagli
eventi, una delle pagine fondamentali della storia italiana. Un percorso
d’esperienza umana, dal forte impatto emotivo, spazio mentale prima che fisico;
il percorso faciliterà la conoscenza dei luoghi dell’esilio in grado di far
rivivere le case, le strade, i luoghi che hanno visto la presenza di centinaia
di antifascisti. Il principale risultato che si attende da questo progetto è
porre le premesse per la costituzione di una vera e propria rete di tracciati,
fruibili dal viaggiatore/turista come percorsi turistici strutturati che,
attraverso la partecipazione dei cittadini e degli operatori del territorio,
siano in continua evoluzione e si migliorino con ricerche, attività di
promozione e interventi di tutela. Il progetto si articola in tre fasi di
attività distinte, intercalate da momenti di confronto con i soggetti
istituzionali coinvolti, così da verificare il lavoro svolto rispetto a quanto
programmato.
La prima fase prevede: L’individuazione dei luoghi e degli
elementi che costituiscono l’itinerario e la collocazione di targhe
illustrative e didascalizzate nei luoghi dei confinati. La seconda fase
prevede: L’acquisizione e la ristrutturazione delle garitte collocate nell’area
dell’ospedale civile e nella zona di Ponte e loro attivo coinvolgimento nel
percorso con pannelli didascalizzati e/o altre soluzioni multimediali. La terza
fase, prevede: La collocazione a Marina Corta e Sottomonastero di due
tavole riepilogative e di orientamento del percorso, per consentire ed avere
una panoramica complessiva dei siti da visitare e la Realizzazione del Centro
di Documentazione.
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