Abbandonando quella che, a una prima lettura, potrebbe apparire solo polemica gratuita, vado velocemente ai fatti.
Stamane, da abitante del luogo, sono salito al Castello, vivacizzato da una folta schiera di turisti e alcuni di questi, non sapendo che gli unici servizi pubblici si trovano all’interno dei padiglioni del Museo, accessibili dietro pagamento di un biglietto di entrata, cercavano – disperatamente- ove espletare i propri bisogni fisiologici. Grande l’imbarazzo dei custodi e degli operatori turisti nell’informare i malcapitati “visitatori” che i W.C. fuori dall’area museale erano chiusi da tempo per problemi tecnici (mancanza d’acqua) e problemi economici ( remunerazione personale addetto alle pulizie).
Poi, provo a pensare a quanto merito abbia tratto quest’ amministrazione nell’aver chiesto ed ottenuto un aumento del ticket d’ingresso alle isole, il cui introito, secondo logica dovrebbe essere usato per offrire un miglior servizio al turismo. Quale migliore occasione per attivare subito i servizi pubblici:
- del Castello (convenzione con la regione);
- di Marina Corta ( convenzione con la Società Condotte d’Acqua);
- di Piazza Mazzini (da anni in disuso)
Ed installare dei W.C. autopulenti ( a gettone) sui percorsi trekking (evitando la eccessiva concimazione della macchia mediterranea da parte dei visitatori).
Questo un primo – ma significativo- passo su ciò che chiamo “assistenza all’utenza” che per noi isolani sono i “visitatori- turisti”, mostrando loro che siamo una comunità civile, malgrado il progressivo imbarbarimento dovuto all’isolamento a cui lo Stato lentamente ci sta condannando - togliendoci i pochi privilegi acquisiti nel tempo… (compreso l’Ospedale).
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