Come tantissimi miei colleghi ho viaggiato mezza vita seduto sui sedili di un aereo per recarmi a lavoro, la sete di conoscenza mi ha portato a studiare le regole e leggi per calcolare la portanza, oppure come funziona fisicamente e meccanicamente un motore a reazione. Eppure tutta questa conoscenza non mi ha reso un pilota di aeromobile, sono solo un passeggero più colto.
Dovrebbe essere così per tutti i tipi di navigazione, le isole Eolie hanno dei capitani eccezionali, conosco più della metà di loro(questo mi ricorda che mi sto facendo vecchio).
Chi non parte viene condannato, chi parte è un eroe. Chi parte però rischia il lavoro, l'arresto e tante altre cose ( nonostante non sia obbligato e non prenda gratific ae premi di nessun tipo). Io non vado ad indagare se il ragioniere ha un disavanzo di un euro e cinquanta oppure se il geometra sta facendo tutto in regola.
Eppur, tutti si sentono in diritto di giudicare, gente che il mare lo ha visto solo nella cartolina oppure chi ha viaggiato 30 anni seduto nel sedile e adesso si sente pilota.
Grazie al cielo, è andato tutto bene, mi rattrista pensare che chi ci loda perché riusciamo a fare queste imprese e pronta a inchiodarci nella croce se qualcosa va storto.
Invito tutti ad andare a casa di chi parte in condizioni proibitive a stringergli la mano e guardarlo negli occhi perché ha fatto più del suo dovere.
Penso che prima di giudicare bisogna conoscere, invece chi affronta il mare tante volte è soggetto ai commenti di tutti.
Forse meritiamo più rispetto e considerazione!!!
Simone Patti
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