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lunedì 9 aprile 2018

Lipari, è accaduto di nuovo. Causa forte vento l'elicottero non arriva. Donna intubata resta dodici ore in standby in ospedale


Ancora una volta a causa del forte vento un elicottero del 118, nella notte tra domenica e lunedì, non è riuscito a raggiungere Lipari lasciando “appesa” la vita di una anziana donna al volere del buon Dio e all’encomiabile assistenza fornita( in assenza di rianimazione) dal personale del pronto soccorso dell’ospedale di Lipari. 
L’ultima volta era accaduto tra il sette e l’otto marzo, quando perse la vita il 60enne Rodolfo Taranto che, colpito da malessere, rimase  intubato tutta la notte  in attesa dell’elicottero che, per via del forte vento, riuscì a giungere a Lipari solo all’alba, quando la situazione era precipitata, al punto che i familiari decisero di non trasferirlo. Si spense, infatti, subito dopo.
Questa volta, per fortuna, è andata decisamente meglio in quanto L.M., 88 anni, in codice rosso, dopo essere rimasta intubata per oltre dodici ore, è stata trasferita stamattina, intorno alle sette, non appena il vento ha consentito l’arrivo dell’elicottero, a Palermo. Il trasferimento nel capoluogo regionale si è reso necessario poichè non è stato possibile reperire alcun posto negli ospedali di Messina. 
Il problema, comunque, resta e non è di poco conto. Non si può continuare a legare la vita di una persona alle bizze del tempo e alla possibilità, o meno, che un elicottero possa alzarsi in volo. 
Le Eolie, forse qualcuno lo ha dimenticato, sono le isole di Eolo, quindi del vento, e per questo soggette ad esso. 
La politica, quella locale e regionale, hanno l’obbligo di sedersi attorno ad un tavolo per affrontare questa situazione, onde garantire l’assistenza sanitaria, così come avviene nel resto del territorio. Un reparto di rianimazione, presso l’ospedale, unico per tutto l’arcipelago, è quanto mai necessario (consentirebbe tra l’altro di superare l’ostacolo alla riapertura del Punto nascita). 
L’alternativa potrebbe essere la permanenza di un elicottero in pianta stabile presso l’elipista d’emergenza del nosocomio eoliano. 
L’unica “via” da non percorrere quella attuale, con la vita di un essere umano legata all’impetuosità o meno del vento e alla possibilità o meno di un elicottero di alzarsi in volo.

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