Da lì si è appurato che tra i dipendenti indagati, c'era anche una coppia di coniugi organizzata in modo tale che quando il marito andava ad accompagnare, e poi a riprendere, la figlia a scuola, lei timbrava il cartellino anche al posto del marito. Le telecamere piazzate dai finanzieri hanno poi immortalato la convivente di un impiegato che si intrufolava in assessorato per timbrare la fine del turno di lavoro, mentre il suo compagno si trovava altrove.
Grazie a tre computer, alcuni impiegati dell'assessorato di piazza Ottavio Ziino, a Palermo,riuscivano a segnare le presenze anche senza badge. Una opportunità utilizzata dai lavoratori infedeli per lasciare il luogo di lavoro senza perdere un euro di stipendio. Molti dipendenti mentre risultavano in servizio erano invece soliti recarsi a lavoro con circa 3 ore di ritardo, occuparsi di faccende private, come per esempio la spesa o il parrucchiere e in taluni casi andare anche fuori Palermo. Gli accertamenti svolti dalle fiamme gialle, attraverso pedinamenti, riscontri sul territorio e tramite l’utilizzo di microspie, hanno consentito di fare luce sul fenomeno dei cosiddetti dipendenti "fantasma" e. I reati contestati loro, a vario titolo, sono truffa aggravata, accesso abusivo al sistema informatico e false attestazioni e certificazioni.
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