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venerdì 15 marzo 2019

Lettere al direttore. Branco di randagi senza paura a Pirrera. Uccidono gatta e ringhiano ai proprietari. Ci scrive Giusy Cullotta

Riceviamo e pubblichiamo: 
Buongiorno direttore,
vorrei raccontare il bruttissimo fatto capitatomi alcuni giorni fa a Pirrera. Verso le 6:00 del mattino all'improvviso io e la mia famiglia abbiamo sentito un furioso abbaiare, ci siamo precipitati fuori e la scena che ci siamo trovati davanti difficilmente riusciremo a dimenticarla: la nostra gatta, che da poco era uscita davanti al portone, è stata assalita da un branco di almeno dieci cani. Al nostro tentativo di cacciarli, alcuni di loro si sono rivoltati contro di noi ringhiando e mio marito ha seriamente rischiato di essere azzannato. Quando siamo riusciti a metterli in fuga, abbiamo purtroppo solo potuto constatare la morte della nostra gatta, dilaniata dalla ferocia dell'aggressione.
Chi ha un animale può capire cosa si possa provare a vedergli fare una morte del genere, davanti ai propri occhi, in pochi attimi, senza poterlo difendere.
Siamo rimasti sconvolti e pieni di rabbia per un evento che non si sarebbe dovuto verificare in un paese civile, dove non dovrebbero esserci cani randagi (e non) che vagano liberamente, facendo strage di animali e minacciando l'incolumità delle persone, come d'altronde è già accaduto altre volte in varie parti dell'isola.
Questo branco ha dimostrato di non avere paura dell'uomo, cosa che, insieme all'essere affamato, credo lo renda particolarmente pericoloso.
Si aspetta forse che ci sia qualche vittima umana, per prendere seriamente in considerazione il problema del randagismo che si protrae ormai da troppi anni? Continuando così la situazione non può far altro che peggiorare, con l'arrivo di nuove cucciolate.
Penso che a Lipari sulla situazione del randagismo si stia toccando il fondo.
Chiedo scusa se mi sono dilungata, le sarei grata se volesse pubblicare questo mio sfogo.
La ringrazio e le porgo cordiali saluti.
Giusy Cullotta
Foto d'archivio

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