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domenica 22 settembre 2019

Lipari, senza una libreria sarebbe un deserto (di Gianni Iacolino).

Se ci sono aziende, attività commerciali, istituzioni che onorano la nostra comunità, nei primi posti metterei il Museo Archeologico Bernabò Brea, la SEL , il ristorante Filippino, l'edicoa-libreria Belletti. Se dovessi seguire , nell'elencare, un ordine cronologico , l'edicola di Belletti, così la intendiamo, starebbe forse al primo posto.
Dico questo per sottolineare che la famiglia Belletti ha garantito e promosso l'informazione e la cultura per quasi un secolo ,offrendo anche professionalità e garbo in un locale ampio ,accogliente ed intimo allo stesso tempo, un angolo di quiete e riflessione in un contesto, a Lipari, dove sembra ormai spadroneggiare ansia, irritabilità , edonismo cafone e fine a se stesso. Mimmo Belletti ha saputo mantenere, fra mille sacrifici e tanta abnegazione, una dirittura professionale improntata ad etica di altri tempi e spiccata professionalità.
Questa mia nota nasce non per tessere lodi mercenarie e non richieste, ma per sottolineare un aspetto che va attenzionato in un periodo di crisi delle edicole e delle librerie.
É possibile che né l'amministrazione , né il consiglio comunale si rendano conto che , nell'indifferenza, si rischia di perdere un bene insostituibile ? É dovere di un'amministrazione sensibile fare di tutto per evitare un simile rischio, mettendo in moto iniziative atte a sostenere il difficile compito di portare avanti un compito così oneroso come un'edicola-libreria in tempo di crisi.
Lipari ,senza una libreria, sarebbe il deserto.

Gianni Iacolino

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