(Comunicato) Come
ogni anno nel Comune di Lipari sono ricominciati i tagli indiscriminati agli
alberi che arredano le nostre strade, nonostante da tempo molti cittadini
segnalino la scorrettezza del metodo di potatura utilizzato.
La pratica messa in atto viene detta “capitozzatura”: essa consiste nel taglio consistente e generalizzato del fusto, delle branche primarie o di grossi rami, fino a privare l’albero di tutta o gran parte della della propria chioma.
Tale pratica, purtroppo molto diffusa (non solo a Lipari), è ritenuta da tutti gli esperti scorretta, inutile e dannosa.
Secondo la Società Italiana di Arboricoltura (SIA) infatti “la capitozzatura è la più dannosa tecnica di potatura degli alberi”.
Ma perché la capitozzatura è una pratica scorretta?
Ce lo spiega sempre la SIA in un opuscolo presente sul proprio sito*, che qui di seguito sintetizziamo.
La capitozzatura è pericolosa.
Il motivo più comune per cui si pratica la capitozzatura è la riduzione delle dimensioni di un albero, nel timore che alberi troppo alti possano costituire un pericolo. In realtà è proprio la capitozzatura a rendere l’albero più pericoloso nel lungo termine: i tagli consentono un facile accesso ai funghi e malattie, provocando cavità e rendendo meno robusta la struttura. L’asportazione di così tante foglie produce una grande quantità di radici morenti che minano l’ancoraggio dell’albero. I rami generati a seguito di un taglio, inoltre, hanno un’inserzione debole e possono facilmente spezzarsi.
La capitozzatura è dannosa per l’albero.
Tagli così radicali attivano un meccanismo di sopravvivenza che consiste nella produzione di rami di lunghezza maggiore ma più esili. Questa reazione di emergenza – che a prima vista potrebbe apparire come un segno di salute - richiede un grande impiego di energia che l’albero preleva dalle sue riserve. Se l’albero non possiede una riserva di energia sufficiente, il rischio che muoia è molto alto. Un albero capitozzato è più vulnerabile agli insetti e alle malattie ed ha un’aspettativa di vita molto inferiore rispetto ad un albero potato correttamente.
La capitozzatura attira insetti fastidiosi.
Alcune persone, per giustificare tale pratica scorretta, lamentano la presenza di insetti fastidiosi sugli alberi. Eppure la causa di ciò può essere proprio la capitozzatura: alcuni insetti, infatti, sono attratti proprio dalle sostanze chimiche rilasciate dalle “ferite” della pianta.
La capitozzatura rende gli alberi brutti.
L’effetto più evidente è banale della capitozzatura è quello di rendere gli alberi brutti, il che è paradossale per delle piante ornamentali. Senza foglie anche per 6 mesi l’anno, un albero capitozzato appare sfigurato e mutilato, mentre nel periodo vegetativo è una palla di fogliame, densa e senza grazia.
La capitozzatura è costosa.
Una pratica inutile e dannosa quindi. Ma anche costosa.
Se l’albero sopravvive, richiederà entro pochissimi anni di essere nuovamente potato. Se l’albero muore – e ciò avverrà comunque prima di un albero correttamente potato - dovrà essere rimosso ed eventualmente sostituito. Un albero sano e ben tenuto può incrementare fino al 20 per cento il valore della proprietà. Sfigurato e mutilato l’albero è considerato solo come una spesa.
Da tutte queste considerazioni, basate su almeno 30 anni di letteratura sul tema, appare evidente che la capitozzatura sia una pratica da rifiutare e abbandonare.
Possiamo anche ammettere che queste informazioni non fossero ancora note, e che per banale abitudine si sia continuato per anni ad attuare questa assurda pratica di potatura.
Ma, adesso che tutti sappiamo, è ora di dire basta.
Ai nostri amministratori e rappresentati locali pertanto chiediamo:
- L’introduzione del divieto di capitozzatura nel territorio comunale e di sanzioni per i trasgressori.
- L’assunzione di maestranze qualificate nel campo della potatura e della gestione del verde e la formazione di quelle esistenti.
La pratica messa in atto viene detta “capitozzatura”: essa consiste nel taglio consistente e generalizzato del fusto, delle branche primarie o di grossi rami, fino a privare l’albero di tutta o gran parte della della propria chioma.
Tale pratica, purtroppo molto diffusa (non solo a Lipari), è ritenuta da tutti gli esperti scorretta, inutile e dannosa.
Secondo la Società Italiana di Arboricoltura (SIA) infatti “la capitozzatura è la più dannosa tecnica di potatura degli alberi”.
Ma perché la capitozzatura è una pratica scorretta?
Ce lo spiega sempre la SIA in un opuscolo presente sul proprio sito*, che qui di seguito sintetizziamo.
La capitozzatura è pericolosa.
Il motivo più comune per cui si pratica la capitozzatura è la riduzione delle dimensioni di un albero, nel timore che alberi troppo alti possano costituire un pericolo. In realtà è proprio la capitozzatura a rendere l’albero più pericoloso nel lungo termine: i tagli consentono un facile accesso ai funghi e malattie, provocando cavità e rendendo meno robusta la struttura. L’asportazione di così tante foglie produce una grande quantità di radici morenti che minano l’ancoraggio dell’albero. I rami generati a seguito di un taglio, inoltre, hanno un’inserzione debole e possono facilmente spezzarsi.
La capitozzatura è dannosa per l’albero.
Tagli così radicali attivano un meccanismo di sopravvivenza che consiste nella produzione di rami di lunghezza maggiore ma più esili. Questa reazione di emergenza – che a prima vista potrebbe apparire come un segno di salute - richiede un grande impiego di energia che l’albero preleva dalle sue riserve. Se l’albero non possiede una riserva di energia sufficiente, il rischio che muoia è molto alto. Un albero capitozzato è più vulnerabile agli insetti e alle malattie ed ha un’aspettativa di vita molto inferiore rispetto ad un albero potato correttamente.
La capitozzatura attira insetti fastidiosi.
Alcune persone, per giustificare tale pratica scorretta, lamentano la presenza di insetti fastidiosi sugli alberi. Eppure la causa di ciò può essere proprio la capitozzatura: alcuni insetti, infatti, sono attratti proprio dalle sostanze chimiche rilasciate dalle “ferite” della pianta.
La capitozzatura rende gli alberi brutti.
L’effetto più evidente è banale della capitozzatura è quello di rendere gli alberi brutti, il che è paradossale per delle piante ornamentali. Senza foglie anche per 6 mesi l’anno, un albero capitozzato appare sfigurato e mutilato, mentre nel periodo vegetativo è una palla di fogliame, densa e senza grazia.
La capitozzatura è costosa.
Una pratica inutile e dannosa quindi. Ma anche costosa.
Se l’albero sopravvive, richiederà entro pochissimi anni di essere nuovamente potato. Se l’albero muore – e ciò avverrà comunque prima di un albero correttamente potato - dovrà essere rimosso ed eventualmente sostituito. Un albero sano e ben tenuto può incrementare fino al 20 per cento il valore della proprietà. Sfigurato e mutilato l’albero è considerato solo come una spesa.
Da tutte queste considerazioni, basate su almeno 30 anni di letteratura sul tema, appare evidente che la capitozzatura sia una pratica da rifiutare e abbandonare.
Possiamo anche ammettere che queste informazioni non fossero ancora note, e che per banale abitudine si sia continuato per anni ad attuare questa assurda pratica di potatura.
Ma, adesso che tutti sappiamo, è ora di dire basta.
Ai nostri amministratori e rappresentati locali pertanto chiediamo:
- L’introduzione del divieto di capitozzatura nel territorio comunale e di sanzioni per i trasgressori.
- L’assunzione di maestranze qualificate nel campo della potatura e della gestione del verde e la formazione di quelle esistenti.
-
La stesura di un Regolamento per il
Verde pubblico e privato che
dia delle linee guida per una gestione armoniosa e lungimirante del patrimonio
verde comunale, contribuendo al miglioramento del decoro del nostro territorio.
Confidando nel buon senso delle nostre richieste e in attesa di una discussione nelle sedi opportune, ci auguriamo che vengano già da ora fermati gli interventi di capitozzautra che non siano giustificati da straordinarie ragioni di sicurezza e pubblica incolumità.
Sottoscrivono** le associazioni (in ordine alfabetico):
Associazione Nazionale Scuole Italiane – Lipari
Biodistretto Eolie
Centro Educazione Ambientale Eolie
Centro Studi e Ricerche di Storia e Problemi Eoliani
Confesercenti (MESSINA)
DottEolie
ENPA - sezione isole Eolie
Federalberghi isole Eolie
Idee
Legambiente Lipari
Magazzino di Mutuo Soccorso – Eolie
Marevivo
Nesos – trekking e natura
Scuola in Mezzo al Mare,
Slow Food – condotta isole slow siciliane
Unieolie Lipari
Valentino Uno di NoiConfidando nel buon senso delle nostre richieste e in attesa di una discussione nelle sedi opportune, ci auguriamo che vengano già da ora fermati gli interventi di capitozzautra che non siano giustificati da straordinarie ragioni di sicurezza e pubblica incolumità.
Sottoscrivono** le associazioni (in ordine alfabetico):
Associazione Nazionale Scuole Italiane – Lipari
Biodistretto Eolie
Centro Educazione Ambientale Eolie
Centro Studi e Ricerche di Storia e Problemi Eoliani
Confesercenti (MESSINA)
DottEolie
ENPA - sezione isole Eolie
Federalberghi isole Eolie
Idee
Legambiente Lipari
Magazzino di Mutuo Soccorso – Eolie
Marevivo
Nesos – trekking e natura
Scuola in Mezzo al Mare,
Slow Food – condotta isole slow siciliane
Unieolie Lipari
Per rimanere aggiornati sul tema, segnalare alberi sfigurati e potature selvagge e fare proposte, iscrivetevi al gruppo facebook STOP CAPITOZZATURA a Lipari
*Per consultare l’opuscolo della Società Italiana di Arboricoltura sul tema della capitozzatura: http://www.isaitalia.org/gli-indispensabili/176-documenti/indispensabili/237-perche-la-capitozzatura-e-dannosa.html
**Per ulteriori sottoscrizioni scrivere, un’email a mms.eolie@gmail.com o contattare Paolo Arena al numero 3335264486
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.