Nella richiesta - trasmessa in copia al Presidente della Regione, Musumeci, al Capo della Protezione Civile, Curcio, al Sindaco di Lipari, Gullo e al Presidente dell’ANCIM, Del Deo – si evidenzia come già il 26 maggio scorso, all’indomani dell’incendio, fosse stata avanzata istanza, in particolare al Dipartimento nazionale e regionale di Protezione Civile e alla Regione Siciliana, per “porre in essere ogni forma di risarcimento compatibile e necessario e rifondere gli strombolani (abitanti e operatori turistici) dei danni materiali ed immateriali subiti” e per attivare “ogni strumento di gestione del territorio teso al recupero, alla tutela e alla valorizzazione dell’ambiente degradato a causa dell’incendio anche con l’intento di evitare che un simile episodio abbia a ripetersi”.
Effettuati tutti i sopralluoghi del caso, era seguita la richiesta dello stato di calamità da parte del Comune di Lipari.
A quasi tre mesi di distanza, da una prima stima, così come comunicata dal Sindaco di Lipari, i danni causati dagli agenti atmosferici, che hanno trovato la strada spianata proprio grazie al devastante incendio di maggio, ammonterebbero a circa dieci milioni di euro.
Giova, infine, ricordare, evidenzia Christian Del Bono, come Federalberghi Isole Eolie, i primi di giugno sempre a seguito dell’incendio in questione – appiccato durante le riprese della fiction “Protezione civile – Sezione emergenze” - avesse presentato esposto in Procura e istanza di mediazione in sede civile, evidenziando espressamente: “Vi sono, inoltre, tutta una serie di rischi di carattere idrogeologico che non mancheranno di manifestarsi alle prime piogge e, soprattutto, laddove dovessero esserci “bombe d’acqua”.
All’istanza di mediazione né la RAI – dichiaratasi estranea alla fase realizzativa dell’opera audiovisiva in questione – né la 11 Marzo Film S.r.l., indicata dalla stessa RAI come responsabile della produzione esecutiva, avevano ritenuto di aderire alla mediazione.
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