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giovedì 23 ottobre 2025

"P𝐨𝐥𝐞𝐦𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐭𝐞𝐫𝐢𝐥𝐢, 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐯𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐩𝐨𝐜𝐨 𝐢𝐦𝐩𝐚𝐭𝐭𝐚𝐧𝐭𝐢 e 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐞𝐭𝐭𝐢 𝐟𝐨𝐧𝐝𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥𝐢" (di Gianni Iacolino, assessore)

 Quando in una comunità si dà priorità a questioni secondarie — magari eventi di facciata, polemiche sterili o interventi poco impattanti — a scapito di progetti fondamentali come la costruzione di un asilo nido, si rischia di perdere di vista il vero senso della politica e dell’amministrazione pubblica: il benessere collettivo. 

 Un asilo nido non è solo un edificio bello, luminoso, ampio, attrezzato: è da considerarsi , a pieno titolo,  un investimento nel futuro. Significa sostenere le famiglie, in particolare quelle con entrambi i genitori lavoratori. Significa anche - promuovere l’uguaglianza sociale, offrendo a tutti i bambini un punto di partenza comune,  creare posti di lavoro qualificati nel settore educativo,  rafforzare il tessuto sociale, rendendo la comunità più coesa e solidale.

 Leggevo stamani gli ultimi  drammatici dati sul calo delle nascite in Italia e mi sono reso conto di come la scelta fatta sin da subito dalla nostra Amministrazione di  investire nell'asilo nido non sia stata solo lungimirante e coraggiosa, ma anche una necessità.  In Italia ed anche nel nostro Comune le nascite continuano a calare significativamente.

 Secondo i dati ISTAT più recenti, nei primi sette mesi del 2025 sono nati appena 198.000 bambini, con una flessione del 6,2% rispetto al 2024. Il tasso di fecondità è sceso a 1,13 figli per donna, il minimo storico. Questo non è solo un dato demografico: è un segnale d’allarme per il futuro del nostro Paese.

La carenza cronica di asili nido è una delle cause principali di questo declino. Dove i servizi educativi per la prima infanzia sono stati potenziati, le nascite sono aumentate fino all’8,6%. Le famiglie , infatti, hanno bisogno di sentirsi sostenute, non ostacolate. Un asilo nido non è solo un luogo di assistenza e di educazione : è un messaggio di fiducia verso chi vuole costruire una famiglia.

 Eppure, troppo spesso si dà priorità a questioni secondarie, dimenticando che la costruzione di un asilo nido è una delle più significative realizzazioni per una comunità. È un investimento che genera valore sociale, economico e umano.

 In questo contesto, è positivo che l’amministrazione comunale abbia avviato anche il programma per la costituzione di una casa di riposo  per anziani. È un segnale di attenzione verso una fascia di popolazione spesso trascurata. Ma non possiamo dimenticare che senza nuove generazioni, anche i servizi per gli anziani rischiano di diventare insostenibili. Serve una visione integrata: prendersi cura degli anziani e allo stesso tempo creare le condizioni per accogliere i bambini.

 Una comunità sana è quella che si prende cura di tutte le età. Costruire un asilo nido e una casa per anziani non sono progetti in competizione: sono due pilastri di una società che guarda al futuro con responsabilità.

 Riflettiamoci insieme. E chiediamoci: qual'è il domani che vogliamo?  Lipari deve ripartire dai servizi per le persone.

Per anni, tante mamme di Lipari hanno dovuto rinunciare al lavoro  - lo si vede soprattutto d'estate -  o affrontare enormi difficoltà per conciliare famiglia e professione. La mancanza di un asilo nido pubblico ha pesato sulle scelte di vita di molte donne, limitando l’autonomia e la possibilità di costruire un futuro sull’isola.

Questa carenza ha avuto conseguenze profonde: il calo delle nascite è un segnale evidente di un territorio che, per troppo tempo, non ha offerto le condizioni necessarie per crescere una famiglia con serenità. Quando mancano i servizi, cresce l’incertezza. E quando cresce l’incertezza, si rinuncia a mettere radici.

Ma molte cose stanno cambiando. La consegna dei lavori per il nuovo asilo nido pubblico è una svolta concreta, un segnale di attenzione verso le famiglie, le donne, i bambini. Un investimento che guarda al futuro e che restituisce fiducia.

 L’attuale amministrazione ha dimostrato una sensibilità sociale che va oltre: è in programma la costruzione di una casa per gli anziani, un luogo sicuro e dignitoso per chi ha costruito la storia di Lipari, della nostra comunità galleggiante sul mare e merita di viverla con serenità.

 Dall’infanzia alla terza età, Lipari deve riscoprire il valore della comunità. Servizi, cura, attenzione: è così che si costruisce un’isola dove vivere non è una sfida, ma una scelta d’amore.

È importante sottolineare come troppo spesso l’opinione pubblica venga manipolata ad arte, distratta da argomenti banali e polemiche costruite ad hoc, mentre si ignora il valore concreto di realizzazioni fondamentali per il benessere collettivo, come un asilo nido o una casa per anziani. Queste strutture non solo rispondono a bisogni reali, ma rappresentano investimenti nel futuro e nella dignità delle persone. Dovremmo imparare a dare il giusto peso a ciò che migliora davvero la vita quotidiana, anziché lasciarci sviare da ciò che fa rumore ma non porta valore. 

Lipari: I 5 consigieri d'opposizione: "Il bilancio comunale e la verità nascosta dietro i numeri".

COMUNICATO - Ancora una volta il Sindaco e la sua maggioranza, mentre annunciano l’avvio di lavori in gran parte finanziati grazie ai fondi PNRR richiesti dalla precedente Amministrazione (a memoria di qualche sbadato Amministratore), cercano di spostare l’attenzione, accusando l’opposizione – in vari comunicati – di aver voluto impedire l’approvazione del bilancio per bloccare le opere pubbliche e altre iniziative. Una narrazione comoda, ma falsa. Una vera e propria pulcinellata.

La verità, che il Sindaco si guarda bene dal dire ai cittadini, è che l’approvazione di questo bilancio, “dubbio” nella sua veridicità – come evidenziato dalla pesante relazione dei Revisori dei Conti, già trasmessa alla Procura della Corte dei Conti – è avvenuta a costo di aumenti tariffari insostenibili per la popolazione:

* +40% sulla TARI (tassa sui rifiuti)

* +20% sulle tariffe idriche

È questo il prezzo che i cittadini di Lipari stanno pagando per far quadrare conti che, tra l’altro, temiamo potrebbero non essere affatto veritieri.

Noi consiglieri di minoranza siamo stati i primi, più volte, a sollecitare l’Amministrazione a portare in Consiglio il bilancio, dopo due anni di colpevole latitanza amministrativa.

Ma il bilancio doveva arrivare con tutte le garanzie di legge e con i pareri positivi. Così non è stato. Tutt’altro!

Ecco perché questo bilancio rischia di trasformarsi in un boomerang:

se dovesse emergere un falso in bilancio o una rappresentazione non veritiera dei conti, le conseguenze per il Comune sarebbero catastrofiche, sia sotto il profilo finanziario che sotto quello d’immagine.

Ecco cosa scrivevano i revisori a conclusione della loro relazione:

“Il Collegio, data la gravità nella formazione del Bilancio, chiede che tutti gli atti inerenti l’istruttoria di formazione del documento e la presente relazione vengano inviati all'ARERA ed alla Procura della Corte dei Conti competente”.

E ancora ci domandiamo perché la minoranza non voleva approvare questo bilancio????

Il tempo è galantuomo e, prima o poi, i nodi – in questo caso i debiti milionari che erediteremo – verranno al pettine.

Tra i punti più gravi segnaliamo la mancata previsione in bilancio di oltre 1,4 milioni di euro dovuti alla Regione Siciliana per la gestione e la manutenzione dell’impianto di depurazione di Lipari. Un debito certo, liquido ed esigibile, già accertato con decreto regionale, che non poteva – né doveva – essere ignorato. Se ciò dovesse essere confermato, significherebbe creare debiti fuori bilancio milionari che inevitabilmente graveranno sulle future amministrazioni e sui cittadini.

A ciò si aggiunge un rischio concreto: i probabili ricorsi delle grandi utenze contro gli aumenti delle tariffe TARI e idriche, che potrebbero generare un buco nei conti comunali dovuto allo squilibrio tra entrate e uscite. Per non parlare delle piccole utenze, soffocate sempre di più da una tassazione che potremmo definire “bolscevica”.

Il Sindaco, invece di farfugliare di presunte “combutte” per non approvare il bilancio, dovrebbe fare ciò che la legge impone: trasmettere immediatamente tutta la documentazione richiesta dai Revisori, dal Presidente del Consiglio Comunale e dai sottoscritti e consentire ai consiglieri di esercitare il loro diritto di controllo e di verifica nel più breve tempo possibile.

Solo così si potranno svelare gli altarini nascosti dietro questo documento contabile, che già oggi presenta troppe ombre e poche certezze.

Ma, del resto, da un’Amministrazione che ha gestito la vicenda ASMEL e i concorsi pubblici con modalità tutt’altro che condivisibili, non ci si può aspettare molto in termini di chiarezza e correttezza amministrativa.

Noi continueremo a vigilare, a denunciare e a difendere l’interesse pubblico, perché la verità nei conti e la trasparenza amministrativa non sono un fastidio, ma un dovere verso i cittadini di Lipari e delle Eolie.

I Consiglieri Comunali

Gaetano Orto, Cristina Dante, Adolfo Sabatini, Raffaele Rifici, Giorgia Santamaria

Federalberghi Isole Minori: “La consultazione con gli stakeholder non può esaurirsi in una riunione convocata con meno di 24 ore di preavviso”

 Le associazioni delle Isole Minori Siciliane, rappresentate da Federalberghi Isole Minori della Sicilia, hanno trasmesso una nuova nota all’Assessorato Regionale delle Infrastrutture e della Mobilità, al Presidente della Regione Siciliana, all’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART) e al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ribadendo la necessità di una consultazione reale, trasparente e partecipata in vista della definizione dei nuovi bandi per i collegamenti marittimi tra le isole minori siciliane e la terraferma.

Il documento richiama le numerose istanze più volte rappresentate negli anni, chiedendo che vengano finalmente considerate nella stesura dei nuovi contratti di servizio: il potenziamento dei collegamenti e il ripristino dei tagli sulle tratte statali; l’uniformazione delle tariffe con quelle regionali; l’impiego di mezzi adeguati; l’introduzione di abbonamenti adeguati alle esigenze locali e riduzioni per motivi sanitari, scolastici e per i trasporti commerciali essenziali, al fine di contenere il costo della vita sulle isole.

La nota evidenzia inoltre come l’incontro del 30 settembre scorso, convocato con meno di 24 ore di preavviso, abbia di fatto impedito la piena partecipazione dei Sindaci e delle rappresentanze delle categorie produttive, rendendo impossibile un confronto approfondito sulle questioni di merito.

“Le isole non possono essere ascoltate per dovere di forma – dichiara Christian Del Bono, Presidente di Federalberghi Isole Minori – ma per contribuire in modo costruttivo a decisioni che incidono direttamente sull’economia locale e sulla vita dei residenti che vivono quotidianamente le conseguenze di collegamenti insufficienti e di politiche tariffarie penalizzanti.”

Federalberghi sottolinea che la definizione dei nuovi contratti di servizio deve avvenire nel pieno rispetto della Delibera ART n. 22/2019, che impone al soggetto competente di condurre un’analisi preliminare dei fabbisogni e di condividerne i risultati con gli stakeholder prima dell’avvio della gara. Tale documentazione, ad oggi, non è stata resa disponibile.

La richiesta avanzata alla Regione e al Dipartimento delle Infrastrutture è quindi duplice: rendere pubblica la documentazione preliminare prevista dalla normativa; convocare con urgenza un tavolo tecnico strutturato che consenta alle amministrazioni locali e alle associazioni di categoria di formulare osservazioni basate su dati concreti.

Federalberghi ribadisce infine che l’efficienza e la regolarità dei collegamenti marittimi rappresentano un presupposto essenziale per contrastare lo spopolamento, garantire la coesione territoriale e tutelare i diritti costituzionali dei cittadini delle isole minori.

Tanti auguri di...

Buon compleanno a Lillo Manganaro, Leonardo Nardi Utano, Ciccio Mazzeo, Fiona Belletti, Mariana Oancea, Vincenzo Sciacchitano 


Scrivevamo così...oggi...lo scorso anno


 

Il 26 ottobre a Lipari "Festa di inizio anno catechistico"


 

La "Pagina culturale": Il Chiostro normanno di Lipari

Il Chiostro Normanno di Lipari, noto anche come Chiostro di San Bartolomeo, è un monumento storico di eccezionale importanza, situato all'interno del complesso del Castello, adiacente alla Concattedrale di San Bartolomeo.

È considerato uno dei pochi e più antichi esempi di chiostro normanno in Sicilia.

Storia e Scoperta

  • Origine: La sua costruzione risale al periodo della dominazione normanna, intorno al 1131, per volontà di Ruggero II d'Altavilla. Faceva parte del primo Monastero Benedettino eretto in Sicilia dopo l'espulsione degli Arabi.

  • Struttura: Originariamente, il chiostro era composto da quattro ambulacri. Nel corso dei secoli e a causa delle successive ricostruzioni della Cattedrale in stile Barocco (in particolare dopo il Sacco del 1544), una parte della struttura fu inglobata o distrutta.

  • Riscoperta: Il chiostro fu riportato alla luce solo di recente, nel 1978, durante gli scavi condotti dal celebre archeologo Luigi Bernabò Brea. Oggi sono visibili e conservati i resti di tre dei quattro lati originali.

Caratteristiche Architettoniche

La bellezza del chiostro risiede soprattutto nei suoi elementi scultorei, che testimoniano l'arte medievale siciliana del XII secolo:

  • Capitelli Decorati: Le colonne sono sormontate da capitelli di notevole pregio, decorati da maestranze locali calabro-sicule con forti influenze della tradizione bizantina. I soggetti sono vari e affascinanti:

    • Figure di animali fantastici e mostruosi.

    • Animali reali, come colombe che beccano datteri o che bevono da calici.

    • Motivi vegetali stilizzati (fiori e frutti).

  • Stile Latino-Normanno: Rappresenta una delle prime manifestazioni del nascente stile architettonico normanno nell'isola.

Oggi, il Chiostro Normanno è parte integrante del Parco Archeologico delle Eolie (Museo "Luigi Bernabò Brea") e viene spesso studiato in convegni internazionali per il suo ruolo chiave nell'architettura medievale del Mediterraneo.

Oggi, 23 ottobre: San Giovanni da Capestrano

Coloro i quali dicono che i sacerdoti, i religiosi e le suore sono gente inutile, hanno in questo Santo una solenne smentita. Giovanni da Capistrano fu prete, religioso, apostolo, guerriero e accorto diplomatico: suo nome merita di stare accanto a quello dei più gran di uomini della storia.

Nacque a Capistrano in Abruzzo. Fece suoi studi a Perugia, ove fece tali progressi specialmente nel diritto, che Ladislao, re di Napoli, gli affidò il governo di parecchie città del suo regno. Mentre il Santo si sforzava di apportare la pace tra le fazioni, fu preso egli stesso e legato. Liberato insperatamente, entrò nei Minori Francescani, ove fu discepolo di san Bernardino da Siena, dal quale apprese specialmente l'amore al nome di Gesù e alla Vergine SS., amore e culto che poi propagò grandemente. Ricusato per umiltà il vescovado di Aquila, si diede alla riforma dei costumi, coll'esempio e cogli scritti. 

Percorse quasi tutta l'Italia, predicando e conducendo innumerevoli anime a Dio. Da Papa Martino V fu creato inquisitore per l'estinzione della setta dei Fraticelli. Nicolò V lo creò inquisitore generale d'Italia contro gli Ebrei e i Saraceni. Nel Concilio Fiorentino ricondusse alla Chiesa Romana gli Armeni. Ad istanza dell'imperatore Federico III, fu mandato come nunzio in Germania, per convertire gli eretici e pacificare i principi. In sei anni di ministero in quelle regioni, coll'esempio e colla parola confermata da Dio anche per mezzo dei miracoli, condusse a Dio innumerevoli Ussiti, Adamiti, Taboriti ed Ebrei. 

Ricevuta da Papa Callisto III la missione di predicare una crociata contro i Turchi, in breve tempo radunò 70 mila guerrieri cristiani, che spinti dalla sua infuocata parola e guidati dal prode Uniade, riportarono la strepitosa vittoria di Belgrado, in cui dei 150 mila Turchi, gran parte rimase uccisa e parte si salvò con la fuga. 

L'annunzio di questa vittoria giunse a Roma il 6 agosto, e papa Callisto III, a perpetuare la memoria di questo giorno, istituì la festa della Trasfigurazione di nostro Signor Gesù Cristo. 

Il nostro Santo ormai aveva compiuta la sua giornata: colto da grave malattia, e trasportato a Willech fu visitato da molti prìncipi: tutti furono esortati a conservare la giustizia e a difendere la religione. 

Rese la sua bell'anima a Dio nel 1456. Nel 1690 Alessandro VIII lo annoverò tra i Santi e Leone XIII ne estese la festa a tutto l'orbe cattolico. 

PRATICA. Saremo utili alla Chiesa e alla società, se adempiremo bene i doveri del nostro stato. 

PREGHIERA. Dio, che per il beato Giovanni hai fatto trionfare, in virtù del santissimo nome di Gesù, i tuoi fedeli sui nemici della croce, deh! fa' che, superate, per sua intercessione, le insidie degli spirituali nemici, meritiamo di ricevere da te la corona di giustizia. 

Buongiorno. Oggi è giovedì 23 ottobre


 

mercoledì 22 ottobre 2025

Accadde oggi...nel 2005


 

"Quattro gocce di pioggia" e Ginostra è di nuovo in ginocchio




Scrive Gianluca Giuffre'"In tarda mattinata sono bastati poco più di dieci minuti di pioggia, neanche molto intensa, per riportare la minuscola frazione di Ginostra ai disagi vissuti lo scorso inverno. Fango e detriti alluvionali hanno invaso alcune stradine per poi riversarsi violentemente in mare. Risultano parzialmente impraticabili tratti della via San Vincenzo e della stradina che conduce all’approdo. Inoltre, lo storico scalo del Pertuso si ritrova nuovamente ostruito dal fango. Ad esondare il Torrente Mastro Giovanni e i torrenti Serro Lazzaro e Mancuso"

Sulle Eolie la vigna parla di inclusione: Nino Caravaglio e il vino che costruisce ponti

 

(da un articolo di gamberorossso.it) Sulle isole Eolie, dove la terra si conquista a fatica tra vento, pietra e sole, la vigna non è solo lavoro. È memoria, identità, e sempre più spesso, umanità. Lo dimostra la storia di Nino Caravaglio, vignaiolo di Salina che ha trasformato la sua azienda in un modello virtuoso di accoglienza e integrazione. Un impegno che il Gambero Rosso ha premiato con il Premio Progetto Solidale nella guida Vini d’Italia 2026.

Il punto di svolta arriva nel 2022, quando Caravaglio sceglie di aprire le porte della sua cantina ai migranti accolti nel centro Don Bosco 2000 di Piazza Armerina. «Sono cristiano e credo che amare il prossimo sia una questione di fede – racconta – ma non solo dentro una chiesa: anche fuori, nella propria comunità». E la comunità, per lui, è fatta di vigna, di terra e di lavoro condiviso.

La decisione non è stata semplice. I primi ragazzi, rifugiati nigeriani, arrivano in un momento difficile, poco dopo l’inizio della guerra in Ucraina. Lontani da tutto, spaesati, segnati da esperienze dure. Ma pian piano nasce un patto: lui offre lavoro dignitoso, casa e formazione; loro portano impegno, entusiasmo e senso di appartenenza.

Oggi, quei giovani non solo lavorano in vigna, ma partecipano attivamente alla vita aziendale: conoscono i vini, accompagnano i visitatori, propongono migliorie. Si sentono parte di una comunità. E lo sono.

«Se vuoi davvero integrare qualcuno – spiega Caravaglio – devi insegnargli tutto, non lasciargli solo i lavori pesanti. Dall’imbottigliamento all’etichettatura, bisogna coinvolgerli in ogni passaggio. Solo così non si sentiranno lavoratori di serie B».

Il risultato? Quattro lavorano stabilmente in cantina, altri sedici sono impiegati nella ristorazione delle Eolie. L’intero arcipelago oggi è un esempio di integrazione ben riuscita, anche grazie alla visione lungimirante della sindaca di Malfa, Clara Rametta, scomparsa di recente e alla quale Caravaglio ha dedicato il premio ricevuto.

Dietro a un bicchiere di Malvasia – come la sua Infatata 2024, premiata con i Tre Bicchieri – oggi c’è molto più di una storia di terroir. C’è un modello di impresa agricola che guarda oltre il profitto, dove la fatica diventa occasione di riscatto e il lavoro unisce invece di dividere.

«Spesso questi ragazzi parlano un ottimo inglese e hanno una cultura ampia, più di molti del posto – dice Caravaglio –. Sono loro i veri costruttori di ponti». E in un’Italia che ha ancora molto da imparare sull’integrazione, esempi come questo dimostrano che un’altra strada è possibile. Che l’agricoltura può farsi comunità. E che il vino, ancora una volta, sa raccontare storie di umanità.

Isole Eolie, allarme dall'Unesco "La biodiversità è minacciata". L'articolo del direttore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 22 ottobre 2025


 

Come eravamo: Luoghi, cose e personaggi delle Eolie di un tempo (Puntata 23°- 5 foto)

Nelle foto: Don Peppino La Spada, capo Sallustro,V° elementare 1981/82, Nino Ziino, Isabella e Giulio China, il fotografo Costa




Foto classe.
Prima fila partendo da sinistra : Agostino Cassarà, Giacomo Lo Surdo, Bartolo Greco, la maestra Maria Pia Sidoti, Francesca Reina, Sonia Monte, Vania Vadalà, Giuliana Paterniti Bardi, Felicia Fichera
Seconda fila partendo da sinistra: Angela Biviano, Stefania Cafarella, Cristian Ruggiero, Tindara Amato, Nunziella Indelicato, Linda Mandarano, Barbara Berinati, Tommaso La Macchia, Nicola Bono

Ambiente, le aree protette della Regione a Didacta Trentino 2025. Un viaggio immersivo tra natura, educazione e biodiversità

L’assessorato del Territorio e dell'ambiente parteciperà da oggi al 24 ottobre a Didacta Trentino 2025, la più importante fiera italiana dedicata al mondo dell’educazione e della formazione, con uno stand esperienziale dedicato al Sistema dei parchi e delle riserve naturali della Regione Siciliana.

Lo stand offrirà ai visitatori un percorso immersivo ed emozionale che racconterà la biodiversità siciliana e le molteplici attività di educazione ambientale e fruizione sostenibile che si svolgono all’interno delle aree protette dell’Isola. Saranno riprodotte le esperienze tipiche che ogni anno coinvolgono migliaia di studenti, famiglie e appassionati di natura: escursioni, attività di osservazione dell’avifauna, percorsi sensoriali e laboratori didattici.

«La Sicilia - dice l'assessore Giusi Savarino - partecipa a Didacta per raccontare la propria identità ambientale e la ricchezza delle sue aree protette. Vogliamo mostrare come l’educazione ambientale e la conoscenza della biodiversità siano strumenti fondamentali per formare le nuove generazioni al rispetto della natura e alla sostenibilità. Le nostre riserve e i nostri parchi sono veri laboratori di vita e di futuro. Partecipare a fiere di rilievo nazionale come Didacta significa rafforzare la visibilità del Sistema e offrire un’immagine coesa e moderna della Sicilia che protegge e valorizza il proprio patrimonio naturale. È anche un modo per promuovere forme di turismo sostenibile e lento – dal trekking al birdwatching fino al turismo scolastico – che contribuiscono concretamente alla destagionalizzazione dei flussi e alla crescita di un’economia verde legata ai territori. Anche per quest'anno, come è già avvenuto in occasione dell'Expo di Osaka, speriamo che il nostro stand sia meta per un gran numero di visitatori».

In occasione della fiera saranno, inoltre, presentati e distribuiti i due strumenti fondamentali del Sistema: il catalogo “Itinerari di scoperta delle aree naturali protette” e il catalogo dell’educazione ambientale, due pubblicazioni pensate per valorizzare la conoscenza, la fruizione e l’offerta formativa dei parchi e delle riserve siciliane.

Grazie alla partecipazione a Didacta Trentino, il Sistema delle aree naturali protette potrà intercettare migliaia di insegnanti provenienti da tutta Italia, offrendo loro l’opportunità di conoscere in anteprima le proposte educative e naturalistiche delle aree protette siciliane e di organizzare viaggi di istruzione e progetti didattici legati alla scoperta della natura e della cultura del territorio.

Festa della montagna a Salina


 

Tanti auguri di..

Buon compleanno a Sara Russo, Giovanni Bonsignore, Bartola Mandarano, Daniela Gisella Saltalamacchia, Domenico Giacomantonio, Tamara Orto, Gabriella Reitano, Rosario Murabito


Reti idriche, sostenibilità, PNRR. Gli interventi nelle isole del Comune di Lipari. La nota del sindaco Gullo


 

Scrivevamo così...oggi...lo scorso anno


 

Oggi, 22 ottobre: San Giovanni Paolo II

« Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa cosa è dentro l'uomo. Solo lui lo sa! »

Di solito, perché uno sia ufficialmente dichiarato santo, ne deve passare di acqua sotto i ponti del "Tevere, con il rischio che il suo ricordo si disciolga nel vischioso amalgama del tempo. Poche le eccezioni. Una ha riguardato papa Giovanni Paolo II, scomparso nel 2005. Con lui la burocrazia vaticana ha bruciato i tempi, accogliendo l'appello lanciato a gran voce dalle centinaia di migliaia di persone accorse a Roma a rendergli l'estremo riconoscente: «Subito santo!». 

Il ricordo del papa venuto dall'Est è ancora vivissimo nel cuore e nella memoria di moltissimi. Chi ha qualche anno di più lo ricorda affacciato al balcone di San Pietro, sconosciuto cardinale di Cracovia, rivolgere con voce robusta ben impostata e in un italiano un po' acerbo, il primo saluto ai fedeli romani, dopo la sua elezione a sommo pontefice. O le parole con cui ha inaugurato il suo pontificato, il 22 aprile 1978: «Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa cosa è dentro l'uomo. Solo lui lo sa!». 

Il suo è stato un pontificato lunghissimo, intenso e soprattutto missionario. Tantissimi i viaggi da lui intrapresi per incontrare lì dove vivono i cristiani di tutto il mondo e irrobustirli nella fede e sostenerli con la vicinanza nella carità. 

Aperto al dialogo con tutti, in particolare con le altre religioni, i cui rappresentanti egli ha voluto incontrare ad Assisi, nel 1986, per pregare insieme per la pace nel mondo. 

Attento ai giovani, che ricambiavano le sue attenzioni accompagnandolo e sostenendolo con il loro tonificante entusiasmo, specie nell'ultima fase della sua vita, debilitato dall'età e dalla malattia. A volte deciso, come nella Valle dei Templi ad Agrigento, quando, rivolgendosi ai mafiosi con inattesa durezza, ha invocato su di loro l'ira di Dio, se non si fossero convertiti. O quando ha puntato il dito minaccioso contro Augusto Cardenal, il mite monaco e poeta venezuelano, esponente della teologia della liberazione per lui, uomo vissuto sotto il regime comunista, pericolosamente imbevuta di marxismo rivoluzionario. 

Autorevole e decisivo sullo scacchiere mondiale, tanto che gli viene riconosciuto un ruolo importante nella caduta del regime comunista in Polonia, sua patria, e poi nel resto della galassia sovietica. 

Karol Wojtyla nasce a Wadowice, in Polonia, il 18 maggio 1920, ultimo di tre figli. Vive un'infanzia tranquilla in un paese mai tranquillissimo. A tempo debito, riceve i sacramenti dell'iniziazione cristiana e si iscrive alle scuole fino all'università Jagellonica di Cracovia, nel 1938. L'anno seguente la Polonia è occupata dalle truppe del Terzo Reich: fine della libertà e di ogni attività culturale. Le università chiudono i battenti e Wojtyla deve mettere da parte i libri e cercarsi un lavoro, che trova prima in una cava e poi nella fabbrica chimica Solvay. Così si guadagna da vivere ed evita la deportazione in Germania. 

Continua nella clandestinità a coltivare interessi culturali, come la passione per il teatro. Gli piace calcare le scene e nel 1939 recita nell'opera fiabesca Il cavaliere al chiaro di luna, messa in scena da una compagnia sperimentale, il Teatro Rapsodico. Intraprende anche lo studio delle lingue. Un'altra vocazione nel frattempo fa breccia nel suo cuore, la vocazione sacerdotale, cui dà seguito iscrivendosi nel 1942 ai corsi di formazione del seminario maggiore clandestino di Cracovia. 

La vocazione ha origine da un incidente occorsogli nel febbraio 1944. Sta rincasando dal lavoro quando un camion tedesco lo investe. Esce malconcio dall'incidente: trauma cranico acuto ed escoriazioni varie, una ferita alla spalla curata in due settimane d'ospedale. Vede nell'essersela cavata un segno della chiamata del Signore. 

Vive la tragedia dcl suo popolo. Nell'agosto 1944, durante la rivolta di Varsavia, sfugge alla deportazione. Quando la Gestapo perquisisce la città di Cracovia, casa per casa, alla caccia di polacchi maschi, Karol riesce a nascondersi in arcivescovado, dove rimane fino a guerra finita.

La notte del 17 gennaio 1945 i tedeschi abbandonano la città. Nella Polonia e nell'Europa, finalmente liberate dall'incubo nazista, la vita rinasce. Anche il seminario riapre i battenti e Wojtyla riprende gli studi, iscrivendosi alla facoltà di teologia dell'università Jagellonica e 1'1 novembre 1946 viene ordinato sacerdote. 

Giovane prete di eccellenti promesse, è mandato a Roma a coronare con la laurea un profittevole corso di studi. Due anni dopo, nel 1948, relatore padre GarrigouLagrange, consegue il dottorato in teologia discutendo una tesi sulla dottrina della fede in san Giovanni della Croce.

Ritornato in patria, alterna l'attività pastorale in alcune parrocchie con l'assistenza spirituale agli universitari. Nel 1951 riprende gli studi all'Università cattolica di Lublino, dove si laurea nuovamente con una tesi sulla possibilità di fondare un'etica cristiana a partire dal sistema etico del filosofo Max Scheler. Dopodiché, si dedica all'insegnamento della teologia morale e dell'etica nel seminario di Cracovia e nella facoltà di teologia di Lublino. 

Ha tutte le carte in regola per una promettente carriera ecclesiastica. Il primo passo gliela fa compiere Pio XII nel 1958 nominandolo vescovo ausiliare di Cracovia. Prosegue Paolo VI, facendolo arcivescovo, nel 1964, della stessa città e creandolo, tre anni dopo, cardinale. Nel frattempo partecipa al concilio Vaticano II (19621965) dando un contributo importante nell'elaborazione delle costituzioni Gaudium et spes e Dignitatis humanae. 

A Cracovia l'arcivescovo Wojtyla deve fare i conti con il duro regime comunista, ma non è tipo da subirne i soprusi senza battere ciglio. Si contrappone a esso con fierezza e coraggio, fino a sfidarne i burocrati pubblicando a puntate nel giornale diocesano libri colpiti dalla censura, come Ipotesi su Gesù di Vittorio Messori e Lettera a un bambino mai nato di Oriana Fallaci. 

Dopo la morte di Paolo VI, nell'agosto 1978, partecipa al conclave, che elegge a succedergli Albino Luciani, patriarca di Venezia, che prende il nome di Giovanni Paolo I. Trentatré giorni dopo, la Cappella Sistina accoglie i cardinali per un nuovo conclave. Luciani è prematuramente scomparso, stroncato da un infarto nel cuor della notte. 

Il 16 ottobre fumata bianca. I cardinali hanno eletto il giovane (ha solo cinquantotto anni) arcivescovo di Varsavia, cardinale Karol Wojtyla. Con il nome di Giovanni Paolo II, egli inizia il 22 ottobre successivo il suo pontificato, destinato a essere uno dei più lunghi della storia della chiesa: ventisette anni, ricchi anche di sorprese, come quella di vederlo sciare sui monti innevati del Terminillo, della Marmolada e dell'Adamello. 

Carissimi fratelli e sorelle,

siamo ancora tutti addolorati dopo la morte del nostro amatissimo Papa Giovanni Paolo I. Ed ecco che gli Eminentissimi Cardinali hanno chiamato un nuovo vescovo di Roma. Lo hanno chiamato da un paese lontano... lontano, ma sempre così vicino per la comunione nella fede e nella tradizione cristiana. Ho avuto paura nel ricevere questa nomina, ma l’ho fatto nello spirito dell’ubbidienza verso Nostro Signore Gesù Cristo e nella fiducia totale verso la sua Madre, la Madonna Santissima.

Non so se posso bene spiegarmi nella vostra... nostra lingua italiana. Se mi sbaglio mi corrigerete. E così mi presento a voi tutti, per confessare la nostra fede comune, la nostra speranza, la nostra fiducia nella Madre di Cristo e della Chiesa, e anche per incominciare di nuovo su questa strada della storia e della Chiesa, con l’aiuto di Dio e con l’aiuto degli uomini. 

Tra i primi passi del suo ministero, il pellegrinaggio alla tomba dei due patroni d'Italia: va ad Assisi a rendere omaggio a san Francesco e poi si reca nella basilica di Santa Maria sopra Minerva in Roma a venerare Caterina da Siena. 

I viaggi missionari sono un tratto caratteristico del pontificato di Giovanni Paolo II: ne fa ben 104, nel corso dei quali incontra milioni di fedeli in tutto il mondo; 146 sono le visite pastorali in Italia; come vescovo di Roma; poi, visita 317 parrocchie. Innumerevoli anche le udienze generali del mercoledì e le udienze speciali riservate a personalità del mondo della politica, della cultura e della scienza. 

Per i giovani avvia nel 1985 le Giornate mondiali della gioventù. Ed è presente a ben diciannove di esse in varie parti del mondo, con la partecipazione di milioni di giovani entusiasti e affascinati dalla parola di Dio che egli annuncia senza sconti. 

Un episodio lo segna a fondo nel corpo e nello spirito, l'attentato di cui è vittima il 13 maggio 1981 in piazza San Pietro. A colpirlo è un giovane killer turco, Mehmet Ali Agca. Su chi abbia armato la sua mano non è mai stata fatta completa luce: i servizi segreti di paesi del blocco sovietico, irritati per il suo apporto dato alla caduta del comunismo? Forse. 

Il pontefice ferito è sottoposto a un difficile intervento chirurgico. Si salva e lui attribuisce la salvezza all'intervento della Madonna, apparsa a Fatima, appunto, un 13 di maggio. L'anno successivo, ristabilitosi, si reca in Portogallo a ringraziarla e fa incastonare il bossolo del proiettile nella corona che cinge la testa della Vergine. 

La vicenda ha un seguito. Interrogandosi sul senso di quanto accadutogli e su alcune coincidenze e conoscendo il contenuto dell'ultimo dei segreti confidati dalla Madonna ai pastorelli di Fatima e non ancora svelato, intravede se stesso nei tratti del vescovo vestito di bianco colpito a morte, descritto nel segreto, e collega il tutto a quanto successogli quel 13 maggio. 

Vive con intensità e slancio, nonostante il progredire inesorabile della malattia, la preparazione al terzo millennio e poi la celebrazione del giubileo del 2000, promuovendo grandi celebrazioni e iniziative, dalle quali si attende un profondo rinnovamento spirituale della chiesa. Rilancia in seguito proclamando l'anno mariano e l'anno dell'eucaristia. 

L'evangelizzazione di chi non ha ancora subito il fascino del Vangelo di Cristo, e la rievangelizzazione di chi a quel fascino si è poi sottratto sono la nota dominante del suo pontificato e dei suoi interventi: sinodi (14), lettere encicliche ed esortazioni apostoliche (15), libri (5), Catechismo della chiesa cattolica... 

Il tutto, naturalmente, accompagnato da una profonda fede personale, da una filiale devozione alla Madre del Signore e da un grande amore per il prossimo, soprattutto per i più deboli, bambini, anziani e malati, nelle cui file passa lui stesso l'ultimo tratto di vita, offrendo un umanissimo e luminoso esempio di sopportazione e di coraggio nel cercare un senso al dolore che accompagna la vita di ciascuno. 

Giovanni Paolo II muore in Vaticano il 2 aprile 2005. Davanti alla sua bara, esposta in San Pietro, sfilano più di tre milioni di pellegrini. Benedetto XVI lo proclama beato maggio 2011 e viene canonizzato il 27 aprile 2014 da Papa Francesco.

PRATICA O nostro amatissimo padre Giovanni Paolo II aiutaci ad amare la Chiesa con la stessa gioia e intensità con cui tu l'amasti in vita.

PREGHIERA O Trinità Santa, ti ringraziamo per aver donato alla Chiesa il Beato Giovanni Paolo II e per aver fatto risplendere in lui la tenerezza della tua paternità, la gloria della Croce di Cristo e lo splendore dello Spirito d’amore.

Area pedonale invernale dal 1° novembre a Lipari

A partire dal 1° novembre e sino al 31 marzo 2026 viene istituita una Zona Area Pedonale nella Via Vittorio Emanuele di Lipari, nella fascia oraria 17:00 – 06:00 del giorno successivo (dei giorni feriali) nel tratto compreso tra l’ingresso della Via Vittorio Emanuele (senso di marcia) e l’incrocio con la Via Ten. M. Amendola (altezza Ristorante il Galeone).

L’istituzione nella Via Maurolico di Lipari, di una zona denominata AREA PEDONALE dalle ore 17:00 alle ore 06:00 per tutte le categorie di veicoli.

Confermati i divieti previsti, relativamente alla Via Vittorio Emanuele di Lipari, limitatamente ai giorni festivi (Area Pedonale 0/24)

I divieti nella zona AREA PEDONALE si intendono estesi anche ai titolari di contrassegno per diversamente abili.

Vengono revocati tutti gli stalli precedentemente realizzati nella Via Mons. Bernardino Re (tratto compreso tra l’incrocio di Via Vittorio Emanuele e l’ingresso della Curia Vescovile), ad eccezione degli spazi di sosta personalizzati realizzati con regolare Ordinanza e riservati ai diversamente abili, realizzando in tale tratto di strada, i seguenti spazi di sosta:

N. 3 stalli riservati ai diversamente abili;

Uno stallo riservato ai mezzi pubblici da Piazza (Taxi);

Sulla via Roma: Viene ripristinato il senso unico di marcia con direzione da Est verso Ovest, consentendo la sosta lato Sud.

​La via Garibaldi: Viene riaperta la circolazione veicolare {0/24}.

Buongiorno. Oggi è il 22 ottobre


 

martedì 21 ottobre 2025

Accadde oggi...nel 1879 (fonte. accaddeoggi.it)


 

Santa Marina Salina : affidati lavori di efficientamento rete idrica finanziati con il PNRR


 

Lipari, l'assessora Barnao si dimette dalla Giunta. L'articolo del direttore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 21 ottobre 2025


 

Oltre 450 donne al Villaggio della Salute Komen di Messina promosso da C&T. Pietro Franza (AD di C&T): “Grande risposta della città, in arrivo nuovi presidi di prevenzione per tutti”

 

Messina, 21 ottobre 2025 –  Si chiude con un bilancio positivo la tre giorni di screening gratuiti (14-16 ottobre) per le donne al Villaggio della Salute Komen a Villa Dante, promosso da Caronte & Tourist.

Oltre quattrocentocinquanta donne hanno visitato il Villaggio e usufruito di prestazioni sanitarie gratuite rivolte in particolare a chi si trova in condizioni di fragilità sociale ed economica e alle fasce d'età non coperte dai programmi ordinari del Servizio Sanitario Nazionale. Nel dettaglio sono state condotte: duecento visite senologiche per donne asintomatiche, oltre centocinquanta ecografie mammarie per la fascia 25-39 anni e più di cento mammografie per le donne di età compresa tra 40-49 anni e oltre i 70 anni.

 

"Siamo felici della risposta della città – ha dichiarato Pietro Franza, Amministratore Delegato di Caronte & Tourist – La paura è spesso il principale ostacolo alla prevenzione, ma non è l'unico: anche il fattore economico pesa sulle scelte di molte donne. Quando la prevenzione si fa accessibile, quando ti viene incontro in un parco, in un Villaggio della Salute tutto rosa, accogliente e rassicurante, con professionisti competenti e attenti, allora può davvero cambiare le cose. Un sentito ringraziamento alla Carovana Komen per l'impegno straordinario che portano avanti quotidianamente in tutta Italia".

 

Tiziano Minuti, Responsabile Risorse Umane e Comunicazione del Gruppo Caronte & Tourist, ha aggiunto: " Nei prossimi mesi, tuttavia, daremo vita a una collaborazione con la Croce Rossa Italiana per dare vita – seppur una tantum – a una sanità di prossimità che raggiunga i territori più isolati e le comunità meno servite. Vogliamo contribuire concretamente al benessere delle persone, lavorando insieme a tutte le realtà che condividono questa missione. È una responsabilità che sentiamo profondamente verso le comunità che ci accolgono e in cui operiamo ogni giorno".

Laurea con 110 e lode in Fisioterapia per Francesco Cannistrà

 

Si è laureato quest'oggi in Fisioterapia, presso l'Università degli Studi di Catania

Francesco Cannistrà 

Ha conseguito la Laurea con il punteggio di 110 e lode 

Al neo laureato complimenti e l'augurio di un futuro professionale ricco di soddisfazioni

Congratulazioni ai familiari tutti

Lipari, serve una seria e immediata presa di coscienza (di Francesco Coscione)

Riceviamo e pubblichiamo: 
Desidero trovare le parole giuste non per convincere, ma, come sempre, per sensibilizzare riguardo alla situazione più critica che la nostra comunità sta vivendo. Sì, è più importante della sanità, dei porti, delle strade e di ogni altra pur seria questione che riguarda le nostre isole.
Da troppo tempo non si parla più di "situazione sociale". Mi riferisco primariamente ai nostri giovani, ma non solo a loro: i ragazzi sono parte di una famiglia, e per questo siamo tutti coinvolti – nonni, genitori, figli e nipoti. La condizione della società giovanile a Lipari è catastrofica, e il dramma forse peggiore è la nostra quasi totale incoscienza. Il massimo della consapevolezza che noto è una generica battuta da bar, priva di radici emotive.
Il dibattito poi si perde: si colpevolizzano i genitori o si ricorre alla deleteria affermazione che "tutti sapevano". Ma "tutti chi"? In paesi piccoli come il nostro, anche se ci ostiniamo a vederci come una "vacanzopoli", ci conosciamo tutti. A cosa serve, però, questa conoscenza se non riesce a scatenare la solidarietà reciproca? È finito il tempo in cui ci si incontrava tra amici e parenti per darsi una mano. La famiglia è stata smembrata, nella sua essenza, da ritmi assurdi che indeboliscono i componenti più fragili e sensibili.
I giovani sono meravigliosi: sono capaci, estroversi, pieni di iniziativa e inventiva. Devono essere aiutati, ma troppo spesso le loro famiglie non hanno le risorse né le possibilità per farlo. Supportare la famiglia e aiutare i genitori dovrebbe essere la priorità assoluta dello stato sociale. Invece, sono quasi sempre lasciati soli, privi di mezzi e sostegno. A Lipari abbiamo un'urgenza assoluta di prevenzione e supporto sociale.
Spero che tutti ci rendiamo conto che, nella nostra cara e bella isola, siamo immersi in una realtà disastrosa. E noi, comuni cittadini, cosa possiamo e dobbiamo fare? Moltissimo!
È necessaria una seria e immediata presa di coscienza, un'azione concreta nelle famiglie, nelle scuole (incluse le elementari!), nelle chiese e in ogni contesto dove sia presente un giovane. I ragazzi non hanno bisogno di prediche; sono stanchi e non vogliono più sentirsi dire: "ai miei tempi con due schiaffi", "se fossi tuo padre", "non sapete soffrire", e altre simili assurdità dettate da profonda ignoranza e incapacità educativa.
Ciò che sta distruggendo queste generazioni non è la tecnologia o una sostanza, ma il profondo buco nero interiore che li inghiotte come una voragine. È lì che dobbiamo agire. Il problema non è lo "strumento", ma l'uso che se ne fa: con un coltello posso tagliare il pane o uccidere.
Impariamo a chiedere perdono a una generazione che stiamo rischiando di distruggere. La nostra generazione ha fatto di tutto per dichiarare Dio inutile, sostituendolo con ciò che può contenere uno smartphone.
Cantava De André: "anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti".
Rivolgo un accorato appello alle istituzioni, alla Chiesa, alle famiglie e a ogni singola persona affinché si attui un'azione quotidiana. Dobbiamo scuotere questa società locale, dedita in prevalenza a uno sterile e vergognoso litigio politico, al proprio orticello economico, al pettegolezzo e al giudizio. Sono tutti atteggiamenti che distruggono le fondamenta stesse del vivere civile.
Francesco Coscione

Al via la Rete Radio Stromboli per il monitoraggio dell’attività vulcanica

 

Stromboli (ME) 21 ottobre 2025 - Sono cominciati ieri, 20 ottobre 2025, i lavori per la realizzazione della Rete Radio Stromboli, infrastruttura strategica progettata dal Dipartimento Regionale della Protezione Civile della Sicilia (DRPC) per potenziare la trasmissione dei dati di monitoraggio vulcanico, con copertura radio integrale e ridondanza satellitare dell’isola, anche utile in caso di allertamento rapido della popolazione.

L’intervento prevede la realizzazione di una dorsale radio a microonde Hiperlan e satellitare Starlink, interconnessa con la rete del DRPC e dotata di percorsi ridondanti. L’obiettivo è garantire la copertura radio DMR e Hiperlan/WiFi prossima al 100% dell’isola e dei sensori INGV e dei centri di competenza incaricati dal DPC Nazionale del monitoraggio vulcanico; la piena connettività del Centro Operativo Avanzato (COA) di Stromboli per le comunicazioni di fonia e la trasmissione dei dati scientifici; l’integrazione con la Rete Radio Regionale di Protezione Civile e con il sistema nazionale di emergenza.

Grazie a una collaborazione tra DRPC Sicilia e Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, gli apparati di telecomunicazione, vengono posizionati in quota da un elicottero Erickson S64-F dei VV.F.

 Il progetto, del valore complessivo di € 1.717.350,00 (IVA inclusa), affidato tramite gara pubblica al raggruppamento temporaneo d’imprese GEG srl (mandataria) e TIM spa (mandante), rientra nell’ambito dell’OCDPC n. 608/2019 e dei successivi “Primi interventi urgenti di protezione civile” (OCDPC n. 823/2022), emanati a seguito degli eventi parossistici del 3 luglio e 28 agosto 2019.

"L’intervento mira a rafforzare il sistema di allertamento della popolazione - spiega il direttore generale della Protezione Civile Siciliana, ing. Salvo Cocina - in caso di eventi vulcanici e di tsunami, garantendo maggiore resilienza, continuità operativa e sicurezza delle comunicazioni. Anche il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile aveva già riconosciuto l’importanza dell’opera qualificandola di interesse strategico per la piena operatività del sistema IT-Alert nazionale, ciò ne ha evidenziato l’urgenza di realizzazione, resa possibile grazie al lavoro di squadra tra i diversi enti coinvolti e all’impegno dei nostri funzionari regionali che hanno consentito di giungere oggi al suo compimento”.

Sito Unesco delle Eolie. Nel report 2025: "Valori geologici intatti, biodiversità minacciata"

 

L’analisi "Aeolian Islands 2025 Conservation Outlook Assessment" condotta dall’UNESCO offre una fotografia a luci e ombre dello stato di conservazione delle Isole Eolie. Mentre i valori geologici e vulcanici si confermano in buono stato, cresce l’allarme per la biodiversità, sotto pressione a causa del turismo di massa e dell’inefficienza amministrativa.

Uno scenario contrastante: “Buono con alcune preoccupazioni”

Il sito patrimonio mondiale delle Isole Eolie è stato valutato con una prospettiva di conservazione “Buona con alcune preoccupazioni”. Questo giudizio riflette la situazione di stabilità dei valori geologici – alla base dell’iscrizione nel 2000 nella lista UNESCO – ma segnala una serie di criticità crescenti, in particolare sul fronte della biodiversità e della governance.

1. Valori geologici stabili e di alto valore scientifico

Il rapporto evidenzia che lo stato dei valori geologici è buono e stabile. I processi vulcanici attivi, come quelli osservabili a Stromboli e Vulcano, non sono considerati una minaccia, bensì un punto di forza: un patrimonio scientifico unico al mondo, che continua a offrire preziose informazioni sui processi geodinamici del Mediterraneo.


2. Biodiversità sotto attacco: il turismo di massa al centro delle preoccupazioni

Il nodo principale riguarda però la biodiversità. La ricchezza biologica delle Eolie, che spazia dalle specie endemiche terrestri agli ecosistemi marini, è oggi in pericolo. Il rapporto segnala un rischio molto alto legato al turismo di massa, che è altamente stagionale, disordinato, e responsabile di un forte impatto ambientale.

Specie minacciate e habitat vulnerabili

Le Isole Eolie rappresentano un "laboratorio ideale" per lo studio dell’evoluzione degli ecosistemi mediterranei. Tuttavia, questo laboratorio è messo a rischio da:

  • Specie invasive: la lucertola campestre (Podarcis siculus) e piante non autoctone come l’eucalipto stanno rapidamente soppiantando specie locali, tra cui la lucertola muraiola eoliana (Podarcis raffonei), ormai ridotta a pochi nuclei residui.

  • Ambiente marino sotto pressione: la pesca illegale, l’inquinamento da scarichi e il traffico marittimo minacciano la Pinna nobilis, il corallo rosso (Corallium rubrum), e specie protette come cetacei e tartarughe marine.

  • Avifauna in pericolo: le Eolie sono un nodo cruciale per le rotte migratorie, con oltre 260 specie di uccelli che le usano come sosta o rifugio. Tuttavia, l’espansione antropica e la mancanza di protezione di alcune aree chiave stanno riducendo gli habitat disponibili.


3. Minacce ambientali: un quadro allarmante

Il documento elenca diverse minacce ad alto rischio, che stanno alterando profondamente l’equilibrio degli ecosistemi eoliani:

  • Pesca illegale, inclusi i dispositivi FAD non regolamentati.

  • Incendi dolosi, in crescita per frequenza e gravità.

  • Inquinamento idrico, con scarichi diretti in mare e impianti di depurazione inattivi (come quello di Vulcano).

  • Traffico aereo e marittimo che impatta negativamente sulla fauna e sull’ambiente, con voli in elicottero non autorizzati e non controllati.


4. Una gestione fragile: paralisi amministrativa e promesse incompiute

Un punto critico fondamentale è la gestione del sito. Nonostante l’esistenza di un piano di conservazione, manca una struttura operativa e un coordinamento efficace tra gli enti coinvolti. Il Parco Nazionale delle Isole Eolie, previsto per legge nel 2007, non è mai stato formalmente istituito.

Conseguenze della mancanza di governance:

  • Inapplicazione delle normative: le leggi ci sono, ma mancano controlli e sanzioni efficaci.

  • Aree ecologiche strategiche non protette: siti come Strombolicchio e lo Scoglio Faraglione sono in stato di semi-abbandono.

  • Aree Marine Protette (AMP): il processo per la loro istituzione è in stallo, salvo l’iniziativa recente per un’AMP a Salina.


5. Quali prospettive per il futuro?

La valutazione 2025 delle Isole Eolie lancia un messaggio chiaro: la conservazione dei valori geologici è garantita, ma la biodiversità rischia di deteriorarsi irreversibilmente senza un cambio di rotta deciso nella gestione e nella regolamentazione del turismo e delle attività economiche locali.

Azioni urgenti raccomandate:

  • Istituire e rendere operativo il Parco Nazionale.

  • Accelerare la creazione di Aree Marine Protette.

  • Rafforzare i controlli contro pesca illegale, incendi, e traffico aereo non autorizzato.

  • Attivare gli impianti di depurazione.

  • Promuovere un turismo sostenibile e regolato.

Domani i funerali di Ivano La Greca

Le onoranze funebri sono a cura della ditta
ALF&OMEGA di Lipari
Alla famiglia le nostre condoglianze

 

Tanti auguri di...

Buon compleanno a Francesca Leone, Enrico Mantineo, Graziella Mandarano, Adele Cannavò, Maria Clara Martinelli, Bartola Saltalamacchia, Cristina Favaloro