Trentanove persone fermate per ordine della Dda di Catanzaro. Disarticolata la cosca che amministrava il "pizzo", il traffico di sostanze stupefacenti, i rapporti con il mondo politico, la raccolta dei rifiuti e pure gli svaghi. La motonave che d'estate collega il porto di Amantea con le affascinanti isole Eolie sarebbe infatti riconducibile al presunto boss Tommaso Gentile, 49 anni, capo dell'omonima consorteria e monarca assoluto dell'area calabrese compresa tra Fiumefreddo, Cleto, Belmonte, Serra d'Aiello, Campora San Giovanni e Amantea.
Il "mammasantissima" s'era di fatto impossessato dell'approdo esercitando un controllo asfissiante su tutte le attività e economiche e finanziarie che si svolgevano all'interno. Persino le minicrociere erano sotto il suo dominio, grazie all'utilizzo della "Benedetta II", una imbarcazione di tutto rispetto sempre carica di festosi gitanti pronti a trascorrere una giornata di divertimento tra Lipari, Vulcano e Panarea.