"Ticket di accesso ed emergenza Eolie" è l'oggetto della lettera che il consigliere comunale Pietro Lo Cascio ha scritto al dott. Francesco Alecci, commissario per l'emergenza Eolie. IL TESTO:
"Stimata Eccellenza,
mi scuso per il carattere irrituale di questa lettera, ma in qualità di consigliere comunale di uno dei comuni per i quali Lei è stato nominato Commissario delegato all’emergenza sento il dovere di scriverLe per rappresentarLe alcune riflessioni, sorte dopo avere appreso la Sua decisione di reiterare l’istituzione del ticket di accesso alle Isole Eolie.
Non è certamente un euro a fare la differenza nel presentare queste isole a chi sceglie di trascorrervi le proprie vacanze; lo è, piuttosto, la maggiore o minore efficienza dei trasporti marittimi, il loro costo scoraggiante, l’accattonaggio sulle banchine, l’incremento del traffico estivo dovuto alle auto imbarcate nonostante i precisi divieti in materia, le spiagge indicate da guide e cartelli stradali che nel frattempo sono state divorate dal mare (leggasi Portinente), i sentieri sempre meno praticabili, le strade provinciali ormai degne di un festival del gruviera, l’accumulo di spazzatura nei cassonetti che stanziano nei luoghi storici e più espressivi delle isole, il tanfo serale che sale da una rete fognaria obsoleta spinta oltre il massimo della sua capacità di carico, l’acqua che in alcune contrade arriva a singhiozzo, i prezzi a doppio binario – uno per il turista da spennare e uno per il residente che deve comunque dire grazie – e, infine, la nostra qualità dell’accoglienza, spesso tale da compensare tanti disagi, talvolta affidata purtroppo a eccessiva improvvisazione.
Ma esiterei a definire tutto ciò una “emergenza”; a me sembra, piuttosto, il risultato di anni di politiche amministrative poco attente ai problemi reali delle nostre isole, e non parlo soltanto di quelle comunali, della fretta con la quale siamo diventati una località turistica di rilievo senza comprendere a fondo – però – cosa spinga tanta gente sui nostri lidi, dell’incapacità di apprendere da errori che hanno segnato altre economie fondate sul turismo e – invece – da una straordinaria predisposizione alla loro doviziosa imitazione; tutto questo è figlio di una cultura che ci vede preferire l’uovo di oggi alla gallina di domani e, dunque, rappresenta una somma di fatti attendibili, altro che emergenza. Ma per convenzione, o più probabilmente per convenienza, preferiamo ritenerla tale; e il suo prezzo simbolico è di un euro per turista che ci visita, o che “si abbatte” su di noi, come – appunto – una “emergenza”.
Lei ha dichiarato di “non potere fare qualcosa che sia inferiore a quanto fatto negli anni precedenti”. Con il massimo rispetto per questa Sua opinione, e per le decisioni che ne conseguono, approfitto della disponibilità che Lei manifesta quando, con notevole sensibilità, richiede ai cittadini e alle altre presenze sul territorio una “rappresentazione adeguata”. La mia rappresentazione dei fatti è forse parziale, perché non ho mai condiviso le forme nelle quali – durante gli anni passati e a opera del precedente Commissario delegato – è stata applicata l’esazione del ticket. Se Lei ha deciso di reiterare questa pratica, Eccellenza, dia però un segnale tangibile e forte di differenza rispetto al passato.
Per esempio, non assuma personale di controllo del ticket attraverso chiamata diretta, anche se i poteri del Commissario glielo consentirebbero, ma ricorra semmai alle liste presenti negli Uffici di collocamento, applicando un metodo che privilegi finalmente la chiarezza e la trasparenza delle procedure, che rinnovi la fiducia nelle istituzioni e nei meccanismi più elementari di una democrazia fondata sul lavoro, piuttosto che sui personalismi o sulle amicizie. Sarebbe, già questa, una grande novità.
Ma, soprattutto, faccia stampare e affiggere cartelli dove sia i turisti che pagano, sia i cittadini residenti, possano apprendere quale sarà la destinazione dell’euro versato in nome dell’emergenza. E il prossimo anno, nuovi cartelli dove venga detto, sempre a chiare lettere, cosa è stato realizzato grazie al loro contributo, quali servizi ne hanno beneficiato, in quale modo è stata migliorata la qualità della vita nella località che i primi visitano e dove i secondi abitano.
Eccellenza, accolga questo appello come la “rappresentazione” di una diffusa necessità di trasparenza, di chiarezza, ma soprattutto di cambiamento, che la comunità di Lipari avverte da tempo. Certo che terrà conto del suo contenuto, La prego di perdonarne la forma inusuale e di scusarmi per il tempo sottrattoLe".