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sabato 5 luglio 2008
Eolie: Carabinieri vivono in situazione da terzo mondo. Dura reprimenda del luogotenente Rizzo(Cocer)
La Gazzetta del Sud di oggi dedica l'apertura della pagina "Messina Tirrenica" alla incredibile situazione dei carabinieri in servizio nelle Eolie. Al mio ritorno a Roma chiederò al comandante generale dell'Arma che nelle Eolie, visto lo stato degli immobili e degli alloggi destinati ai carabinieri, venga istituito un centro di prima accoglienza per i nostri uomini così come avviene per gli extracomunitari che, sicuramente, vivono in condizioni più decenti dei nostri uomini”. E' la pesante dichiarazione rilasciata dal luogotenente Antonino Rizzo, leader nazionale del Cocer, a margine del sopraluogo effettato dai rappresentanti del Cobar(organismo di rappresentanza regionale dell'Arma) nei presidi dei carabinieri nelle isole. Un sopraluogo che ha evidenziato pecche su pecche al punto che- come ci ha anticipato lo stesso Rizzo- il Cobar chiederà al comandante regionale dell'Arma non solo di mantenere le isole minori eoliane fra i siti disagiati ma di inserirvi anche Lipari. “Incredibilmente- afferma Rizzo- nel 2008 ed in isole come quelle eoliane abbiamo trovato carabinieri alloggiati nelle sacrestie, nei sottoscala, qualcuno, come a Panarea, dorme anche in cucina. Situazioni toccate con mano e che se non sono peggiori lo si deve soltanto alla disponibilità degli eoliani che, rinunciando a possibili introiti estivi, hanno messo a disposizione qualche appartamento. Ma è un po' essere come la tartaruga cioè camminare sempre con la casa sulle spalle. Questi carabinieri, inviati nelle isole a rafforzare gli organici e a garantire una estate serena e tranquilla a residenti e turisti, sono costretti ad arrangiarsi con le limitate risorse economiche a disposizione(pochi euro) e per pranzare e cenare si ritrovano tutti insieme in quegli immobili che ospitano le stazioni che definire trappole è poco. Anguste, senza aria condizionata, senza le caratteristiche minime di quello che è lo standard di una caserma. Già limitate durante il periodo che va da fine agosto all'inizio di giugno immaginarsi in questo periodo. Tutte situazioni, che nonostante l'abnegazione e la buona volontà dei ragazzi, non può che ripercuotersi sul lavoro. Dormire di notte in un sottoscala, in una sacrestia o peggio ancora in una cucina, con temperature elevatissime, è allucinante e non può non riflettersi sul servizio del giorno dopo, quando, a qualunque ora, bisogna essere pronti a tutto. Non bisogna, infatti, dimenticare- continua il luogotenente Rizzo- che i carabinieri nelle isole sono l'unico punto di riferimento 24 ore su 24. Con un impegno che va dalle normali operazioni che sono in capo all'Arma a servizi che, in altre zone, vengono espletate da altre forze dell'ordine quali, ad esempio, l'attività di polizia di frontiera, la rilevazione di incidenti stradali, l'attività antibracconaggio, il supporto e l'intervento in caso di incendi e altre calamità ecc. “. Rizzo non ha peli sulla lingua e con riferimento al comune di Lipari afferma : “E' chiaro che l'amministrazione pubblica non ci ama, al contrario della gente che cerca di ospitare nel miglior modo possibile i nostri uomini. Non si spiega altrimenti quello che appare come una specie di ostruzionismo e disinteresse della pubblica amministrazione nel realizzare strutture idonee ed efficienti per i carabinieri nelle isole. Promesse che non si sono mai concretizzate al punto che è “naufragata” una progettazione di caserme nelle Eolie era stata fatta dai nostri tecnici, compiuti i sopraluoghi, trovate le aree e i finanziamenti. Poi tutto si bloccò perchè qualcuno pensò che le realizzande caserme fossero sproporzionate rispetto alle esigenze del territorio”.