"Ambienti della maggioranza" ieri sera davano per certo un incontro del governatore Raffaele Lombardo col presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, oggi a Roma. E' stato lo stesso Lombardo a sollecitarlo con una lettera inviata a Palazzo Chigi due giorni addietro per discutere una serie di questioni: vicende Siremar e Consorzio autostrade, oggetto di contenzioso; definizione della spesa corrente con riferimento alle accise dei grandi impianti di raffinazione che inquinano in Sicilia ma hanno sede legale altrove e lì pagano i loro tributi, così ricevendone noi un doppio danno, ambientale ed economico; e magari esito dei Fondi Fas, attesi da tempo perchè vitali per il bilancio regionale.
Lombardo oggi sarà comunque a Roma e ci tornerà giovedì, ma fino a ieri sera non aveva ricevuto da Palazzo Chigi alcuna conferma dell'appuntamento. Che sarebbe il primo dopo un lungo periodo di comunicazioni interrotte; il primo faccia e faccia da settembre.
La coincidenza con la delicata fase politica nazionale, fa assumere all'incontro, se ci sarà, una valenza più ampia; probabile dunque che l'orizzonte della discussione spazi sugli assetti a Roma come a Palermo. Mentre va avanti il lavorio attorno al "gruppo dei responsabili", cioè deputati di varia provenienza pronti a irrobustire le schiere della maggioranza che sostiene il governo Berlusconi. Il mese di gennaio sarà infatti determinante per mettere un punto fermo sul destino della legislatura. Si comincia già oggi a Montecitorio con votazioni su trattati e questioni internazionali, temi non cruciali ma che potrebbero offrire segnali in un senso o nell'altro, cioè di un recupero o meno nei numeri parlamentari.
Altro appuntamento prossimo e politicamente significativo sarà la "sfiducia" al ministro della Cultura Sandro Bondi. Ma su questo punto, che investirebbe direttamente la vita dell'Esecutivo, anche nell'Mpa si registra qualche distinguo. L'on. Ferdinando Latteri ritiene che l'Mpa debba dialogare con il governo, nella convinzione che andare ad elezioni anticipate sarebbe una iattura per la nazione.
Latteri preferirebbe che la "sfiducia" a Bondi fosse ritirata, in ogni caso non la voterebbe: «Abbiamo più volte votato la fiducia (sul caso Calderoli, poi sui cinque punti, altra fiducia un mese fa), non possiamo ripetere queste votazioni ogni mese».
E sul federalismo fiscale: «Sì a patto che non penalizzi il Sud e rappresenti una soluzione di equità. E vorrei vedere chi potrebbe bocciarlo nel momento in cui vengono recepite le istanze che noi stessi abbiamo avanzato».
Il parlamentare catanese dell'Mpa rifiuta l'ostruzionismo e si rifà alla posizione espressa l'altro ieri in un'intervista dal leader dell'Udc Pierferdinando Casini: appoggiare le cose condivisibili che il governo porterà avanti. Decidere di volta guardando al contenuto, al di là degli interessi politici di schieramento; recuperare spazi di confronto. Quanto al Terzo Polo «non può esistere finchè non sarà votata una nuova legge elettorale».
Distinguo - fanno rilevare nell'Mpa - che non contrastano con la posizione del partito perchè tutti ritengono una follia le elezioni anticipate; e anche sul federalismo le tesi coincidono. Spazio dunque all'autonomia dei singoli parlamentari, finchè non collidono con decisioni collegiali del partito su eventuali votazioni strategiche. In quel caso nessuna deroga, a meno di non scegliere di restituire la tessera.
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